Ipertrofia adenoidea e fumo dei genitori

Gentile Dottoressa,
Le scrivo per il mio bambino, Lorenzo di 21 mesi.
Lorenzo va al nido da settembre, 16 mesi, e in questi mesi ha avuto vari episodi di malattie (ottobre sospetto adenovirus, dicembre otite e tonsillite, febbraio, faringite) curati.
Attualmente Lorenzo soffre di tosse prevalentemente notturna non associata a raffreddore. Spesso russa e fischia quando respira, solo la notte.
La mia impressione è che si blocchi il respiro in alto sul naso; può un bambino così piccolo avere un’ipertrofia adenoidea?
Mio marito è stato un bimbo operato di adenoidi e tonsille e ha sofferto di forti allergie. Queste malattie sono ereditarie? Come ci possiamo muovere per aiutare il bimbo?
Un’ultima domanda: io e mio marito fumiamo (io avevo smesso in gravidanza e allattamento) stando ben attenti a farlo fuori di casa; il fumo sui vestiti  sulle mani quanto può danneggiare mio figlio?
La ringrazio molto.
Cordiali saluti
Giovanna

Cara Giovanna,
il fumo fa male a chi fuma, all’esempio che dà, al portafoglio, a chi è costretto a respirare fumo passivo e forse anche ai soggetti tendenzialmente allergici quando inalano l’odore particolare del fumo di sigaretta del quale si impregnano abiti, pelle e ambienti chiusi.
Ma non è, ovviamente, l’unico inquinante ambientale. Data la famigliarità per ipertrofia adenoidea e allergie è assolutamente probabile che il piccolo abbia ora gli stessi problemi del papà quando era piccolo, magari, ora che è ancora molto piccolo, scatenati quasi esclusivamente da forme virali, così frequenti nei piccoli che frequentano il nido, ma non si escludono anche componenti di allergia alle polveri di casa, alla lana o alle piume e via discorrendo.
Una valutazione in questo senso può essere data solo dal pediatra che è in grado di visitare il piccolo e, al limite, dall’otorino e penso che sia buona cosa che tu ti rivolga a loro affinché ti prescrivano il rimedio migliore per ridurre i sintomi del bimbo, tengano sotto controllo le orecchie (gli allergici hanno costantemente iperproduzione di catarro che di notte si accumula nelle orecchie perché non riesce ad essere deglutito) e mettano in programma, magari per l’inverno prossimo, una eventuale terapia preventiva.
Un caro saluto,
Daniela

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