Avete nominato Ulisse...ora sono cazzi vostri :fing:
Non l'avrei mai letto se non mi fossi auto costretta a seguire un corso all'università. Corso tenuto da una delle massime esperte di Joyce in Italia, e mi si è aperto un mondo. E' un libro troppo denso, troppo sperimentale, "troppo" in tutti i sensi per leggerlo senza un minimo di strumenti. Io me ne sono innamorata, l'ho scelto come argomento per la tesi (non tutto Ulisse eh, ho tradotto e commentato un saggio di critica letteraria su un capitolo di Ulisse), poi lavorandoci su l'ho odiato e poi alla fine ri-amato. Resta per me un'opera immensa, che tuttora ad un anno dalla laurea non ho avuto il coraggio di riprendere in mano ma so che anche per Ulisse arriverà il tempo della rilettura.
Non so neanche se consigliarne la lettura non guidata, forse perché so che io non ce l'avrei fatta...
@ Franceschina: io di Branagh ho visto "Rosencrantz e Guilderstern sono morti" e ricordo che mi era piaciuto molto.
Fra i "miei" classici, che non so però se possa essere definito classico a tutti gli effetti, c'è anche Revolutionary Road di Richard Yates, sul quale l'anno scorso è uscito anche un film. Bello il film, bellissimo il libro, ma non leggero, leggetelo possibilmente in un momento di ottimismo esistenziale.
Aggiungo anche La coscienza di Zeno.
Classici
Eh, immaginavo, di joyce ho studiato qualcosa ma troppo poco per avere la pretesa di poterlo capire.
revolutionary road ho visto il film e capisco il commento...mi ha dato l'impressione che il libro renda meglio la psicologia dei personaggi.
La coscienza di Zeno è un'altro dei pochi classici studiati a scuola ma anche amati già nei primi anni di università.
revolutionary road ho visto il film e capisco il commento...mi ha dato l'impressione che il libro renda meglio la psicologia dei personaggi.
La coscienza di Zeno è un'altro dei pochi classici studiati a scuola ma anche amati già nei primi anni di università.
La penso come Lenina.lenina wrote:I classici in fondo sono libri che sono piaciuti a molti nel tempo no?
Porbabilmente libri che noi consideriamo come "letteratura da poco" un domani verranno considerati "classici"
io leggo quello che mi piace che sia classico o meno.
Perciò per puro caso

Quelli che amo di più: Dostoevskij, Zola, Jane Austen.
Ma anche Sofocle, l'ho studiato per forza ma apprezzato per amore

certamente "la colonna infame" era proprio un'infamona, ma sai che "I promessi promessi sposi" ho cominciato a leggerli a 13 anni (chiaramente non afferrandone le metafore) prendendo i libri leggibili dalla libreria dei miei fratelli.Rie wrote:Una meraviglia.
Ma anche l'Edipo Re non scherza.
Però ci sono anche i classici studiati per forza che mi hanno rotto le scatole, eh? Ad esempio Virgilio, o (non ditelo in giro) Manzoni[/SIZE] :red:
Poi c'è un libro che quando io avevo 12/13 anni, se ne vietava la lettura ai minori, e nella stessa libreria era ben nascosto e tenuto dentro una scatola.
siccome per Enza la cosa non rappresentava certo un ostacolo ma un incentivo, ahahah, lo leggevo a puntate, nel senso che dopo averne letto diverse pagine, lo rimettevo nel luogo nascosto, ed era "Il diario di Anna Frank".
se volevano che una cosa la facessi, bisognava vietarmela. :eeeeeeeeeee.
stessa sorte è toccata a "Madame Bovary" e "L'Amante di Lady Chatterley" :cisssss:
- franceschina
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Lo sai che io faccio ancora fatica a non arrivare fino in fondo, anche quando il libro mi fa schifo?lenina wrote: Faccio mio il diritto di abbandonare un libro che non mi piace.
L'unica eccezione è stata Trilogia di New York di Paul Auster, che ho trovato odioso e smesso a metà.
In genere mi sento in colpa, come se fossi stata io a non saper apprezzare o a cogliere la ricchezza di quanto stavo leggendo e mi trascino fino alla fine nella speranza di redimere libro e autore...Ovviamente poi non succede!

Francesca
ma sai che capita anche a me, per questo i libri che non mi ispirano, non li comincio per niente, altrimenti rischio di dover cominciare una lotta tra me ed il libro.franceschina wrote:Lo sai che io faccio ancora fatica a non arrivare fino in fondo, anche quando il libro mi fa schifo?
L'unica eccezione è stata Trilogia di New York di Paul Auster, che ho trovato odioso e smesso a metà.
In genere mi sento in colpa, come se fossi stata io a non saper apprezzare o a cogliere la ricchezza di quanto stavo leggendo e mi trascino fino alla fine nella speranza di redimere libro e autore...Ovviamente poi non succede!
Francesca
però ce n'è uno a cui ho dato la vittoria a tavolino "L'ulisse" dopo 10 pagine (non so quante ne abbia 1 capitolo) mi sono considerata battuta.