Gent.ma dottoressa,
sono la mamma di un bimbo di 3 mesi e mezzo affetto da RGE che da appena un mese ha "imparato" di nuovo a dormire nel suo lettino, dopo 2 mesi passati in braccio a me giorno e notte!
Immagino che in parte il fatto sia dovuto alla terapia farmacologica che lo sta aiutando molto (lansoprazolo 15 mg).
Il bimbo ora dorme nel suo lettino (con materasso inclinato a 30°) la notte e anche per i riposini pomeridiani, ma da qualche giorno, soprattutto in concomitanza del sonnellino della tarda mattinata o del primo pomeriggio, si risveglia disperato urlando in modo inconsolabile. Non è fame perché non si calma col biberon. La nostra paura è che possa trattarsi di un acuirsi dei disturbi di RGE.
Qual è la sua idea in merito? C’è qualcosa che possiamo fare quando succede?
Grazie mille per i suoi preziosi consigli.
Sarah
Potrebbe trattarsi, effettivamente, di reflusso, ma per capire meglio, sarebbe opportuno, credo, in occasione dei sonnellini mattutini e dire che inizi a piangere ancora con gli occhi chiusi e non completamente sveglio.
In questo secondo caso, le ipotesi possono essere due: un dolore acuto improvviso (esofagite da reflusso?) o un brutto sogno, ma propendo più per la prima ipotesi.
I consigli sul da farsi dipendono dal corretto inquadramento del motivo del pianto che, se è accompagnato da lacrime, quasi sicuramente è dovuto a dolore.
Se prima del pianto inconsolabile dovesse avere un risveglio piuttosto graduale con versetti o movimenti o stiramenti, io lo prenderei in braccio delicatamente prima che inizi a piangere e valuterei il suo comportamento: se questa premura non impedisce il pianto, se inarca il tronco e si butta in dietro, se rumina come se avesse qualcosa in bocca, se ha una tossetta strana, probabilmente è reflusso e la terapia può essere anche modificata, altrimenti, con l’osservazione attenta del comportamento del bimbo, vanno ricercate altre cause.
Un caro saluto,
Daniela