Broncospasmo a 6 anni

Salve Dott.ssa,

mio figlio di 6 anni ha avuto un episodio di bronchite asmatica a novembre ed un altro lieve episodio di broncospasmo in conseguenza ad un raffreddore a dicembre.
Ora, in seguito, ad un influenza con forte raffreddore e tosse, si è ripresentato il broncospasmo che finora siamo riusciti a curare solo con terapia in aereosol (niente Bentelan).
Preciso che anche nei primi 2 anni di vita (frequentando il nido) ha avuto 2 bronchiti con broncospasmo e poi più niente; mentre nel primo anno di vita ha sofferto di dermatite atopica, ricomparsa ogni anno nel periodo invernale e inizio primavera fino allo scorso anno, quando abbiamo fatto le prove allergiche cutanee (marzo 2014), risultate però negative.
Aggiungo pure che anch’io ho sofferto di asma allergica da ragazzo.

Le chiedo pertanto se è alta la possibilità che sviluppi qualche forma di asma, data la comparsa di questi episodi a ridosso del sesto anno di vita e se sono già opportune indagini in tal senso.

Cordialmente La ringrazio e La saluto

Matteo

Nella popolazione normale, cioè senza storia familiare di patologie allergiche, asma o altro, mediamente una percentuale di soggetti attorno al 15% presenta o può presentare sin dai primi anni manifestazioni di tipo allergico, solitamente bronchiti asmatiformi. Nei bambini in età prescolare questa percentuale può salire anche al 25-30% tanto sono frequenti gli episodi di broncospasmo quasi sempre in conseguenza o concomitanza con una infezione alle vie respiratorie, virale o batterica che sia. In questo caso, però, non tutti i bambini che soffrono di broncospasmo saranno destinati, in età adulta, a sviluppare asma o altre forme di allergia ma si può parlare di semplice iperreattività bronchiale. Quando un solo genitore presenta manifestazioni di tipo allergico, soprattutto asma, le probabilità che almeno uno dei suoi figli sviluppi la stessa patologia prolungata nel tempo quindi non solo episodi di broncospasmo sporadici in età prescolare, può raggiungere il 60%, mentre se entrambi i genitori sono o sono stati da piccoli soggetti allergici, tale percentuale si aggira attorno al 75-80%. Però, al di là delle statistiche ormai ben conosciute, vista la frequenza di broncospasmo e anche di bronchite asmatiforme in età prescolare anche in una popolazione senza precedenti di tipo allergico in famiglia in concomitanza di una infezione alle vie respiratoire, è difficile prevedere il destino di un bambino che ha presentato o sta presentando ripetuti episodi asmatiformi se questi sono invariabilmente in coincidenza con una infezione. Anche la dermatite atopica è solo parzialmente predittiva di allergia futura. I presupposti e il rischio che il tuo bambino presenti episodi asmatici o sviluppi asma bronchiale ci sono ma se il piccolo, al di fuori delle infezioni, non presenta e non ha mai manifestato asma, rinite francamente allergica, orticaria, allergie alimentari, cioè manifestazioni francamente allergiche svincolate da episodi infettivi concomitanti, io aspetterei ancora almeno un anno prima di sottoporlo a prove allergiche o quant’altro. dovrebbe, però, essere il suo pediatra curante o un allergologo o un pneumologo a fare queste valutazioni studiando la funzionalità bronchiale e polmonare per capire se residua del broncospasmo anche tra un episodio di bronchite o broncostruzione e il successivo, per valutare la funzionalità polmonare, ecc. Ora andiamo incontro alla bella stagione: perché non fare trascorrere al tuo bimbo un lungo periodo al mare questa estate, possibilmente mare di scoglio in una località non troppo carica di pollini o allergeni respiratori, cioè non troppo a ridosso di campi di graminacee o di altra vegetazione allergizzante? Anche uno stacco di un giorno o due a fine settimana durante il periodo scolastico farebbe la sua parte e, in base a come avrà trascorso i mesi caldi, il prossimo inverno si deciderà il da farsi.

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