lenina ha scritto:No Luisa.
Conosco genitori che andando contro a una delle basi fondamentali hanno applicato estivill dal ritorno a casa.
E molti che lo hanno applicato allo scoccare dei 6 mesi.
Senza provare altro perchè tanto il meglio è quello.
Un conoscente ha fatto così con i figli appena tornati a casa.
Ricordo eravamo ad una festa, loro piazzarono il loro secondogenito in una stanza e non lo filarono più per tutta la festa bè si sentivano certe urla che non vi dico, il padre disse "ha mangiato è pulito che altro deve volere?"
E qui dico brrr pure io se non vi dispiace.
Solange ha scritto:Se "le altre" si sentono in difetto a prescindere da quel che sia il discorso, allora forse qualche dubbio Lenina lo insinua e allora forse non si sta seguendo il proprio istinto, ma quello che "si deve fare" perchè socialmente accettabile..
Io sono troppo sicura (come lo sei tu d'altronde) di fare la cosa giusta e non c'è teoria che mi smonti.
Quindi se qualcuno si sente in difetto è perchè forse sta cercando una risposta diversa o un "metodo" diverso per stare con suo figlio.
Io ero così con Alice, mi lasciavo trascianre dalla corrente del "se fai questo sbagli" e allora mi limitavo nei rapporti con mia figlia per paura, poi mandai tutti a quel paese quando scoprimmo che con noi Ali era tranquilla e nel lettone dormiva una favola e se mangiava qualche volta con me non cadeva il mondo, ora ha cinque anni ed è perfettamente "autonoma" e ben educata e non pretende (nei limiti dell'età) una cosa solo perchè dai 5 mesi non l'ho più lasciata piangere e fatta rassegnare.
Rabbrividisco di me stessa a raccontare certe cose!
Chloe83 ha scritto:A me sembra che si faccia intenzionalmente confusione tra il dire "dò a mio figlio tutto quello che chiede" (cosa infattibile anche volendo) e il dire "sono disposta ad ascoltare le richieste di mio figlio".
Sono due cose diversissime.
Io non penso affatto di concedere tutto a mia figlia, ma le posso promettere che ascolterò sempre quel che avrà da dirmi, e lo farò con piacere senza per questo sentire di "portare una maschera".
Mia figlia ha 4 mesi, secondo i tuoi canoni sarebbe una bambina impegnativa, secondo me fa richieste del tutto legittime (mangiare quando ha fame, essere aiutata ad addormentarsi, ricevere attenzioni) e le soddisfo proprio perchè le ritengo legittime. Eppure lei lo sa già, di non poter avere tutto quello che vuole. Lo sa quando ha fame e il latte non è pronto, lo sa quando vuole prendere qualcosa e non le riesce, lo sa quando strilla nell'ovetto per esser presa in braccio e io, che sto guidando, in braccio non posso prenderla (quindi "la lascio piangere", ma comunque parlando, cantando, cercando il contatto visivo quando posso... proprio perchè "non concedere" e "ignorare" sono due cose diverse). Ma un conto è non ottenere quello che vuole quando non è possibile averlo, un altro è non concederglielo apposta "perchè così impara".
Cosa dovrebbe imparare, un bambino che ha come unica risorsa il pianto e viene ignorato se piange? Imparerà solo a essere insicuro, ansioso, alla fine, per paradosso, sarà molto probabilmente meno "gestibile" (che è un concetto che rapportato a una persona mi fa rabbrividire, ma per tanti genitori è una dote) di un bambino considerato.
E ribadisco, non assecondato, considerato.
L'educazione è asimmetrica, è vero. Ma si può gestire l'asimmetria che vede il rapporto di potere sbilanciato a nostro favore con rispetto. Non condivido assolutamente il tuo assunto, Ip, secondo cui la violenza è inevitabile quando si educa qualcuno. Perchè esiste il dialogo, la spiegazione, la mediazione. E questo voglio che diventi mia figlia, da grande: una persona che dialoga, che sa spiegarsi e mediare, che non obbedisce a testa china perchè "l'ha detto mamma" (e da grande "perchè l'ha detto mio marito, perchè l'ha detto il mio capo, perchè la televisione dice così").
Mia figlia non riceverà mai da me o da sua padre nessuna imposizione immotivata. Le saranno inevitabilmente imposte milioni di cose, ma sempre per un motivo reale, non inventato per "farle capire chi comanda".
Quando diventerà autonoma, chiedi. Autonoma del tutto da adulta, direi. Al momento neppure sa che io e lei siamo due persone distinte, e non può saperlo almeno fino agli 8 mesi di vita. Fermo restando che mi fa un pò ridere sentire parlare di autonomia da chi nei fatti vuole figli che obbediscano. DOv'è l'autonomia di un bambino che viene obbligato a dormire da solo e mangiare ad orario?
Autonomo è un bambino che, con i suoi tempi, ha desiderio sempre maggiore dei suoi spazi e se li prende in tutta serenità, perchè ha un attaccamento sicuro alla madre, al padre, alle altre figure educative.
Non è vero che i bambini non acquisiscono autonomia se non obbligati a farlo. La acquisiscono eccome... solo lo fanno con i loro tempi, che sono un po' più lunghi dei nostri. Si può non avere la pazienza di aspettarli e assecondarli, e va benissimo.
Ma la si dica per come è: ho IO bisogno che mio figlio dorma/mangi/giochi da solo prima che lui senta l'esigenza di farlo o si senta pronto a farlo.
Non ci si pari dietro a spauracchi immaginari del tipo "se non faccio così crescerà viziato e sociopatico".
Un applauso.
Cos73 ha scritto:La percezione dell'aggressività è soggettiva, io ad esempio Tamy l'ho letta aggressiva contro i bambini con le sue affermazioni ma sicuramente è una percezione mia e me la tengo.
Solange non è una persona aggressiva, ma convinta di quello che fa si, e non può far finta di apprezzare, o di essere neutra, verso pratiche che non condivide, non ci vedo nulla di strano.
Poi non tutti siamo uguali, anche nel modo di esprimersi, nel tempo che si ha (se sei di corsa sembri più brusca, succede spesso anche a me che mi concentro sul "cosa" e non sul "come"), ma se tu una cosa proprio non la condividi non può non trasparire. E inutile essere ipocriti, mi dispiace che il biasimo vi tocchi... a me, ripeto, leggo lo stesso biasimo al contrario ma non mi tocca.
A me dicono che cresceranno due selvagge e non mi scompongo. So che le mie bimbe conoscono le regole e le rispettano nei limiti delle loro età e per questo so che sto facendo bene.
Kayura ha scritto:quoto quanto detto, ora probabilmente ci sarà un rigiro di frase dove cercano di intortarci che abbiamo capito male, che non siamo convinte, che se ci resti male allora vuol dire che devi usare il metodo loro.
io il loro lo chiamo il metodo africano, non è un'offesa.
peccato che in africa stiano tutto il giorno a far nulla mentre in italia qualcosa da fare l'abbiamo, per fortuna e purtroppo.
per me il metodo africano è veramente fuori dal mondo a me conosciuto, il mondo in cui sono cresciuta e vivo tutt'oggi.
no grazie.
Bè non è che le donne africane stanno tutto il giorno a pettinare le bambole eh! Io mi aggiornerei un po' sulla loro vita e non ne farei sarcasmo.