LINFONODO COLLO E PRURITO

Gentilissima Dott.ssa, è con apprensione che mi rivolgo a Lei per avere indicazioni.
Ho una bambina di 4 anni e mezzo. A novembre dello scorso anno ha contratto la scarlattina e da lì una serie di tonsilliti batteriche/virali curate ogni mese con antibiotico quando da streptocco. A fine gen. 2012 di nuovo mal di gola, ma senza febbre. Dopo poco compare un linfonodo al collo lato sx, la pediatra consultata ci invia con urgenza a fare esami del sangue per sospetta mononucleosi, ma in realtà pareva fosse in corso solo un adenovirus. La visita da otorino conferma una linfoadenite con tonsille molto grosse e suggerisce terapia bentelan x 5 gg. Il linfonodo si sgonfia leggermente, i mal di gola continuano, anche se meno frequenti e meno virulenti. Persistente alitosi, fino all’estate. Tre settimane di mare e rifiorisce. Estate tranquilla. A fine settembre nuovo episodio di tonsillite da streptococco, seguita dopo 2 settimane da tracheite, poi dopo 2 settimane di nuovo mal di gola ma poca febbre, bentelan solo per sfiammare. Dopo una settimana da questo episodio ricompare linfonodo collo lato sx, grosso come una noce, dolente al tatto (così mi dice la bimba), fa impressione quando alza il collo. Non presenta altri sintomi. Attendo, dopo qualke giorno, inizia un prurito alle gambe, si presentano ruvide al tatto, compaiono puntini rossi/rosati, nn fitti, con un’aureola bianca, solo sulle coscie. Allora consulto pediatra, ma nn trovandola decido di andare da otorino il quale mi dice ke la bambina ha tonsille gonfie e criptiche e ke il linfonodo nn è collegato alla tonsilla, meriterebbe analisi del sangue ed eco. La mia pediatra lo ritiene esagerato, consiglia solo tampone, risultato positivo allo streptococco (nel frattempo ha un nuovo episodio di febbre sui 38, durata 2 gg). Ora abbiamo iniziato terapia con antibiotico. La bambina è vivace, ma nn come al solito. Il prurito alle gambe è sempre presente (per la pediatra si tratta di dermatite e non lo collega al linfonodo), ogni tanto si lamenta di mal di testa. Nn ha perso peso, appetito discreto, linfonodo sempre ben visibile. 
Avrà intuito che io ho collegato il linfonodo al collo così grosso e nn regredito da 2 settimane con il prurito alle gambe e l’ansia e la paura sono alle stelle. E’ giusto il percorso? Ritiene si tratti solo di infiammazione? Devo insistere per approfondire? I linfomi possono centrare?
Attendo trepidante un’indicazione in merito.
Cordiali saluti, Laura




L’ingrossamento dei linfonodi laterocervicali, nei bambini è nell’80% dei casi dovuto ad una infezione, o localizzata sulle tonsille e/o prime vie respiratorie (soprattutto se il linfonodo è unilaterale), cioè generalmente una infezione da streptococco, oppure generalizzata, cioè sistemica come la mononucloeosi, la toxoplasmosi, l’infezione da bartonella, la listeriosi oppure la semplice infezione da adenovirus. Quando compare un ingrossamento palese di un linfonodo superficiale quale, per esempio, in sede laterocervicale, oltre a valutarne la sede, la simmetricità o meno, cioè la presenza di un simile linfonodo ingrossato dall’altra parte del collo o in altra sede (inguinale, ascellare sottoclaveare, ecc..), il volume, l’aspetto della sua superficie (liscia, rugosa..) la sua consistenza (elastica, dura, molle…), la sua mobilità sui tessuti sottostanti, cioè la possibilità o meno di spostarlo e di farlo scivolare sui tessuti sottostanti con la semplice pressione e i movimenti delle dita che lo stanno palpando, bisogna considerare la durata di questo ingrossamento, il suo eventuale mutamento di volume o di consistenza con il passare dei giorni, la presenza di dolenzia alla palpazione, di segni di infiammazione visibili come dolore alla palpazione, arrossamento della cute che lo ricopre, modificazione degli indici di flogosi all’esame del sangue, ecc. può essere necessario ricorrere all’ecografia che permette di delimitarne più esattamente i confini e la forma e di vedere la consistenza del parenchima, la presenza o meno di colliquazione centrale, ecc.
Di solito, un singolo linfonodo ingrossato, anche se molto ingrossato, cioè con diametro longitudinale ben superiore ai due centimetri, non accompagnato da altri simili linfonodi ingrossati né dall’altro lato del collo, né in sede inguinale, ascellare e men che mai sottoclaveare (sede che farebbe venire più dubbi sulla sua natura), con superficie liscia, non aderente ad altri linfonodi presenti nella stessa sede, mobile quindi facilmente spostabile sui piani sottostanti è quasi sempre dovuto a reazione infiammatoria in seguito ad infezione tonsillare o faringea. In tal caso, un semplice tampone positivo per streptococco ancor meglio se accompagnato da sintomi come febbre, mal di gola, pcr elevata, emocromo alterato, ves aumentata ecc., confermano il sospetto e non rendono necessari altri accertamenti. Si opta per la terapia antibiotica associata o meno ad un antinfiammatorio come il cortisone; quest’ultimo, non tanto per ridurre a tutti i costi il volume della ghiandola quanto per capire se si tratta di un linfonodo reattivo in seguito ad infezione – batterica o virale che sia – o ad un linfonodo sospetto di altra natura. La terapia antibiotica dovrebbe essere sufficientemente prolungata – una diecina di giorni – Se, dopo 7 gg di antibiotico, la tumefazione persiste e non accenna a diminuire, si possono attendere alcuni altri giorni ma poi sarebbe bene procedere con ecografia e con gli esami ematochimici sopra menzionati. Nel caso della tua bimba, la presenza di segni di dermatite atopica giustifica ampiamente il prurito, specie se questo sintomo è strettamente localizzato nelle sedi dove la pelle è ruvida e arrossata e non è un prurito generalizzato. Pertanto, la mia opinione coincide con quella della tua pediatra: non ti preoccupare.

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