Flavia75 ha scritto:5 anni vecchio?
Stai scherzando, vero? Un cane di piccola taglia arriva anche a 18 anni (14 in media), come fai a definire un cane di 5 anni vecchio?
Lo so che sono cattiva, orrenda, insensibile, crudele, abominevole... mettetene quante ve ne pare.
Ma quando dite che è solo un animale spiegatemi perchè a capire che dopo la passeggiata gli spettano due crocchette ci arrivano subito (le contano,eh! Se è una aspettano, alla seconda se ne vanno), che quando si apre un determinato cassetto ci sono le loro provviste. E poi invece che non si piscia sul tappetino, quello no, che non si salta sul divano e si butta tutto a terra, che non si mangiano le cacche per strada, no quelllo è troppo difficile.
E' un animale.
Poi spiegami perchè quando torno a casa posso matematicamente dire quando ha fatto qualcosa che non deve fare perchè non viene a fare le feste... e poi viene lì, mentre raccogli i cocci di una cosa che avevate comprato durante il primo viaggio insieme tu e tuo marito e ti abbaia perchè vuole le crocchette.
Ok, non la sevizio, non l'abbandono (ci mancherebbe), non la darò neanche via, però quando la neurologa mi dice che io non mi posso permettere di affaticarmi e che mi devo prendere un aiuto che io non posso permettermi e mi ritrovo piegata in due a lavare tutto il pavimento pieno di pipì con una gamba che mi cede ed un braccio che mi formicola mi viene da dire solo una cosa: grazie Pauline.
Non lo capite? E' disumano? Beate voi.
Scusa Flavia ma hai mai pensato che questo cane possa avere dei problemi di gerarchia?
Da quando sono cuccioli bisogna abituarli alla gerarchia...mi spiego meglio, il cane è un antenato del lupo, sono animali che vivono in branchi e che hanno quindi una "piramide gerarchica" .
Questo è importante, secondo me.
Il cane deve sapere di essere l'ultimo nella gerarchia, per essere un cane equilibrato.
Il capo branco non è lui. e questo si insegna con le piccole cose tipo: esce per ultimo dalle porte, mangia dopo che il padrone ha finito di mangiare, solo quando il padrone gli da il permesso anche se la ciotola piena è li davanti a lui.
Mia madre mi diceva che ero cattiva, che non dovevo essere coisì rigida però alla fine ho ottenuto il risultato di avere un cane equilibrato di cui mi fido e che capisco.
Anche dal tipo di sbadiglio che fa so cosa mi vuole comunicare.
Tutto ciò ottenuto sempre con il "rinforzo" positivo, cioè un premio quando era brava e l'indifferenza e l'esclusione dal branco quando combinava danni (e per un membro del branco l'esclusione fisica -tipo gli sposti la cuccia in un'altra stanza- è una punizione tremenda!!).
Una sorta di "Gonzales" dei cani.
Forse sono andata un po' oltre però il concetto è che il cane va trattato da cane. Non da uomo.
Un cane non fa i dispetti perchè è stronzo.
Fa i dispetti perchè è convinto che il suo sottoposto (tu!) sbaglia, un cane che ulula quando resta solo in casa è un cane preoccupato perchè suo "filgio" (sempre tu!) è fuori dal suo controllo.
Come una mamma preoccupata quando il figlio tarda ad arrivare.
E il cane che abbaia perchè viole il biscotto è un cane che pensa di essere il padrone, è una richiesta, un obbligo rispetto ad una cosa che gli spetta di diritto.
Ho letto milioni di libri su questo argomento, ho messo in pratica e ho un cane davvero equilibrato.
Non un danno, non un abbaio "ad minchiam", pur essendo un cane giocoso e allegro e che non ha preso MAI uno schiaffo.
Scusate se sono stata prolissa ma davvero mi dispiaccio da morire a leggere queste cose.