Non esiste, che io sappia, una definizione universale di "classico".Elisa wrote:bella domanda!!!
Magari lelia ci aiuta, visto che lo fa x lavoro..
x classico intenderei quegli autori e libri che trovi persino nelle antologie scolastiche (oddio, vero è che oggi trovi anche Benni...),o che studi anche a scuola.....
Azz, Cent'anni di solitudine è tra i miei preferiti, ma non so se considerarlo un classico...
Calvino ne ha dato una bella definizione: "un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che aveva da dire". Questo è uno dei "punti" stilati da Calvino proprio sulla definizione di classico (tratto da "Perché leggere i classici"). Se vi incuriosisce, gli altri li trovate qui: http://www.classicitaliani.it/novecent/ ... assici.htm.
Per quanto riguarda Cent'anni di solitudine, tecnicamente direi che può considerarsi un classico in quanto ha avuto ripercussioni profonde su molti scrittori degli anni seguenti (basti pensare alla Allende). Certo che la definizione di classico è necessariamente vasta e comprende anche tanti livelli qualitativi diversi...personalmente, per quanto ami Garcia Marquez (anche se preferisco L'amore ai tempi del colera a Cent'anni di solitudine), non lo metterei sullo stessi piano di Dostoevskij o di Flaubert.