Consigli per una bimba che a scuola soffre

 

Gentile dottoressa,

la ringrazio per il servizio che svolge, utilissimo, puntuale e ricco di aiuti per noi mamme, spesso ho utilizzato i suoi consigli ed è sempre andato bene.

Questa volta volevo chiederle un aiuto più psicologico e pratico che non riguardo malattie.

Ho 2 figli (la maggiore quasi 6 anni e il piccolo quasi 3 anni), la bimba è stata fino a 3 anni sempre molto allegra, giocosa ,non vedeva l’ora di andare al parco giochi a giocare visto che era sempre in casa da sola , ero quasi sicura che quando sarebbe iniziata la scuola materna non avrebbe avuto problemi perchè adorava e adora tutt’ora giocare con i bambini, poi è nato suo fratello e sinceramente ha manifestato la sua gelosia subito facendo dispetti e non volendo il fratello (sicuramente è stata anche colpa mia perché quando è nato io sono stata male e spesso la sgridavo anche per nulla…), ha iniziato l’asilo e non voleva andare quindi crisi di pianto per 3 mesi, poi ha trovato un’amichetta e ha iniziato ad andare più volentieri (anche se non faceva i salti di gioia), quando tornava a casa bisognava fare i carabinieri perché lei picchiava suo fratellino.

Adesso che lei ha quasi 6 anni e lui quasi 3 sicuramente un po’ la situazione è migliorata (lei è all’ultimo anno di materna e lui è a casa con i nonni), il problema è che lei non vuole proprio andare alla materna, poi a giugno la sua amica del cuore ha cambiato asilo per problemi di lavoro dei genitori e lei non riesce tuttora ad inserirsi con le altre bimbe, dice che non la vogliono, che non giocano con lei, che la lasciano da parte e lei soffre ed io con lei.

Non è capace di farsi avanti ed entrare nel gruppo, da esuberante e contenta che era a 3-4 anni è diventata triste e timida, (la maestra in classe dice che non ha neanche il coraggio di chiederle aiuto se ha bisogno), sicuramente la perdita dell’amica ha inciso molto ma io come faccio a ridarle la contentezza che aveva prima, ho provato ad invitare a casa la sue compagne a una a una e va tutto bene poi il giorno dopo ritorna come prima, le bimbe fanno gruppo e lei la lasciano fuori, lei parlava tanto con questa bimba e avevano un sacco di interessi in comune, ora non riesce a trovare nessuno con cui parlare e questo la fa soffrire molto, le chiedo come posso aiutarla io, mi fa stare male vederla soffrire cosi.

Inoltre, e poi termino, perché ho già scritto molto (un po’ mi sono anche sfogata perché la situazione non è delle migliori e non so come farne fronte per non "sclerare" anche io), quando rientra dall’asilo, è felice di uscire, torniamo a casa e immancabilmente litiga con suo fratello, lo picchia ecc cosi io devo metterla in castigo per farle capire che non può fargli male, mi dia un consiglio per favore, sia per aiutare la bimba che è apatica e triste a ritrovare un po’ di sicurezza che a sistemare la situazione tra fratelli, può magari consigliarmi qualche gioco da potergli far fare insieme vista l’età oppure come gestire la situazione al meglio.

Inoltre quando lei esce dall’asilo io le chiedo sempre come è andata, cosa ha fatto, con chi ha giocato ecc ma lei mi risponde quasi con fastidio, secondo lei sbaglio a chiedere, non dovrei più chiederle niente? (è possibile che lei senta la mia "ansia" per questa situazione?, io cerco di non trasmettergliela ma non ne sono cosi sicura)

La ringrazio con tutto il cuore per i suggerimenti che vorrà darmi.

Cordiali saluti

In occasione della nascita del fratellino la bimba ha manifestato sofferenza acuta e gelosia e questo suo disagio è stato senz’altro acuito da un tuo erroneo atteggiamento dettato, magari, da esaurimento o depressione o altro. La bimba, maltrattando il fratellino, voleva, si, inconsciamente eliminare il fratellino intruso, ma anche attirare in tutti i modi, anche i più maldestri, la tua attenzione su di lei per capire se le volevi ancora bene e mettere alla prova il tuo sentimento verso di lei.

Non ha avuto le risposte che desiderava e dentro di lei si è fatta strada la convinzione di essere stata retrocessa in serie B, e di non meritare più tutte le tue attenzioni solo per lei. Pertanto, perdurando la situazione, si è fatta strada in lei una certa sfiducia, un po nei tuoi confronti, cioè nei confronti del tuo affetto reale verso di lei, sia nella sua capacità di meritare amore e considerazione.

Si è fatta timida e più fragile e la conseguenza è una sua tendenza a rinchiudersi in se stessa come a ritrovare una protezione che non sente più provenire dalla mamma o dai genitori. Il caso ha voluto, poi, che il piccolo spiraglio di luce costituito dall’amichetta del cuore sia anch’esso sparito nel nulla e questo a mio avviso non ha fatto altro che aggravare la situazione. Covano dentro di lei delusione, gelosia, rancore, invidia verso il fratellino che forse lei crede essere più amato di lei, nostalgia inconscia per un passato dove si sentiva reginetta, sicura che il mondo girasse tutto solo attorno a lei e sfiducia globale, sia nelle sue capacità di meritare l’affetto e la considerazione del mondo, sia nella possibilità, fintanto che esiste il fratello, di ricucire lo strappo che lei percepisce nei rapporti tra voi due.

Aggiungo anche che è possibile che a 6 anni la bimba si stia annoiando e demotivando alla scuola materna perché già grandina e il pasticcio è fatto. Come ricucire lo strappo? Evitando di sgridarla e di punirla quando si comporta male nei confronti del fratello ma, una volta capiti i motivi, cercando di ascoltarla, di ritagliare dei momenti anche lunghetti durante i quali poter stare sola assieme a lei o con mamma, papà e lei ma senza il fratello, come ai bei tempi, giocare soltanto con lei a giochi idonei per la sua età, leggerle favole, disegnare assieme a lei, andare, magari, al cinema solo con lei con la scusa che il fratello è ancora piccolino per questo genere di svago, insomma, facendola nuovamente sentire importante e recuperando la fiducia che ha perduto. Falla partecipare a qualche faccenda domestica, dalle dei compiti a lei graditi che saranno solo per lei, gratificala con complimenti e incoraggiamenti ogni volta che fa qualcosa di bello, di nuovo e di positivo, incoraggiala e consolala quando è in difficoltà, insomma, impara a dimenticarti un po del bimbo più piccolo ogni tanto quando sei in compagnia della grande.

Una volta recuperato il rapporto, avvicinala al fratello dandole delle piccole incombenze e responsabilizzandola, non allontanandola dal fratello quando si mostra aggressiva con lui ( a meno che la cosa non si faccia pericolosa, ma a 3 anni il fratello dovrà imparare a difendersi un po da solo e sarà tutto di guadagnato per tutti e due, anzi, per tutti e tre, te inclusa ).

Non castigarla, cioè non punire con una umiliazione, spesso vissuta in solitario senza il sostegno del genitore, una sua aggressività ma limitati a contenerla nei momenti più violenti, se ve ne sono e quando la bimba si calma, prova a parlarle con altrettanta calma e a farti spiegare proprio da lei il motivo di tale comportamento. Fai in modo che, assieme alla confidenza e alla fiducia nei tuoi confronti e nel tuo affetto immutato verso di lei, la bimba possa recuperare la sua autostima, la sua forza di carattere e la sua allegria perdute.

Quanto alle amichette restanti, visto che dovrà passare ancora un anno con loro, ricomincia da capo ad individuarne una che per carattere e anche per indirizzo ti sembri più adatta alla tua bimba per coltivare una nuova relazione privilegiata. Organizza ogni tanto una piccola semplice festicciola a casa, qualche pomeriggio al parco o cose simili: momenti che saranno dedicati soltanto a lei e fai in modo che lei partecipi all’organizzazione del tutto scegliendo assieme al lei dei piccoli regalini da offrire, che faccia assieme a te i pacchetti, al limite che prepari la torta o i pasticcini, insomma che si possa sentire nuovamente protagonista come un tempo. Più di tanto non saprei cosa dirti, ma tutto deve partire da un tuo nuovo atteggiamento nei suoi confronti evitando accuratamente inutili punizioni perché essere gelosi è una sofferenza da elaborare, non una colpa da espiare.

Un caro saluto, Daniela

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