E. Badinter

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ginger
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Messaggio da ginger » ven feb 12, 2010 7:44 pm

sto facendo la traduzione



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ginger
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Messaggio da ginger » ven feb 12, 2010 8:04 pm

premetto che non sapendo di che si parla in qualche punto la traduzione potrebbe essere troppo letterale....

Si tratta di un articolo in cui si parla di un nuovo libro in uscita della Badinter, di cui però è noto solo il titolo, per cui l'autore riassume il pensiero dell'autrice a partire da un altro suo libro (almeno è quanto ho capito dal link inserito)


"Facciamo la scommessa di conciliare tutto: la nostra vita professionale e le nostre maternità, la nostra vita di coppia e l'implicazione di volersi senza errori nell'educazione dei nostri figli, ma a quale prezzo?


Che una di noi fallisca in uno dei suoi campi ed eccoci in piena tempesta.


La corrente che valorizza la famiglia tradizionale critica le donne che lavorano (l'esempio della Germania è probabilmente il migliore di questa corrente). Quelle che hanno scelto di restare a casa sono al limite catalogate "senza interessi, senza avvenire o senza esistenza propria". Le donne donne che hanno scelto di non avere figli sono qualificate come "nullipare" (in senso letterale).


Quale che sia la scelta che si è fatta, è sempre più o meno rimessa in questione, è resa fragile dalle scelte fatte da altre persone...


Sì, ciò che emergerà principalmente nel prossimo futuro saranno delle critiche virulente sul fatto che Elisabeth Badimer rimette (di nuovo) in questione il ritorno in auge del naturalismo - scelta che fa onore al famoso istinto materno, la realizzazione della donna nella sua maternità.


Noi abbiamo coscienza delle nostre scelte familiari o professionale e dei conflitti, dei vincoli che comportano nella nostra vita qutidiana o nella nostra ineriorità, ma ciò che Elisabeth Badinter spera di non dimenticare, e direi nemmeno noi, è che negli ultimi 20 anni le donne sono le più toccate dalla precarietà, le più toccate dalla disoccupazione, e che esiste sempre un'ineguaglianza impressionante degli stipendi tra uomini e donne a parità di mansione (20% di differenza) e che la crisi economiche che stiamo attraversando di decennio in decennio non sistemano questa situazione, la nostra situazione in assoluto non si evolve.


Anche se possiamo non essere d'accordo con tutto ciò che propone l'autore, si vede nel suo proposito la volontà di contestare, di estirpare alcune incoerenze per progredire, fare riflettere per andare più lontano."
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Nat
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Messaggio da Nat » sab feb 13, 2010 1:44 pm

ho trovato questo pezzo in rete:

Elisabeth Badinter, che nella vita privata di figli ne ha tre, ribatte che il discorso “naturalista” che sta diventando dominante mira a riportare le donne a casa, a ristabilire una società patriarcale, mentre la tradizione francese era ben diversa, visto che fin dal XVIII secolo c’ra un consenso sociale per non siderare la donna solo una mamma (e proprio grazie a questo le donne qui fanno più figli che altrove).
”Tutti i discorsi che si ispirano al naturalismo e che, quindi, proibiscono la diversità di scelta sono un ritorno indietro” afferma. Badinter sostiene che anche le argomentazioni sempre più diffuse sull’istinto materno sono sintomi di un ritorno all’ordine: “l’inconscio, la storia personale di ognuna e il modello sociale pesano di più degli ormoni”. Badinter spiega: “mi pongo dal punto di vista delle donne che vogliono essere madri e proseguire la carriera e che vivono questo conflitto. La pressione esercitata su di loro non è mai stata cosi’ forte”. Le statistiche dicono che, in Francia, ad ogni bambino in più che arriva in una famiglia il lavoro casalingo della donna aumenta. L’80% del lavoro domestico e di cura dei bambini è ancora svolto dalle donne. E la spinta all’allattamento non farà che aumentare questa percentuale. ”Il bébé è il miglior alleato della dominazione maschile”, scrive Badinter, in una società dove il discorso naturalista riprende terreno. Gli ecologisti si sono visti presi di mira e hanno protestato. Badinter inserisce l’ecologia radicale nel movimento neo-naturalista. Prende l’esempio della promozione dei pannolini lavabili, considerati più ecologici di quelli usa e getta, che inquinano. Ma perché, si chiede, invece di proporre dei pannolini lavabili – e chi li lava secondo voi? – gli ecologisti non propongono dei prodotti biodegradabili? Per Badinter, “al di là del problema della donne, la società attuale è molto regressiva. Il tema dell’indipendenza economica delle donne non è più centrale. E il femminismo di conquista, quello che difende l’eguaglianza, dorme”.

la fonte: http://blog.ilmanifesto.it/franciaeurop ... na-natura/
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Messaggio da zaide » sab feb 13, 2010 2:01 pm

Grazie! :thumbsup:
Io trovo che alcuni dei suoi argomenti siano condivisibili.
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Messaggio da Nat » sab feb 13, 2010 2:14 pm

invece a me così a naso (ho letto solo due cose al volo in rete ) non piace per niente
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Messaggio da Polly » sab feb 13, 2010 2:24 pm

Nat ha scritto:invece a me così a naso (ho letto solo due cose al volo in rete ) non piace per niente
così a naso anche a me, però ci devo ragionare.
Certo è che si potrebbe cercare un compromesso e venire incontro alle due istanze, mi viene in mente ora il discorso della carriera, bisognerebbe garantira alla donna il ritorno al lavoro senza regressione di carriera ad esempio...
continuo però a storcere il naso, soprattutto perché non amo gli assolutismi né da una parte né dall'altra.
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Messaggio da zaide » sab feb 13, 2010 2:24 pm

Beh, io conocordo sul fatto che questa societa chieda davvero troppo alle donne..e che coloro che non sono all'altezza di fare tutto e bene vengono additate come "madri snaturate" :frusta:
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Messaggio da Polly » sab feb 13, 2010 2:32 pm

invece di chiedere chiedere e chiedere bisognerebbe mettere nelle condizioni le donne di poter fare tutto nel miglior modo possibile (per cui facciamo gli asili nido nei posti di lavoro, diamo la possibilità alle donne di allattare appunto sul posto di lavoro, ecc. Ecc. per esempio)
perché debbono rimetterci sempre i bambini in questo chiedere e basta?
Siccome i bambini sono il futuro e saranno la società del domani facciamo in maniera che crescano il meglio possibile con una mamma accanto felice di esserlo perchè anche realizzata nel lavoro, per chi aspira a questo.
Io ad esempio se potessi non lavorerei.
E' questione di mettere le donne/mamme in grado di poter scegliere sul serio senza far pesare queste scelte dalla società che le circonda
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