Crescita inferiore al minimo percentile

Buongiorno Dott.ssa sono mamma di una bimba che compirá 7 mesi l’11 maggio e che pesa circa 5, 700 x 65 cm di lunghezza. La bimba é nata l’11 ottobre peso 3, 810. Il primo mese ha messo 600 gr ma poi le é stato diagnostico il reflusso gastro esofageo silente ed è iniziato il calvario. Le somministriamo gastrotuss baby 4 volte al giorno. Alla fine di febbraio pesava 4, 750 lunghezza 60 cm. Abbiamo iniziato lo svezzamento a 5 mesi ma é un dramma perché non accetta in nessun modo il cucchiaino neppure per la frutta quindi pur di farla mangiare le do la pappa nel biberon. Anche se so che non é ottimale… siamo anche stati ricoverati in pediatria per esami vari compreso test sudore e esame trachea, tutto negativo. Ora sono 3 giorni che non mangia praticamente nulla credo per i denti… non so più cosa fare per farle mettere un pochino di peso… sono davvero molto preoccupata… cosa posso fare? Grazie per la sua risposta.

La crescita ponderale della tua bimba è veramente scarsa: il rallentamento è più evidente se viene paragonato al peso che aveva alla nascita , ma attualmente il suo peso si colloca in un percentile inferiore al minimo, cioè in una fascia che sfiora la patologia. Ora, io non ho elementi sufficienti per una valutazione precisa del problema: non ho la sua lunghezza alla nascita, non ho le misurazioni mese dopo mese sia del peso che dell’altezza, non ho peso e altezza dei genitori o di eventuali altri fratelli della bimba, se ci sono. Non conosco la circonferenza cranica. Non so nulla del suo sviluppo psicomotorio in quanto mi sembra al limite della normalità il fatto che non riesca ad accettare il cucchiaino a 5 mesi visto che, dal suo peso nascita, non mi sembra che sia nata prematura, non so se le sue feci hanno un aspetto normale oppure si può pensare ad uno scarso accrescimento a causa di un problema di malassorbimento; non so se vi sono elementi per ipotizzare una intolleranza al latte, qualora fosse stata allattata artificialmente fino allo svezzamento; non potendola visitare non posso rendermi conto del suo reale stato di nutrizione e quanto di questo scarso accrescimento, soprattutto ponderale ma anche staturale, dipenda dalla sua costituzione o da una patologia da indagare. Dopo queste prime valutazioni, poi, bisognerebbe avere una idea almeno di alcune analisi ematochimiche. Bisognerebbe anche capire come e quanto si è alimentata sin’ora, cioè se è cresciuta così poco perché si è realmente alimentata meno del normale oppure se, nonostante una alimentazione quantitativamente e qualitativamente tutto sommato regolare, sia cresciuta sempre meno. E tutto questo come primo approccio. In mancanza di questi dati, il solo consiglio che posso darti è di concentrare molto la sua alimentazione in modo che quel poco che ingerisce sia comunque caloricamente accettabile. Vada, dunque, per la pappa nel biberon in attesa che impari a deglutire alimenti semiliquidi somministrati diversamente, ma che almeno il suo mezzo liofilizzato di carne diluito con poco brodo vegetale più almeno la metà dei cucchiaini di farina di cereali precotti prescritti per le prime pappe, un cucchiaino di olio evo e mezzo di parmigiano (facoltativo) siano presenti nella poca quantità assunta. I pasti si possono frazionare dandone, magari, uno in più, la frutta può anch’essa essere data sotto forma di succo per bambini. Si possono aggiungere vitamine del gruppo B e fare attenzione che, se la assume, come regolarmente viene prescritta per tutto il primo anno di vita, non sia eccessivo il dosaggio della vitamina D che può provocare inappetenza. Si può valutare la presenza di una infezione alle vie urinarie, ma, ripeto, non ho sufficienti dati per pronunciarmi ed essere più precisa di così e nello stesso tempo ritengo che il caso sia degno di una valutazione non superficiale.

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