Ipoacusia profonda e VEMPS

Gentilissima dottoressa,
la mia bambina  di 5 anni e mezzo ha una ipoacusia profonda ad un orecchio (le scrissi tempo fa a proposito).
Abbiamo fatto la risonanza che non ha messo in luce niente di importante e patologico.
Ora abbiamo fatto l’esame del DNA per escludere che sia qualcosa di ereditario e tra qualche giorno faremo i VEMPS.
Mi sa dire qualcosa di più su questo esame?
L’otorino ci ha spiegato che al 90% è stato un virus che l’ha colpita da piccina che ha fatto questo danno irreversibile.
È possibile che con sicurezza non si possa sapere cosa ha provocato questa cosa alla mia bambina? Devo rimanere con il dubbio?
Non esistono operazioni che possano farla guarire?
Grazie,
Cristina

Cara Cristina,
capisco tutte le tue ansie, ma purtroppo mi poni quesiti di natura prettamente otoiatrica ai quali non posso che rispondere in modo parziale. In realtà molti virus possono essere responsabili di ipoacusie profonde nei bambini: dal virus della rosolia al citomegalovirus, responsabile, quest’ultimo di molte sordità insorte sia nel periodo prenatale che perinatale e postnatale (spesso da trasmissione transplacentare da madre a feto, o da contagio attraverso il canale da parto o dopo la nascita).
Purtroppo, pur sapendo che almeno il 15% delle infezioni pre o postnatali asintomatiche da citomegalovirus possono sviluppare con il tempo sordità profonda, non esistono a tutt’oggi centri neonatali che attuano uno screening delle infezioni da citomegalovirus nel neonato così come da anni, ormai, si attuano per legge screening per la ricerca precoce delle malattie dismetaboliche con prelievo di sangue dal tallone. Solo all’Istituto di virologia della Università di Milano, che io sappia, è stato messo a punto un procedimento per la ricerca di materiale genetico appartenente al citomegalovirus su goccia di sangue prelevato dal tallone come si fa per le malattie dismetaboliche e se non fosse praticamente inverosimile pensare che dopo 5 anni sia ancora conservato da qualche parte il prelievo di sangue che a pochi giorni dalla nascita sarà certamente stato praticato alla piccola (a meno che tu non abbia partorito a casa), l’unica possibilità di sapere se la piccola ha avuto questo tipo di infezione in periodo perinatale sarebbe quella di riesumare questo campioncino di sangue sul quale si può lavorare anche dopo anni dall’inizio della sua conservazione perché si lavora sul materiale genetico lasciato dal virus e amplificato, un po’ come fanno gli investigatori quando riaprono una indagine criminale dopo molti anni. Ma i virus possono anche essere altri e tra l’altro, non è detto che l’infezione, se di infezione si tratta, sia avvenuta proprio in quel periodo.
Detto ciò, i VEMPS, letteralmente "potenziali evocati vestibolari miogenici" possono indagare se vi è, a livello vestibolare, cioè a livello di quella struttura dell’orecchio interno che presiede all’equilibrio, una antica, residuale sensibilità agli stimoli acustici. In epoche precocissime dello sviluppo dell’organo dell’udito, cioè dell’orecchio in tutte le sue parti, il feto percepisce inizialmente i suoni dallo stesso organo che poi diventerà responsabile di regolare l’equilibrio. Se alcune parti di quest’organo si dimostrano sensibili anche solo in minima parte, ad uno stimolo sonoro dimostrando una qualche forma di attivazione del cosìdetto riflesso vestibolo-collico, il riflesso stesso potrà essere registrato come variazione di potenziale bioelettrico ponendo alcuni elettrodi sul corpo della bambina che verrà fatta sdraiare in posizione orizzontale. Probabilmente le verranno applicati tre elettrodi: uno sulla clavicola, uno sul muscolo sternocleido mastoideo, cioè sul muscolo laterale del collo e un terzo, come polo di terra, sullo sterno. Applicando uno stimolo e facendolo arrivare sulle strutture del labirinto, si controlla se vi sono reazioni e se questo stimolo viene percepito. È una indagine che ne sostituisce un’altra più fastidiosa basata su stimoli termici nell’orecchio. L’indagine serve anche per valutare la funzionalità labirintica. Però, più precisa di così non riesco ad essere perché l’argomento, come ho detto, è prettamente specialistico e questo tipo di indagine è stata messa a punto in tempi recenti. Per quanto riguarda eventuali interventi chirurgici sostitutivi, esiste l’impianto cocleare, valido solo se tutto l’apparato di trasmissione dei suoni dall’orecchio  al cervello è integro e, recentemente, se non è possibile attuare l’impianto cocleare (nervo acustico danneggiato), si sta tentando, anche nei bambini, il posizionamento di particolari elettrodi troncoencefalici, cioè in una particolare zona del cervello anziché nell’orecchio. Sono, però, tutte notizie lette qua e là su riviste mediche ma non sufficientemente specialistiche per riportare maggiori approfondimenti. Spero comunque di esserti stata utile ugualmente almeno un po’. I VEMPS non è affatto un’indagine fastidiosa, se questo ti preoccupa.
Un caro saluto,
Daniela

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.