A tre mesi non si sostiene sulle braccia

Gentile dott.ssa,

il mio bimbo, nato il 22 febbraio, non riesce a sostenersi sulle braccia sollevando il torace; premetto che non è abituato alla posizione prona che ha sempre rifiutato. A me sembra un bambino vivace per il resto, si muove volentieri sgambettando e agitando le braccia, sostiene la testa, ride ed emette i primi vocalizzi, segue lo sguardo. Pesa 5.9 kg, è lungo 60 cm e la sua cfr. cranica è di 40.5 cm.

Si tratta solo di tempo o mi devo preoccupare?

La ringrazio e saluto.

 

Prima di tutto dovrei capire se il “non riesce a sostenersi sulle braccia” significa che quando viene portato passivamente dalla posizione supina a quella seduta tirandolo per le manine non mantiene le braccia leggermente flesse come per aiutarsi a sollevarsi ma le tiene completamente estese e, magari, anche con la testa piegata all’indietro: in questo caso si tratterebbe di ipotonia, in particolare di una ipotonia del piano anteriore del corpo, che non può essere valutata se non nel contesto di un esame neurologico completo del bimbo.

Ma se, messo in posizione prona, rimane con il torace appiattito sul lettino e solleva solo la testa e magari anche un po’ le gambe senza sollevare le spalle e il torace, potrebbe essere una lieve ipotonia del piano posteriore del corpo.

Comunque, nessuno si aspetta che a tre mesi un bambino messo in posizione prona sollevi il torace dal suo appoggio sul letto facendo leva su braccia e polsi come per mettersi carponi: al massimo cerca di sollevare un po’ il torace aiutandosi con gli avambracci ben poggiati al lettino, cioè orizzontali e non verticali.

Se il tuo bimbo non fa neanche questo, visto che ha appena compiuto tre mesi, rivaluta il tutto fra due settimane e nel frattempo, quando è sveglio, mettilo su una superficie semi rigida in posizione prona con alcuni giochini che lo stimolano a muoversi e osserva come si comporta e i progressi che fa.

Dopo se ne riparlerà. Aspettare quindici giorni, in un lattante, è un po’ come “rimandare a settembre” un bambino con risultati scolastici non brillantissimi ma non da bocciare.

Se ho interpretato bene il problema del piccolo mi potrai riscrivere fra un po’, altrimenti dovresti spiegarmi meglio tutto.

Un caro saluto,

Daniela

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