Alimentazione corretta dopo l’anno

Gent.ma dott.ssa,

le ho già scritto riguardo le difficoltà di cibare mia figlia Medea di 15 mesi.

Lei mi ha già dato dei validissimi suggerimenti (eliminare il Periactin, somministrare il Carpantin ed altri integratori), ma la bimba continua a mangiare poco, a mio parere. Pesa circa 8,800 kg, è alta circa 76 cm. ed è abbastanza attiva (dorme poco ed è ipercinetica).

Io continuo ad allattarla al seno (non beve latte dal biberon, ma solo l’acqua) e per aumentare la montata lattea sto prendendo il Peridon. Contemporaneamente (anch’io ho sempre mangiato molto poco) sto utilizzando la spirulina come integratore della mia alimentazione.

Ho necessità di sapere se quello che mangia Medea giornalmente è sufficiente: colazione a base di latte materno, pranzo un cucchiaio da tè di pastina ed un omogeneizzato da 80gr., merenda nulla, cena un cucchiaino di pastina ed un liofilizzato da 10 gr.

Assaggia un po’ di tutto dai nostri piatti, ma in quantità irrisoria; mangia un po’ di frutta, sempre in quantità ridicola. Non mi preoccupo più ma sinceramente, quando alcune volte evita di pranzare o cenare, mi sento stressatissima!

Durante i pasti io gioco sempre, non insisto più di tanto per evitare quelle scene di ordinaria follia tipiche dei bambini.

Che ne pensa? Può essere sufficiente per una sana crescita quanto le ho descritto?

Sempre grazie per la sua professionalità e per l’accortezza con la quale risponde alle nostre domande.

Francesca


Cara Francesca,

la tua bimba mangia veramente troppo poco se si limita realmente a quello che mi dici.

Visto, però, che assaggia tutto quello che trova nei piatti degli adulti, perché non farla mangiare nello stesso modo visto che sta ormai crescendo e che pastine e omogeneizzati vari sono veramente ridicoli dopo l’anno di età?!

Mediamente, dopo l’anno, un bambino dovrebbe assumere circa 5 pasti al giorno: mattina latte materno oppure 200-250 gr di latte vaccino intero con due biscottini oppure con un cucchiaino di zucchero o miele; a metà mattina una porzione di frutta o a pezzi sbucciata oppure frullata (circa una mela intera o mezza banana o un mix di frutta di stagione di 150-200 gr ma anche un po meno); a pranzo due cucchiai rasi da minestra di pastina o riso o pasta asciutta di piccolo formato, cioè 40- 50 gr circa che può essere condita con un sugo leggero di pomodori pelati e bolliti, oppure con verdure miste bollite, più una quarantina di grammi di carne, principalmente bianca ma anche rossa, oppure una sessantina di grammi di pesce oppure una trentina di grammi di formaggio (40-50 se ricotta di mucca), oppure una trentina di grammi di prosciutto sia cotto che crudo purché magro, oppure legumi bolliti (massimo 20 gr se pesati a secco ma di solito si fa ad occhio), oppure un uovo alla coque o cotto nella minestrina.

Le verdure non devono mai mancare nei due pasti principali, cucinate in vario modo o aggiunte alla minestra o al forno o mischiate alla carne o al pesce o al formaggio o all’uovo.

A merenda, che non va saltata, si può dare un vasetto di yogurt oppure frutta in vario modo con due cucchiaini di biscotto o una fettina di pane da rosicchiare con un po’ di marmellata oppure latte come la mattina se si programma di non dare formaggio né a pranzo né a cena.

La sera il cibo sarà grosso modo come a pranzo con una prevalenza di proteine (carne o pesce o formaggio o uovo) rispetto ai cereali, che, comunque, vanno sempre dati assieme al pasto di carne o di pesce. Ma la sera, invece di 50 gr possono bastare 30 gr di pastina o riso nella minestra semi liquida, magari con 30 gr di formaggio sciolti dentro.

A volte la merenda, specie d’estate, può essere un gelato tipo cremino o un cremolato di frutta di qualche gelataio artigianale di qualità o fatto semplicemente in casa con frutta frullata mista a zucchero o miele e a latte poi messo in freezer per alcune ore.

Se il bambino non ha finito tutti i pasti si può aggiungere un’altro po’ di latte fuori pasto durante la giornata. Ma mano a mano che i bambini crescono sono sempre più interessati a tutte le tante cose che li circondano e, a volte, sempre meno interessati al cibo. In tal caso, visto che forzarli è controproducente, si deve valutare obiettivamente la loro crescita globale, soprattutto in altezza, si deve cercare di assecondarli sui gusti e sui sapori, si deve abituarli ai sapori vari dei cibi adulti e si deve, gradatamente, eliminare la loro alimentazione diversa da quella degli adulti per farli mangiare come i genitori e tutta la famiglia, pur con cibi sempre sani e cucinati in modo leggero e digeribile.

Se ci sono dei problemi comportamentali e relazionali particolari e conflitti con la madre o con le persone che accudiscono giornalmente il bambino, l’inserimento a tempo pieno in un asilo nido, a volte, risolve e stempera le dificoltà. Nel tuo caso, forse, un lungo soggiorno al fresco, in montagna, potrebbe dare buoni risultati, anche alternandolo al mare purché la piccola possa fruire liberamente dell’acqua e sguazzarvi a piacimento.

Un caro saluto,

Daniela

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