Salve,
ho una bimba che ora ha quasi 6 mesi ed è sempre stata bene, anche ora.
A 4 mesi ha rifiutato il biberon per circa 10 gg. perdendo 130 gr. Io lo attribuisco logicamente al fatto che mangiava al massimo 300g. di latte al giorno.
La pediatra per escludere intolleranze al lattosio le fece fare un day hospital.
Seguono i risultati
degli esami effettuati a 4 mesi di vita
GB 18.10
GR *4.06
HGB 11.5
HCT 34.3
MCV 84.4
MCH 28.4
MCHC 33.7
PLT 342
RDW 2.4
MPV 7.9
NEUTROFILI% *11.1
LINFOCITI % *80.5
MONOCITI% 5.2
EOSINOFILI% *2.4
BASOFILI% *0.8
NEUTROFILI# *2.00
LINFOCITI#14.50
MONOCITI# *0.90
EOSINOFILI#0.40
BASOFILI# 0.10
Attribuiscono questi gb alti ad un’infezione virale, ma non ha avuto mai febbre. Dall’esame delle urine risulta flora mista e nel ripeterle sono negative.
A distanza di 15 gg le faccio rifare il prelievo, nel frattempo la bimba, svezzata, riprende a mangiare, accettando anche il latte.
Seguono gli esami a 4 mesi mezzo di vita
GB 12.00
GR *3.99
HGB 11.3
HCT 33.2
MCV 83.1
MCH 28.2
MCHC 34.0
PLT 373
RDW 11.8
MPV *7.3
NEUTROFILI% *8.9
LINFOCITI % *79.9
MONOCITI% 7.6
EOSINOFILI% 284
BASOFILI% *0.8
NEUTROFILI# *1.10
LINFOCITI# *9.60
MONOCITI# *0.90
EOSINOFILI#0.30
BASOFILI# 0.10
Ora la bimba sta bene, ha preso 600 gr in un mese, è vivace, non mostra segni di disturbo.
La pediatra ed anche in ospedale mi hanno ribadito che si è trattato di un’infezione(senza individuare quale).
Dopo le ultime analisi, dove i GB si erano ridotti da 18000 a 12000 i NEUTROFILI# *1.10 portano la pediatra dell’ospedale a fare lo striscio periferico del sangue e non vengono individuate anomalie, né cellule immature ecc.
Avrei bisogno del vostro parere.
È normale questa cosa nei bambini, così come dicono?
Devo fermarmi con i prelievi o devo farne un altro per verificare i neutrofili?
Grazi infinite in anticipo.
L’attuale stato di benessere della bimba, l’assenza di sintomi di patologia e la mancanza di alterazioni morfologiche dei globuli bianchi nel loro insieme, cioè linfociti, neutrofili, ecc., all’esame dello striscio periferico fanno stare tranquilli per quanto riguarda il sospetto di patologie midollari o neoplastiche. D’altra parte, il controllo dopo sole due settimane potrebbe essere stato un po’ precoce in quanto per parlare di linfocitosi persistente bisognerebbe che essa si prolungasse dalle tre settimane ai tre mesi almeno e non solo due settimane.
Inoltre, il numero totale dei globuli bianchi è nella norma, quindi non vi è un problema midollare con scarsa produzione di queste cellule o produzione patologica di esse. L’ipotesi di neutropenia con linfocitosi relativa dovuta a virus mi sembra, quindi, la più probabile e la più ragionevole. In presenza di una infezione, specialmente se virale, infatti, i globuli bianchi presenti in circolo tendono a migrare in massa verso i tessuti dove si concentrano maggiormente i virus per poterli distruggere – di solito faringe, tonsille, ecc., ma non solo. Questa migrazione verso la periferia provoca una deplezione di linfociti nel circolo sanguigno, di solito acuta e massiva che dura per tutto il tempo necessario al midollo osseo per sintetizzare nuovi
globuli bianchi maturi e mandarli in circolazione. Questa operazione richiede alcune settimane. Ma in un bambino di sei mesi che non può più contare sugli anticorpi trasmessi passivamente dalla placenta perché ormai distrutti né tantomeno sui suoi personali perché ancora in formazione, le piccole o grandi infezioni sono all’ordine del giorno, sintomatiche o meno che siano, specie se non viene più allattato al seno.
A questa età, la percentuale di infezioni virali rispetto a quelle batteriche è attorno all’ottanta per cento: ecco quindi che si può spiegare una persistenza di linfocitosi per mesi associata o meno a neutropenia relativa.
L’approfondimento diagnostico può essere suggerito, magari, se la linfocitosi marcata persiste per più di tre mesi, oppure se vi sono sintomi clinici concomitanti, oppure se all’esame dello striscio di sangue periferico si evidenziano anomalie di forma o di maturazione dei globuli bianchi, altrimenti no. In questo caso, per approfondimento diagnostico,
intendo l’esame del midollo osseo. Ma senza arrivare a tanto, se fra alcuni mesi l’emocromo dovesse mantenersi alterato, è possibile andare a studiare, sempre nel sangue periferico, il fenotipo linfocitario, soprattutto se la linfocitosi dovesse persistere senza associazione con sintomi clinici evidenti. Tipizzando i linfociti circolanti, se si riscontrasse un aumento dei linfociti T suppressor, per esempio, essi confermerebbero l’origine virale dell’anomalia della formula leucocitaria, mentre se si evidenziassero i linfociti B si dovrebbe sospettare una patologia midollare, neoplastica o meno e si dovrebbero approfondire le ricerche.
I virus responsabili di questa frequente alterazione della formula leucocitaria sono innumerevoli – adenovirus, herpes, citomegalovirus; malattie come mononucleosi, toxoplasmosi, influenza, o patologie simil influenzali banali possono provocarla. Naturalmente vi possono essere altre patologie che alterano la formula leucocitaria, molto più rare.
Ma nel caso della tua bimba, mi sembra che, per ora, non sia necessario ripetere nessuna indagine particolare. Il suo pediatra di fiducia controllerà periodicamente il suo stato di benessere e il buon accrescimento.
Un caro saluto, Daniela