Agitazione e sonno disturbato a 3 mesi

Salve dottoressa, ho una bambina di quasi 3 mesi con reflusso, attualmente assume ranidil e gastrotuss.
Dorme dalle 4 alle 6 ore a notte mediamente, poi si sveglia, poppata a letto e dorme di nuovo. Il problema è che mentre dorme fa degli scatti, si agita, agita le braccia, le apre e poi pian piano scendono sulle lenzuola. A volte sembra iniziare a piangere poi riprende a dormire fin quando non si sveglia definitivamente, spesso piangendo. Può andare avanti così per ore. Questo accade tutte le mattine. Prima pensavamo fosse dovuto al reflusso, prima ancora alle coliche, prima ancora si spremeva ogni mattina perché non andava in bagno da sola, ma solo se stimolata (problema risolto con l’eliminazione da parte mia del latte). Ora non ha più scuse!!
La pediatra mi ha consigliato un eeg, spaventandomi un bel po’ francamente. Aggiungo, non so se può servire, che Siria è nata con 2 giri di cordone intorno al collo e uno al braccio, tirata con la ventosa, apgar 4 poi 9.
Spero mi aiuti a capire la causa di questi movimenti e scatti nel sonno!
Grazie dottoressa

 

I disturbi del sonno nei lattanti e, in generale, in età pediatrica, sono frequenti e le cause scatenanti molteplici. Il reflusso può essere una causa o una concausa, specie se mi dici che allatti la bimba anche di notte. Durante le ultime ore della notte, poi, si concentrano le fasi del sonno rem durante le quali si sogna e il sonno è definito “attivo”, non calmo come il sonno delle prime ore subito dopo l’addormentamento. A volte l’agitazione notturna ricorre anche in altri fratellini o era una caratteristica di uno o entrambe i genitori da piccoli. Però anche l’esperienza di un parto difficile e operativo con applicazione di forcipe può portare una tendenza alla ipereccitabilità motoria o psicomotoria, ad una sindrome ipereccitabile o ipertonica della durata di alcuni mesi dopo il parto. Prima di arrivare all’elettroencefalogramma io valuterei in modo approfondito la piccola con una visita neurologica ed un buon inquadramento del suo sviluppo psicomotorio. Se nulla di particolare dovesse emergere da queste osservazioni, io mi limiterei a controllare periodicamente la bimba valutandola in base agli stessi parametri e solo se dovessero comparire discrepanze rispetto alla così detta normalità – concetto sempre un po aleatorio e individuale – procederei con un eeg. Quest’ultimo, infatti, fornisce sì, informazioni ma non è altro che la fotografia dell’attività elettrica del cervello in quel momento, attività che può rientrare nella norma oppure può presentare aspetti anomali di vario tipo e diffusione. Se risultasse normale, ovviamente, tutti i ragionamenti si fermerebbero lì dove sono iniziati, ma anche se fossero rilevate anomalie, in realtà non rare anche in bambini normali durante il periodo di sviluppo e maturazione cerebrale, poche conclusioni si potrebbero trarre se, dal punto di vista strettamente clinico e comportamentale la bimba rientra nella norma. Utile, quindi, a mio parere, l’eeg ma, in assenza di sintomi specifici neurologici, poco utile in quanto, da solo, non autorizza nessun tipo di provvedimento terapeutico. Sarebbe decisivo osservare la bimba durante questi suoi movimenti nel sonno perché l’eeg sarebbe importante solo qualora essi fossero con sicurezza attribuibili a convulsioni durante il sonno, cosa che a me non sembra proprio, almeno da come me li descrivi. Ad occhi e croce, colichette e reflusso possono tranquillamente giustificarli.

 

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