Elasticità e sicurezza

 

Gentile dottoressa,

altre volte le ho già scritto per avere dei consigli su come gestire la difficile situazione notturna con la mia bambina, che ora ha 15 mesi. Ha sempre alternato periodi molto problematici, caratterizzati da difficoltà nell’addormentamento o numerosi risvegli, ad altri più tranquilli.

Difficile comprendere le cause: dentizione e quant’altro, ma sicuramente un problema di base a gestire il sonno. Da parte mia, da mesi cerco di ripetere ogni sera gli stessi, rassicuranti gesti (la famosa routine), ed anche di giorno conduciamo una vita tranquilla, con la fortuna di potere stare insieme, poiché io non sono ancora rientrata al lavoro.

Il problema è anche che qualsiasi cambiamento (una serata fuori, un fine settimana dai nonni), pur essendo da lei vissuto con felicità ed entusiasmo sul momento, sconvolge però i suoi delicati equilibri notturni: si agita nel sonno continuamente sino a svegliarsi del tutto, anche più volte. E dobbiamo ripartire da zero e aspettare settimane prima di riconquistare quel minimo che avevamo ottenuto. Le confesso che la mia stanchezza è tale da aver perso la voglia di uscire, quanto meno la sera, anche se mio marito non è d’accordo e sostiene che invece dovremmo abituarla ai cambiamenti.

Ovviamente parliamo di cambiamenti compatibili con le esigenze di una bambina della sua età, situazioni che, lo riconosco, possono anche essere esperienze nuove e positive per lei. Ma se non sono riuscita ad abituarla ad un sonno decente in condizioni normali come posso pensare di abituarla alle novità?

Inoltre mi chiedo perché quello che lei sembra vivere in maniera serena dovrebbe poi disturbare il suo sonno fino a tal punto e per parecchio tempo. Forse il problema è anche mio, magari dovrei essere più elastica ed accettare senza troppe preoccupazioni quello che succede. So che i suoi consigli obiettivi e dettati dalla sua umanità ed esperienza mi saranno ancora una volta utili.

Grazie

Ad occhio e croce penso anch’io che tu debba prendere la vita con più filosofia e, magari, rientrare al lavoro proprio per allargare i tuoi orizzonti e distrarti senza essere continuamente focalizzata su un problema che forse tu stai enfatizzando troppo. La tua bimba è senz’altro molto sensibile ed emotiva e tende ad elaborare e rivivere di notte le sue emozioni del giorno, ma questo non significa che per lei costituiscano una sofferenza: potrebbero essere soltanto esperienze coinvolgenti ma piacevoli.

La tendenza all’eccessivo rigore, poi, alla imposizione di regole fisse e routine poco elastiche è altrettanto stressante e fa consumare molte energie, forse più delle energie necessarie per lasciare che la vita vada come vuole, senza fare troppo caso al singolo particolare ma pensando di godersela giorno per giorno quando è positiva e affrontare le difficoltà sempre giorno per giorno pensandoci solo al momento che si presentano.

Alle novità non ci si abitua, altrimenti non si potrebbero chiamare novità: alle novità ci si predispone mentalmente con un atteggiamento positivo dell’animo, lasciandosi alle spalle le insicurezze e le ansie superflue e dando fiducia sia al proprio figlio, con la certezza che il tempo gli insegnerà a cavarsela da solo senza bisogno che tutto gli venga insegnato, che alla propria famiglia e soprattutto a se stessi. Avere un figlio è una gioia impegnativa ma pure sempre una gioia, quindi, cerca di vivere questi anni in modo gioioso, senza porti eccessivi problemi, lasciando che la vita ti regali giorno dopo giorno quello che vorrà e dando alla tua bimba, oltre a regole, magari mascherate da un atteggiamento di finta pazienza, l’esempio di un genitore allegro, spontaneo, disinvolto, sicuro di sé e fondamentalmente sereno.

La bimba, che vive la realtà riflessa nel tuo sguardo e nel tuo stato d’animo, avrà anch’essa meno tensioni e accumulerà forse meno regole e abitudini ma più elasticità e sicurezza. Lavora per la sua felicità, non solo per la sua educazione: se la bimba imparerà ad essere felice diventerà automaticamente serena e con un umore più stabile.

Non cercare di capire tutto e non sforzarti di interpretare ogni minima sfumatura dell’animo della bimba, cerca semplicemente di vivere assieme a lei, di gioire delle sue gioie e di accogliere e contenere i suoi inevitabili bisogni di rassicurazione senza per forza doverli razionalizzare a tutti i costi. Ho conosciuto bambini serenissimi e tranquilli portati a fare la stessa vita assolutamente spartana e poco regolata dei genitori, magari in famiglie molto numerose capaci di scalare montagne con prole di 4 o cinque figli al seguito o di dormire in riva al mare in sei o sette nella stessa tenda senza che nessuno fiatasse per la fatica o per la scomodità o per la vita priva dei soliti agi e bambini irritabili e capricciosi inseriti in contesti massimamente controllati e benestanti, ricoperti di regali e di attenzioni. La felicità è veramente lontana da tutto ciò ed è fatta principalmente di autenticità.

Un caro saluto, Daniela

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