Infezione alle vie urinarie e scarso apporto di liquidi

Approfitto della sua professionalità e del suo modo di affrontare i miei quesiti, assolutamente soddisfacente, per chiederle se lo scarso ingerimento di liquidi può causare la produzione di batteri.

Infatti, oltre a mangiare poco (abbiamo abbondantemente disquisito in materia), mia figlia Medea beve pochissima acqua (75 ml. circa), nient’altro col biberon, ma si allatta al mio seno.

Nell’arco di circa 60 giorni ha contratto per ben due volte l’E. Coli – dapprima curata con l’Augmentin ed adesso col Bactrim (speriamo sia la volta buona).

Diverse le ipotesi: la pediatra dice che si potrebbe trattare di un reflusso renale, ma io non ci credo, mentre l’analista dice che potrebbe essere causato dal fatto che beve pochissimo e suda troppo dalla testina.

Nelle prime (e uniche) analisi del sangue fatte (che l’hanno traumatizzata) la funzionalità renale era a posto, i globuli bianchi erano il doppio del massimo (24 m.l), ma il rapporto ematico era normale. Adesso mi si è riproposta (è, ripeto, la seconda volta) quest’infezioncina che si è presentata con un’irritazione alla vulva (prurito e perdite verdognole che scompaiono con il Canesten).

In breve, e mi scuso per la lunghezza del mio scritto, può lo scarso apporto di liquidi causare questi problemi, specialmente d’estate?

Grazie, sempre e di nuovo,

Francesca


Lo scarso apporto di liquidi non causa direttamente una infezione alle vie urinarie, ma quando vi è una infezione alle vie urinarie, aumentare i liquidi ingeriti e quindi favorire la diuresi, favorisce anche la pulizia della vescica e l’eliminazione dei germi che in essa si stanno moltiplicando, nonchè, quando presenti, anche i sintomi tipo bruciore alla minzione o dolore adominale che si accompagnano.

Una infezione alle vie urinarie, invece, può sicuramente dare inappetenza e, di conseguenza, scarso accrescimento ponderale. Le femmine ne vanno maggiormernte soggette quindi, anche se dovessero recidivare, di solito, per le prime tre volte, ci si limita a curarle adeguatamente con una corretta terapia antibiotica adeguatamente prolungata nel tempo e con controlli regolari e periodici delle urine nei mesi successivi all’episodio infettivo.

Ma se tali episodi dovessero ripetersi ulteriormente appena si sospende l’antibiotico, si imporrebbero accertamenti diagnostici per ricercare le cause organiche od anatomiche del problema e porvi, eventualmente rimedio. Non prendere sotto gamba questo problema ma segui scrupolosamente quanto ti consiglia la tua pediatra.

Un caro saluto,

Daniela

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