Cistite o no?

Salve dottoressa,
ho una bambina di 3 anni e 8 mesi che a settembre scorso ha avuto un’infezione da E.Coli di 800000 colonie, scoperta perché aveva bruciore e faceva pipì 10 volte al giorno. Sintomi che con l’unixime sono scomparsi.

Però 2 analisi delle urine con urinocoltura eseguite in 2 laboratori diversi dopo 10 gg dalla fine dell’antibiotico hanno dato risultati opposti.

La pediatra mi ha rassicurato sul fatto che non esiste il falso negativo e quindi abbiamo dato per buona l’analisi con esito negativo.

Nel corso delle settimane successive la bambina era molto stanca e pallida, non aveva voglia di fare nulla, ma essendo alle prime settimane di asilo non mi sono preoccupata più di tanto. 

A fine ottobre però notando che le sue urine erano maleodoranti abbiano eseguito di nuovo l’urinocoltura, positiva stavolta al Proteus Mirabilis, curata con amoxicillina per 7 giorni.

Dopo 10 giorni urine e urinocoltura risultavano ancora positive a Gram negativi e con nitriti e emoglobina (Presente++), stavolta le abbiamo dato Unixime.

Anche dopo la fine di questa terapia antibiotica l’urinocoltura, eseguita però in un altro laboratorio, è risultata negativa. 

Nonostante l’esito negativo, io sono rimasta con forti dubbi, inoltre la bambina era sempre più stanca e ha iniziato a lamentare dolori al basso ventre.

Un dolore continuo che alla data di oggi ancora non le è passato. Nel frattempo ha avuto la tonsillite curata con antibiotico (che pensavo essere la causa dei dolori alla pancia), a gennaio abbiamo fatto di nuovo 3 esami delle urine in 3 laboratori diversi con 3 risultati diversi! (uno tutto negativo, uno tutto positivo, uno con urine negative e urinocoltura positiva). 

A quel punto ho deciso di farle fare le analisi del sangue, che hanno evidenziato una PCR elevata (18) e globuli bianchi al di sopra della norma.

Infezione che è ancora lì perché la pediatra mi ha letteralmente detto che non sa che pesci prendere e non ha voluto farle fare di nuovo un antibiotico.

Come può immaginare, in questi mesi abbiamo contattato diversi pediatri e urologi anche di una certa fama (abitiamo a Roma) ma abbiamo ottenuto risposte diverse e discordanti. E la bambina ad oggi soffre da 3 mesi di mal di pancia forse causato da IVU o forse chissà.

Con il risultato che da un mese è a casa dall’asilo, niente feste di compleanno e giochi a casa di amichetti perché ho paura che le prenda di tutto, visto il suo stato debilitato.

Non so più a chi rivolgermi, mi potrebbe dare un consiglio?
La saluto e la ringrazio.
Una mamma che non dorme più.


Se una mamma mi portasse a studio una bimba con la stessa storia clinica della tua, io mi sentirei di ripartire da zero, cioè, prima di tutto, visitandola, escluderei la presenza di masse palpabili a livello renale, addominale, ecc.

Prescriverei poi nuovamente esame urine con urinocultura facendo ben presente alla mamma come raccogliere le urine nel modo più sterile possibile portandole poi subito al laboratorio analisi: questo anche se la bambina, in quel momento, non presenta sintomi specifici.

A questo punto non resta che attendere la risposta che può essere di due tipi, ovviamente, positiva per infezione urinaria o negativa.

Se negativa, saranno necessari controlli ulteriori ogni 10-15 gg, magari soltanto di esame urine senza urinocultura.

Se positiva è ovviamente necessario procedere con la terapia antibiotica per un congruo numero di giorni – da 7 a 10 minimo – scegliendo l’antibiotico o in base all’antibiogramma o, a volte in modo più opportuno, in base alla conoscenza della sensibilità a determinati antibiotici di quel particolare germe.

Non è detto, infatti, che il comportamento dei germi in laboratorio, cioè in vitro, sia simile a quello nel soggetto vivente e, a volte, è meglio scegliere il farmaco in base all’esperienza e alla conoscenza del batterio piuttosto che seguire le indicazioni dell’antibiogramma.

Scelto l’antibiotico opportuno, lo si proseguirà, come ho detto, per almeno sette, otto giorni, però al quarto giorno di terapia, senza sospendere il farmaco, sarebbe opportuno praticare una seconda urinocultura: qualora risultasse negativa, questo vorrebbe dire soltanto che l’antibiotico sta facendo effetto e sta inibendo la moltiplicazione batterica in quanto l’urinocultura valuta la replicazione batterica, cioè la capacità del batterio di moltiplicarsi in colonie e risulta negativa in presenza di batteri che non si stanno moltiplicando anche se sono ancora presenti.

Il tempo di conoscere il risultato di questa seconda urinocultura, saranno trascorsi 8 giorni almeno di terapia e se l’analisi risultasse negativa, si potrebbe sospendere l’antibiotico.

Però sarà necessario procedere ad ulteriori esami delle urine periodici: i primi dua a distanza di 8 giorni e, se negativi, i seguenti a distanza di 10-15-20 gg poi ogni mese e via via sempre più distanziati se le risposte saranno sempre negative. In caso di recidive infettive, al massimo alla seconda recidiva con presenza di un numero di colonie superiore a 100.000 di un unico germe, non resta che approfondire le indagini con ecografia, urografia ed eventualmente scintigrafia per valutarie eventuali malformazioni renali, dell’uretere o della vescica che possono essere alla base di ristagno urinario o reflusso vescico ureterale.

Un conto, quindi, è la corretta gestione, nell’immediato, di infezione ricorrente o meno e altro conto è il necessario approfondimento diagnostico delle vie urinarie che si renderebbe necessario qualora le infezioni, come penso stia succedendo nel caso della tua bimba, si ripetessero troppo spesso e soprattutto non si limitassero ad una semplice localizzazione vescicale ma si trasformassero in pielonefrite.

A Roma, ovviamente, il Bambin Gesù saprà inquadrare il problema in modo esauriente e competente.

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