Mangia pochissimo e solo latte

 

Gentile Dottoressa Daniela,

Le avevo scritto in passato per piccoli problemi dei miei due bimbi e torno a chiederle un consiglio. Il piccolino ha sempre avuto un brutto rapporto col cibo, sicuramente dipendente anche dalle mie insistenze e da un po’ di rge. Quando era molto piccolo eravamo arrivati al punto in cui beveva si e no 2 bibe di latte al giorno e io non ne potevo proprio più. Abbiamo continuato tra alti e bassi fino allo svezzamento in cui a volte mangiava 2 cucchiaini di pappa a volte di più ma solo se lo intrattenevo.

Le lascio immaginare come sono stati i momenti dei pasti fin verso l’anno, momento in cui ha iniziato a vomitare sistematicamente le pappe finché non ho iniziato a dargli quello che mangiavamo noi. La prima cosa che non ha vomitato è stata la cotoletta di pollo impanata del fratello, non ci potevo credere.

È un bambino molto testardo e se dice no è no. Se lo forzo si fa venire il conato di vomito. All’asilo va meglio ma anche li cose che proprio non gradisce non le mangia o le vomita. Ora ha 2 anni 9 mesi e pesa 13,3kg, per 91,7 cm.

Mi sono fin troppo dilungata ma vengo alla mia domanda. Mio figlio da quando siamo passati al latte di crescita (plasmon con biscotto già dentro, se i biscotti li aggiungo io il latte non lo mangia) ne beve 180 circa la mattina, 120 prima del riposino, 150 a merenda, e 150 la sera. Poi si sveglia la notte o la mattina presto (verso le 4 o le 5) e ne vuole altri 120-150. Credo che tutto ciò sia sbagliato, ma non so come fare, anche perché nei pasti principali mangia pochissimo (veramente poco, non sono io che me lo invento dottoressa, l’altra sera per es. 3 pomodorini e basta). Anche quando va all’asilo e salta i bibe del pomeriggio la situazione cena rimane la stessa, e non mangia di più.

Invece durante le vacanze in montagna nonostante i bibe di latte anche notturno mangiava con appetito (il suo .. ovviamente). Ho letto in una sua precedente risposta che il latte di notte a questa età non andrebbe dato. Mi consigli lei per piacere su come procedere per far si che il cibo non diventi per lui un problema in futuro. Noi genitori siamo persone normopeso e anche il fratello pur essendo di "stazza" diversa da lui non e’ grasso (120 cm e 24 kg a 5 anni e mezzo).

Grazie Barbara

I latti di crescita contengono meno grassi di origine animale rispetto al latte vaccino, per fortuna, quindi anche se il tuo bimbo ne beve ancora così tanto non è un grosso problema. Però, rispetto ai 500 gr o giù di lì che dovrebbe prendere, ne beve 300 in più circa, cioè un bel biberon pieno che dal punto di vista nutrizionale corrispondono ad un minipasto se non di più. Pertanto è normale che non abbia appetito durante i pasti regolamentari.

L’abitudine di bere di notte, poi, anzi, di mangiare visto che beve latte, è deleteria e andrebbe proprio abbandonata. Non sarà facile perché ormai l’organismo si è abituato al cibo dolce anche nelle ore notturne oltre che diurne e a quell’ora la secrezione di insulina lo fa andare in ipoglicemia con conseguente senso di fame ma se non rompi con altri atteggiamenti questo circolo vizioso non ne uscirai mai.

Un eccesso di alimento dolce, poi, toglie subito l’appetito ad un bambino, magari già inappetente o capriccioso in quanto una glicemia alta non procura senso di fame ma di sazietà. In montagna mangiava comunque perché bruciava più energie e questo tipo di alimentazione, in quei giorni, andava bene.

Ora devi troncare con i biberon notturni e dopo cena, oppure lasciarne al massimo tre da 180 gr e per farlo mangiare dagli pure cibi buoni e saporiti come quelli del fratello purché non siano fritti o troppo conditi.

Lascia che si alimenti un po’ da solo senza forzarlo e non stargli più così addosso. Molto probabilmente i vostri due caratteri sono simili e anche a te non farebbe certo piacere essere assillata per mangiare quello che altri hanno deciso per te. Trattalo un po più da bambino grande e creagli molte occasioni di movimento in modo che possa rilassarsi e bruciare calorie con conseguente maggior appetito, almeno si spera….

Un caro saluto, Daniela

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