Gentilissima Dottoressa,
Sono la mamma di una bimba prematura nata in 31 settimane, la bimba alla nascita ha avuto bisogno di 3 trasfusioni di sangue. passati 6 mesi da tali trasfusioni ha dovuto fare i controlli post-trasfusionali dai quali è risultata positiva all’epatite C, gli esami sono stati ripetuti per sicurezza ma il il referto non è cambiato.
E’ stato fatto un nuovo controllo chiamato RIBA questo è invece risultato negativo.
in ospedale mi dicono di non preoccuparmi che probabilmente non è niente tra 6 mesi si ripete il tutto, ma io sono molto preoccupata.
C’é poi un’ altra cosa che mi preoccupa particolarmente la mia bimba è nata il 30 dicembre dello scorso anno quando dovrà cominciare le scuole elementari avrò la possibilità di farla cominciare un anno dopo? La bimba è si del 2011 ma doveva nascere ad inizio marzo 2012.
La Ringrazio anticipatamente
Immagino che la tua bimba, risultata positiva all’HCV in seguito alle 3 trasfusioni, abbia eseguito tutte le analisi del caso incluse le transaminasi e mi pare di capire che, scrivendomi che tutte le analisi eseguite sono risultate negative, intendevi dire che anche le transaminasi sono negative. In questo caso le transaminasi andrebbero ripetute ogni 3-4 mesi per almeno 18 mesi, cioè fino ad un anno e mezzo, due anni di età della bimba. Bisogna poi determinare l’HCV RNA qualitativo. Immagino sia stata eseguita anche questa analisi, perché se essa risulta negativa è necessario procedere con il test RIBA che è stato, in effetti, eseguito. Quando questo test risulta positivo si può iniziare a pensare che il paziente sia guarito. Però è prudente comunque continuare a controllare l’HCV RNA almeno una volta l’anno per i primi due o tre anni. I bambini hanno buone probabilità di guarire da questa infezione e i risultati fin’ora sembrano promettenti. Però è necessario avere ancora pazienza prima di essere più che certi dell’avvenuta guarigione.
Per quanto riguarda l’inserimento della bimba in base alla sua età: prima di decidere bisogna aspettare e valutare il suo sviluppo intellettivo al momento dell’iscrizione a scuola. La prematurità, infatti, incide sullo sviluppo psicomotorio nei primissimi anni di vita con alcune tappe soprattutto dello sviluppo motorio ritardate e valutabili solo con la correzione dell’età cronologica togliendo i mesi o le settimane di prematurità ma al massimo entro il secondo anno di vita i prematuri dovrebbero essere considerati alla stregua di tutti gli altri bambini. Fuori dall’utero, infatti, tali e tanti sono gli stimoli che ricevono provenienti dal mondo che li circonda da velocizzare in modo significativo tutte le loro acquisizioni. Pertanto, al momento di iscriverla a scuola, dovrai considerarla del tutto simile agli altri suoi coetanei salvo capire che, per motivi non inerenti alla prematurità ma al suo carattere o alla sua costituzione, sarà opportuno farle trascorrere un altro anno alla scuola materna. Ma non penso che succederà.