Cresce meno dopo una mastite

Gentilissima Dottoressa,

sono un po’ preoccupata per il mio piccino che ha due mesi. Lo allatto esclusivamente al seno e fino a quest’ultima settimana è cresciuto sempre 200 grammi. Questa settimana è cresciuto solo 50 grammi. A me sembra che abbia sempre mangiato come al solito. E’ normale che ci siano questi sbalzi di crescita?

Negli ultimi due giorni, poi, ho usato il tiralatte e gli ho dato il biberon perché ho avuto una mastite e oggi sembra che non voglia più il seno.

Sono molto preoccupata e non vorrei perdere il latte perché lui non vuole attaccarsi.

La ringrazio anticipatamente.

 

 


 

 

Se la mastite ti ha obbligata a prendere antibiotici, questi possono aver fatto diminuire transitoriamente la produzione del latte. Se hai avuto febbre, potresti esserti disidratata e, anche per questo, aver prodotto meno latte. Se poi non l’hai attaccato al seno, il solo tiralatte non stimola la calata lattea come la suzione del bambino.
Se attualmente non assumi più farmaci (che potrebbero aver modificato il sapore del latte), non ti resta altro da fare che riattaccare il bimbo al seno ogni tre ore bevendo molti liquidi e tisane galattagoghe (abbastanza conosciuta è quella della Weleda) nonché finocchi in quantità sia cotti che crudi (comprese tisane a base di semi di finocchio) e birra analcolica, se ti piace. Se il piccolo, non prendendo più il biberon, riprende ad attaccarsi al seno, rispetta più o meno un intervallo di due ore e mezzo-tre tra una poppata e l’altra e appare sazio alla fine della poppata, non pesarlo in continuazione: potrebbe non crescere da un giorno al’altro ma se il latte ritorna, recupererà con facilità.
Se il bimbo è già entrato nel terzo mese di vita potrebbe cominciare a crescere un po’ meno dei primi due mesi, anche se, effettivamente, 50 gr a settimana sono pochi. A bambino soddisfatto e sereno si può dare per buona una crescita anche di soli 500-600 gr al mese pur di tirare avanti un altro po’ con il solo latte materno senza aggiunte di latte artificiale. L’importante è che cresca bene in lunghezza. Se, invece, continua a rifiutare il seno, oppure accorcia gli intervalli tra le poppate a meno di due ore, piange spesso anche di notte quando prima non lo faceva, e cerca ancora altro latte dopo aver svuotato la mammella, non ti resta altro da fare, dopo una settimana di tentativi, che dargli l’aggiunta con latte artificiale.
Per recuperare un allatamento a rischio bisogna innanzitutto crederci, insistere e non focalizzare tutta l’attenzione sulla crescita del bambino ma solo sul suo stato di benessere e sazietà anche se momentanea e di breve durata.
Bisogna poi rimuovere l’ansia che produce stress e uno stato di vasocostrizione periferica che fa arrivare poco sangue e di conseguenza poco nutrimento ai tessuti, tra i quali la mammella, che, invece, lavorando molto, ne avrebbero particolarmente bisogno.
In bocca al lupo,
Daniela

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