Disturbi del sonno: svolta

Gentilissima dott.ssa Daniela,

penso che sia arrivato il momento di mandarmi una parcellina visto che ormai la disturbo senza pudori e con una certa frequenza!

A proposito del quesito "Perche' non dorme?" di qualche giorno fa, siamo arrivati ad una svolta, improvvisa, che non so se vedere come positiva o negativa, a dire il vero. Da 4 giorni sto facendo una dieta in cui non e' previsto il consumo di latticini, fatta eccezione per lo jogurt. In contemporanea ho provato per 4 sere a non somministrare formaggi ad Enea nella pappa, ma solo prosciutto: da allora miracolosamente dorme, ovvero ha un solo risveglio per notte. Ora mi e' naturale associare le due cose a questo improvviso e sospetto cambiamento di abitudini, ma tutto cio' mi fa anche pensare ad un'intolleranza e la cosa, contrariamente al sonno ritrovato, non mi mette per nulla allegria.

Il figlio maggiore ha precedenti di intolleranze (mai capito se al lattosio o alle proteine del latte), dermatite e allergie. Enea a 6 mesi fu visitato dalla pediatra del consultorio, che ci disse che da certe cose (esempio il fatto che tenesse i pugni serrati, il fatto che il fratello maggiore avesse avuto questo tipo di problema) secondo lei anche Enea era intollerante. La mia pediatra mi disse invece che non c'era nulla che lo facesse pensare ed effettivamente, non essendoci mai stati episodi di dermatite o dissenteria, ho escluso a priori la cosa.

Ora pero' nella mia testa avanza questo tarlo. In piu', visto che in questi giorni ho perso anche peso e mi sono sgonfiata in seguito all'eliminazione dei formaggi, mi e' venuta anche l'idea di essere io il soggetto intollerante che ha trasmesso ai miei figli questa predisposizione. Infatti, ogni volta che con il maggiore siamo stati da un allergologo o specialista, e' sempre uscita questa cosa dell'ereditarieta', sempre negata visto che apparentemente nessuno a casa mia soffre di allergie.

Che ne pensa di questo quadro? Continuo a non assumere latticini e a non darli neppure ad Enea e vediamo cosa succede o faccio una controprova e li reintroduco per vedere se torna insonne?

Scusi ancora il distrurbo ma mi piaceva analizzare questa novita' con lei.

Grazie di cuore

Simona

 

 

 

La parcella più gradita è e sarà sempre la soluzione del problema!

L'ipotesi dell'intolleranza è plausibile e credo di averne accennato in una delle mie prime risposte. Visto che il bambino non dimostra sintomi esterni di allergia, come orticaria, eczema o asma, potrebbe trattarsi di intolleranza. Quale la differenza tra intolleranza e allergia? Essenzialmente l'allergia da sintomi immediati o quasi eclatanti (appunto dermatite, diarrea, sintomi respiratori, ecc.), mentre l'intolleranza si manifesta in modo più subdolo, anche con semplice irritabilità o dolori addominali poco definibili. La prima viene definita "IgE mediata" cioè dipendente dalla presenza di anticorpi specifici che possono essere ricercati con tests ematici (Prick-test, Rast), la seconda, darebbe risultati negativi a queste stesse analisi, si chiama allergia cellulo-mediata, o, appunto, intolleranza. Allora, segui la tua pediatra e, per ora, osserva come si comporta il bambino: sei mesi di dieta possono bastare prima di rivalutare il problema. L'intolleranza può essere costituzionale e questo vorrebbe dire che anche in futuro dovrà stare un po attento ai formaggi e latticini come fai tu ora, ma non più di tanto. Alla fine saprà regolarsi da solo. Sai, le intolleranze possono venire anche solo per cattive abitudini, cioè per il fatto di essere ghiotti di formaggi o di qualsiasi altro cibo e di mangiarli tutti i giorni o quasi. Per desinsibilizzarsi si toglie l'alimento completamente per un periodo più o meno lungo, come stai facendo tu ora, poi lo si reintroduce gradatamente sapendo che non si deve assumerlo se non con alcuni giorni di intervallo: per es., max 2 volte alla settimana, non consecutive. Ma queste sono norme che sarebbe bene applicare a tutti i cibi, soprattutto nello svezzamento dei bambini. Non per niente le popolazioni mediterranee (parlo dei soggetti intolleranti, non di tutti) sono principalmente intolleranti al pomodoro, all'olio di oliva e ai lieviti del pane, oltre che al latte e derivati, cibi che abbiamo l'abitudine di consumare quasi giornalmente. Basta variare molto e fare uno schema alimentare di tre o quattro settimane tutte con cibi diversi ogni giorno. Anche l'olio di oliva si alterna con quello di mais nei condimenti e così per tutto il resto.

Buona fortuna e, non preoccuparti, finché posso rispondo. Ti confido una cosa: domenica termina il mio anno sabatico, un anno di assoluto riposo dopo il pensionamento: l'ho voluto io così, senza impegni, senza progetti, a godermi la mia casa e i miei pensieri, cosa che per una vita non ho potuto fare. Da lunedì, però, tutto questo non sarà più giustificato e comincerà una mia nuova vita. Ma voi mamme, anzi voi Noimamme, vi avrò sempre nel cuore, come ho sempre avuto nel cuore tutte le mamme che ho incontrato nel mio cammino professionale, e un posto per voi non mancherà mai!

Daniela

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