Nasino chiuso e indumenti per il bimbo

Gent.ma Dott.ssa,

Le scrivo perché da un po’ di tempo il mio bambino, che ha quasi 4 mesi e mezzo, ha tipo un leggero rantolio, tipico di chi ha un po’ di catarro, con conseguente nasino chiuso, soprattutto quando lo sdraio.

Ieri però dopo aver mangiato la frutta (una pera piccola e una prugna frullate) e subito dopo il latte, appena messo giù ha iniziato a fare strani versi e appena l’ho sollevato di corsa ha vomitato in modo violentissimo, neanche fosse indemoniato! E ha continuato ad avere i conati di vomito per un po’ anche se rimetteva solo schiuma. Mi sono spaventata moltissimo, ho chiamato la sostituta della mia pediatra e mi ha detto di tranquilizzarmi dicendomi che il bimbo aveva forse mangiato troppo e che una tossetta poteva aver innescato il tutto e dicendomi anche che il frullato che gli preparo forse è un po’ troppo per lui. E io che lo facevo per dargli più liquidi e la frutta fresca piuttosto dell’omogenizzato…

Ma soprattutto per farlo andare in bagno visto che spesso dopo tre giorni non la fa e quindi gli faccio un microclisma e solo allora la fa, anche se morbida e pastosa…insomma come la faccio la sbaglio?

Ho seguito il suo consiglio, l’ho tenuto dritto e si è addormentato tanto era sfinito, il mio piccino…poi ha poppato normalmente al seno (come mi aveva suggerito sempre la pediatra) e dopo averlo tenuto dritto per un po’ finalmente si è addormentato e l’ho steso, ma verso le due del mattino ha cominciato di nuovo a fare rumore con il naso. È come se avesse del catarro tra naso e gola e ho il terrore che possa riaccadere che vomiti nella notte e io non me ne accorgo.

Ho provato a tirarglielo via con la pompetta ma grida come se gli stessi strappando la pelle e quindi non ho insistito. L’ho alzato, gli ho messo come suggerito dalla pediatra mezza fialetta di soluzione fisiologica a narice, con pianti disperati del bimbo che sembrava soffocare anche di più, poi l’ho tirato su, un po’ si era liberato e gli ho dato la poppata. Stesso episodio tre ore dopo. Ripetuta stessa prassi, ma non si può andare avanti così. Riposa poco, durante il giorno non dorme sempre e l’unico sonno continuato che fa è dalle 9 di sera verso le 2 del mattino.

Mi scuso con lei per essermi dilungata tanto ma perché ha sempre il nasino chiuso? Può essere l’umidità? È raffreddato?

Quando esco il vento potrebbe peggiorare la situazione o lo "asciuga"? Che posso dargli per fargli passare questo maledetto catarro e il conseguente rantolio? E come vestirlo? La notte fa fresco e se lo lascio in pantaloncini e maglietta al gomito, a volte lo sento freddino, se lo copro, seppure con indumenti di solo cotone, e lenzuolino suda. Il naso resta sempre chiuso. Evito le correnti d’aria ma l’ambiente lo tengo arieggiato, è pur sempre agosto!

Stamattina gli ho fatto il microclisma, ha defecato, ha poppato e ora dorme da circa un’ora. Ha un cardigan di cotone e pantaloni lunghi di cotone: troppo coperto? Stamattina non faceva altro che starnutire!

E poi, ed è un paradosso, le uniche volte che ha fatto cacca da solo senza essere stimolato, sono state le uniche volte che non ha preso il frullatino, possibile che il suo intestino pigro dipende dall’acqua che bevo? Che dieta devo seguire?

Le confesso che mi riempio una bottiglia da due litri di acqua del rubinetto (che qui a Roma è piena di calcio) anche perché allatto, ma non riesco mai a berla tutta, cerco di mangiare più frutta ma che altro posso fare? Devo eliminare anche il caffè che prendo solo la mattina nel latte?

Grazie di cuore.

Tif


Andiamo per ordine: anch’io penso che a 4 mesi una pera intera, anche se piccola, più una prugna, tutte insieme, possono essere troppo e forse la prugna è stata data troppo precocemente, ma non sono sicura che il vomito sia dovuto soltanto a questo eccesso di frutta quanto, piuttosto, a una grande quantità di catarro che il bimbo raffreddato sta producendo di continuo e che si potrebbe essere accumulato in gola oppure nello stomaco.

A questo punto, lo stomaco "verniciato", oltre che pieno di catarro potrebbe rendere difficile la digestione dei cibi e, di conseguenza, anche il suo svuotamento sarebbe più lento. Meglio un vomito risolutivo e una alimentazione con solo latte materno integrata, magari, con poca frutta o succo di frutta.

I bambini hanno le coane strette, starnutiscono poco, non sanno soffiarsi il naso e non sanno respirare con la bocca quando hanno il naso ostruito; in più, quando hanno solo pochi mesi, non stanno molto tempo in posizione verticale: perciò anche un banale raffreddore può diventare un affare di stato e, non essendovi una adeguata pulizia delle prime vie respiratorie, virus e batteri faticano ad essere eliminati e continuano a stimolare la produzione di muco.

Un circolo vizioso fastidioso che si risolve col tempo tenendo il bimbo in posizione verticale, aspirando, quando possibile, le secrezioni nasali, portando il bimbo a respirare aria di mare nelle prime ore del mattino e somministrando blandi decongestionanti nasali privi di vasocostrittori.

Visitando il piccolo, si potrà, inoltre, valutare l’opportunità di prescrivere una terapia a base di cortisone, anche per via inalatoria, per poco tempo e di mucolitici, sia per via inalatoria, sia per supposte, sempre che il muco sia anche bronchiale e non solo nasale.

Per quanto riguarda l’abbigliamento: i bambini, durante il sonno, riducono la loro temperatura corporea, come del resto gli adulti ed è normale sentire la loro pelle più fresca quando dormono. Non vanno assolutamente coperti di più per questo motivo e, con queste temperature, basta una leggera maglietta di cotone a maniche corte o un body, sempre in cotone, senza pantaloncini lunghi e un lenzuolino ripiegato in due (i due strati formano una camera d’aria che mantiene la temperatura corporea costante) oppure una copertina leggera in cotone.

Il caldo eccessivo rende i bambini irrequieti e a pochi mesi sudano poco per cui, contro il caldo, hanno poche possibilità di difendersi e questo potrebbe giustificare l’irrequietezza notturna.

Per quanto riguarda le evacuazioni: se il bimbo non ha dolori addominali, se mantiene un buon appetito, non preoccuparti se salta alcuni giorni. Solitamente è opportuno intervenire con microclisma solo dopo il terzo giorno di mancata evacuazione, però se le feci, anche dopo tre giorni, sono morbide, basta la semplice stimolazione rettale con termometro. Potresti anche provare con i fermenti lattici.

Per quanto riguarda la tua alimentazione: continua pure a bere l’acqua di rubinetto, oppure thè deteinato con pezzi di frutta dentro, oppure tisane ai semi di finocchio, karkadè, ecc. Mangia verdure a foglie larghe, crude o cotte e qualche fico che ora è di stagione, nonché prugne, ma senza esagerare. Un caffè la mattina va benissimo ma, se puoi, cerca di andare fuori città, dove l’aria è più pulita e il clima più fresco: il tuo stato generale, la tua pressione e il tuo umore ne risentiranno positivamente e anche il bimbo guarirà prima.

Un caro saluto,

Daniela

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