Broncospasmo e cortisone

Buongiorno dottoressa,

ho un bimbo di quasi 15 mesi che frequenta il nido da novembre scorso. Ieri l’ho portato dalla pediatra per una visita a causa dell’ennesimo episodio di raffreddore, catarro e tosse e gli ha diagnosticato broncospasmo. Quindi, mi ha prescritto una cura di aerosol da fare con 2.5 ml di fisiologica ed 1 fialetta di Aircort per 2 volte al dì per 5 gg, da scalare per altri 3 gg facendo 1 sola fiala.

Il bambino ha già avuto altri episodi del genere quando aveva 5 mesi e a 13 mesi, e anche lì ha fatto aerosol, ma con clenil.
La pediatra mi ha detto che il mio bimbo è  predisposto a rispondere con il broncospasmo agli episodi di semplice raffreddamento che, fra l’altro, sono frequenti andando il bimbo al nido.
So che se c’è broncospasmo è necessario un broncodilatatore.
I miei dubbi sono questi:
è proprio necessario dare il cortisone ad un bimbo così piccolo per episodi del genere?
L’Aircort è anche un broncodilatatore? Esiste un broncodilatatore senza cortisone?
Che differenza c’è dal Clenil?

La ringrazio anticipatamente e attendo una sua risposta.

Cinzia

Aircort è un cortisonico di sintesi che viene utilizzato con grande profitto soltanto per via inalatoria proprio nei soggetti così detti iperreattivi, cioè che, come il tuo bimbo, hanno tendenza a reagire con broncospasmo quando una patologia infettiva infiamma i loro bronchi. La butesonide, principio attivo dell’aircort, è un cortisone sintetico privo dei classici effetti collaterali sulle ghiandole surrenali che si possono paventare in seguito a prolungate terapie cortisoniche ad alti dosaggi dei classici cortisonici tipo betametasone – bentelan per intenderci – pertanto non ti devi spaventare se è stato prescritto al tuo bimbo in quanto si tratta di una terapia molto corretta e razionale.

Il farmaco svolge una azione molto efficace su tutte le cellule che, in caso di processo infiammatorio infettivo, si attivano per secernere sostanze che scatenano sia le ben note reazioni dell’infiammazione come arrossamento, produzione di muco ecc., sia, come conseguenza, nei soggetti predisposti, il broncospasmo. È, quindi, particolarmente indicato nei soggetti con iperreattività bronchiale, ma che non si possono classificare propriamente asmatici in quanto i loro episodi di broncospasmo si manifestano soltanto in occasione di un processo infettivo e non, come avviene negli allergici e negli asmatici, anche in presenza di vari tipi di allergeni.

L’effetto positivo di questa sostanza sulla risoluzione del broncospasmo è la conseguenza dell’inibizione della secrezione da parte delle cellule dell’infiammazione, di molte sostanze che possono a loro volta innescare il broncospasmo. Pertanto, si può dire che sia un farmaco che prende due piccioni con una fava, evitando così di dover somministrare sia cortisone che broncodilatatore. In più, l’assenza di effetti collaterali particolari, non deve fare temere il suo utilizzo, anzi.

Pertanto, per rispondere alla tua domanda: si, l’aircort, anche se indirettamente, può considerarsi in un certo senso anche un broncodilatatore, ma questo nei soggetti non realmente asmatici in quanto in questi ultimi il broncospasmo riconosce anche altri meccanismi.

Un caro saluto, Daniela

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