ho bisogno di aiuto per il mio comportamento

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ghiaghia77

Messaggio da ghiaghia77 » lun ago 30, 2010 12:42 pm

Ho letto bene tutte le vostre risposte, e poi ho riletto il mio post.
Effettivamente le cose che emergono sono tante: ho bisogno di maggiore organizzazione in casa a livello pratico, ho bisogno di prendere di più le cose come vengono, ho bisogno di non pretendere perfezione da me, ne tantomeno dai miei figli.
Caspita, non sono mica leggere queste cose.
Sono stata in terapia anni, l'ultima l'ho smessa i primi di gennaio. Onestamente, stò bene mentre vado, poi, tempo qualche mese, ritorno come prima. Cosa faccio? stò in terapia tutta la vita? e poi, a che pro? so bene quali sono i miei "problemi", li ho appena scritti sopra.
Il punto è che mettere in pratica la soluzione è un altro discorso.
Ho pensato di prendere anche qualche blando ansiolitico, giusto per rilassarmi un po', qualcosa di omeopatico. Non un farmaco. Cosa ne pensate? chiedo al mio medico?
ho intenzione anzitutto di parlare con mio figlio più grande e spiegare, per quanto possibile, che la mamma non è un mostro, e che la mamma VUOLE cambiare.

Mio marito lavora in proprio, non rientra prima delle 19.30, ma comunque mi aiuta, sparecchia, mette i piatti in lavastoviglie, riordina, mentre io lavo i bambini.
Se c'è da fare qualcosa che io non riesco a fare in casa, lui la fà.

Sono cresciuta in fretta e da sola, da quando avevo 13 anni, quando è nato mio fratello. Non avevano più tempo per seguirmi tanto, mio fratello era un po' problematico.
Ho impartato a fare da me, e credo che siano partite da li le manie di perfezionismo, e allo stesso tempo la depressione, per cui a 22 anni sono entrata in terapia.

Ho davvero bisogno di trovare una soluzione, vivo in una casa in mezzo ad altri parenti (di mio marito), mi sento gli occhi puntati addosso. Quando urlo e poi li incrocio, evitano il mio sguardo, penseranno che sono una pazza esaurita, non so.

Non lo faccio per loro e per quello che pensano, lo voglio fare per i miei bambini.
Non so da dove cominciare.


sonia:)
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Messaggio da sonia:) » lun ago 30, 2010 12:57 pm

In quanto mamma ti capisco, è dura lavorare fare le pulizie stare dietro ai tuoi figli e per di più voler fare tutto in maniera perfetta.
Ma anche io, come girasole75, ho avuto una mamma che essendo rimasta sola e dovendo occuparsi lei di ogni cosa reagiva in maniera poco rassicurante per un figlio. e non ti parlo per forza della sberla, ma del clima nervoso e tirato che era in casa. io per quanto piccola cercavo di aiutarla in ogni modo, ho pure ricordi di me che cucinavo e mi mettevo sulla sedia per accendere il fuoco perchè non ci arrivavo ma per lei, sempre molto precisa, non era mai sufficente. a volte io combinavo qualche sciocchezza e magari lei non mi parlava per qualche giorno. risultato che a 18 anni sono andata a convivere, per fortuna con la persona più giusta del mondo, poi piano piano ho ripreso anche i rapporti con mia mamma perchè ha capito di essere in una grande depressione e si è fatta aiutare, ed ora anche se a volte ci ricade la situazione va molto meglio e con chiara è una nonna bravissima.
prova a chiedere aiuto alle persone che hai vicino, lascia i bimbi con i nonni, state soli te e tuo marito. prenditi i tuoi spazi, e quando ti sentirai meglio tu vedrai che anche tutto il resto ti riuscirà di conseguenza.
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Messaggio da Rie » lun ago 30, 2010 1:29 pm

ghiaghia77 ha scritto:
Mio marito lavora in proprio, non rientra prima delle 19.30, ma comunque mi aiuta, sparecchia, mette i piatti in lavastoviglie, riordina, mentre io lavo i bambini.
Se c'è da fare qualcosa che io non riesco a fare in casa, lui la fà.

Ho davvero bisogno di trovare una soluzione, vivo in una casa in mezzo ad altri parenti (di mio marito), mi sento gli occhi puntati addosso. Quando urlo e poi li incrocio, evitano il mio sguardo, penseranno che sono una pazza esaurita, non so.

"Pensaranno" è un'ipotesi.
Forse non lo pensano.
Hai provato a parlarne con sincerità insieme a loro? A chiedere a loro un ulteriore aiuto, visto che mi pare che tuo marito faccia già il possibile?

Sulla terapia, ti capisco.
Anch'io l'ho fatta e poi smessa perché... come dire... ti mette le carte in tavola ma, per alcune persone, non riesce a infondere la forza di risolvere i nodi che ha evidenziato.
C'è chi mi ha detto: riprova, cambia terapeuta. Se ti indica la via d'uscita ma non ti dà la forza di perseguirla potrebbe essere solo un'esperienza non adeguata, da ritrovare con altre modalità.
Io però non l'ho fatto. Perciò, come posso consigliarlo a te?

Sui rimedi, specie omeopatici, ce ne sono senz'altro, e c'è chi li ha trovati utili. Puoi tentare, chiaramente non con un'autoprescrizione di iperico o simili solo per sentito dire ma consultando uno specialista.

E fai bene a mettere in conto un dialogo con il figlio più grande. Anche se, quando capita a me, trovo adruo e perfino pericoloso mettere (troppo) a nudo le fragilità di un genitore. Certo, a piccole dosi può essere utile. Mi capita di dire ad Alex, che ha sette anni, che in certi momenti sono nervosa, e di "metterci a tavolino" per cercare una soluzione. A volte mi ha sorpreso, per la saggezza nel comporre un conflitto fra noi che senza dialogo avrebbe dato luogo solo a mie urla e sua frustrazione/chiusura. Prova...
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Messaggio da Eve » lun ago 30, 2010 2:33 pm

inizia anche a non pensare al giudizio dei parenti.
anch'io mi rendo conto che quando sono con le nonne mi comporto diversamente, mi sembra di dover essere più severa per dimostrare che sono brava.
in realtà dimostro solo a me stessa che sono terribilmente insicura.
fai quello che ti sembra giusto senza pensare ai parenti.
e parlane almeno con tuo marito perchè aiuta molto.
ghiaghia77

Messaggio da ghiaghia77 » lun ago 30, 2010 2:41 pm

mi è stato detto che i figli non devono vedere le nostre debolezze, e ne sono sempre stata abbastanza convinta anch'io. Sinceramente però, penso anche che debbano vedere che i loro genitori sono esseri umani come loro e possono avere periodi difficili. Vorrei spiegarmi con lui, troverò parole semplici e frasi brevi. Resta il fatto che facendogli un discorso mi impegno formalmente nei suoi confronti, è questa è una cosa "pesante".

Vivo in un contesto famigliare che non mi piace, ma che non posso per N motivi cambiare.
Perciò, come spesso succede nella vita, devo solo imparare a farmelo andare bene.
Sono combattuta sul fatto di riprendere la terapia, sono stanca di parlare in continuazione delle mie cose, e poi riparlarne all'infinito. Ma se poi io non riesco ad accettare le cose come sono, cosa cambia?

E' brutto avere davanti una rosa di possibilità, e non sapere cosa scegliere, quale è quella giusta.
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Messaggio da Vavi » lun ago 30, 2010 3:17 pm

Gia' arrivare a rendersi conto della situazione e volevi porre rimedio e' un gran bel passo in avanti... hai fatto un bel lavoro di autoanalisi ragazza!
Ora devi solo capire come mettere in pratica operativamente le tue ottime intenzioni!
Su su che ce la farai!
moon373

Messaggio da moon373 » lun ago 30, 2010 3:24 pm

ghiaghia77 ha scritto:Ho letto bene tutte le vostre risposte, e poi ho riletto il mio post.
Effettivamente le cose che emergono sono tante: ho bisogno di maggiore organizzazione in casa a livello pratico, ho bisogno di prendere di più le cose come vengono, ho bisogno di non pretendere perfezione da me, ne tantomeno dai miei figli.
Caspita, non sono mica leggere queste cose.
Sono stata in terapia anni, l'ultima l'ho smessa i primi di gennaio. Onestamente, stò bene mentre vado, poi, tempo qualche mese, ritorno come prima. Cosa faccio? stò in terapia tutta la vita? e poi, a che pro? so bene quali sono i miei "problemi", li ho appena scritti sopra.
Il punto è che mettere in pratica la soluzione è un altro discorso.
Ho pensato di prendere anche qualche blando ansiolitico, giusto per rilassarmi un po', qualcosa di omeopatico. Non un farmaco. Cosa ne pensate? chiedo al mio medico?
ho intenzione anzitutto di parlare con mio figlio più grande e spiegare, per quanto possibile, che la mamma non è un mostro, e che la mamma VUOLE cambiare.

Mio marito lavora in proprio, non rientra prima delle 19.30, ma comunque mi aiuta, sparecchia, mette i piatti in lavastoviglie, riordina, mentre io lavo i bambini.
Se c'è da fare qualcosa che io non riesco a fare in casa, lui la fà.

Sono cresciuta in fretta e da sola, da quando avevo 13 anni, quando è nato mio fratello. Non avevano più tempo per seguirmi tanto, mio fratello era un po' problematico.
Ho impartato a fare da me, e credo che siano partite da li le manie di perfezionismo, e allo stesso tempo la depressione, per cui a 22 anni sono entrata in terapia.

Ho davvero bisogno di trovare una soluzione, vivo in una casa in mezzo ad altri parenti (di mio marito), mi sento gli occhi puntati addosso. Quando urlo e poi li incrocio, evitano il mio sguardo, penseranno che sono una pazza esaurita, non so.

Non lo faccio per loro e per quello che pensano, lo voglio fare per i miei bambini.
Non so da dove cominciare.
Ciao stellina!
Ti parla una donna che ha seguito una psicoterapia per due anni, per motivi diversi, e che ne è uscita pulita!
Posso farti una domanda?
Hai sempre frequentato lo stesso medico?
Sai, gli approcci terapeutici variano da specialista a specialista e un certo iter può andar bene per me ma male per te.
C'è una mia conoscente che ha iniziato una terapia con una psicologa molto quotata dalle mia parti senza trovarne giovamento, poi ha lasciato ed ha provato con un altro meno conosciuto: bè, è riuscita ad uscire dal suo tunnel.
Intanto comincia da te: cosa vorresti cambiare?
Quali sono i momenti in cui sei più tranquilla?
Quali quelli in cui ti agiti?
Parti da quì e valuta se puoi nel tuo piccolo migliorare qualcosa.
Prova a cambiare psicologo: potrebbe anche essere che il vecchio non abbia saputo toccare i tasti giusti.....
katialuca

Messaggio da katialuca » mar ago 31, 2010 10:08 am

Io mi ero accorta di avere un "problema" proprio perchè non sopportavo più le figlie. Lo so dire SOPPORTARE è brutto ma è questo quello che provavo in più avevo scatti d'ira nei loro confronti pazzeschi, scattavo per un nonnulla.
La psichiatra mi ha aiutato molto: all'iinizio gli incontri erano settimanali per poi piano piano diradarsi ed in più mi aveva dato delle pastiglie per aiutarmi.
Non c'è da aver vergogna a chiedere aiuto anzi!
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