Ancora infanticidio

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Ambra
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Messaggio da Ambra » dom lug 26, 2009 5:58 pm

Dolore e rabbia non precludono per forza un punto di vista
obiettivo della situazione.
Sono sempre molto fredda riguardo un punto di vista clinico,sennò
non potrei fare il mestiere che faccio.
Non è solo in base alla mia esperienza,ai miei studi,ma con
il confronto diretto di tante persone competenti o direttamente
interessate che il quadro nebuloso circa le varie forme di
depressione mi ha portato a trarre delle conclusioni e ricredermi
su altre idee che mi ero fatta da "pagana" dell´argomento.
Non parlo per sentito dire,ma con cognizione di causa e
la mia esperienza personale non influenza il mio stato d´animo
riguardo un confronto clinico psichiatrico che ha una portata
enorme a livello sociale e che è bene venga conosciuto
sotto quanti più aspetti possibili,per aiutare chi si trova
direttamente coinvolto e non essere fuorviati da luoghi
comuni e banalità diagnostiche spicciole.
Sono tante piccole sfaccettature di un malessere sociale
che dovrebbe essere preso in considerazione con molto rigore e logica,
lasciando il lato personale ed emotivo da parte.
L´accettazione del problema psichiatrico e le conseguenze fisiche
anche da parte dei familiari sono alla base del successo di
una terapia.
Bisogna far fronte al "sentito dire" e a tutti i cliché che riguardano
il fenomeno "depressione" e non fermarsi al sintomo,ma scavare,
analizzare tutti gli aspetti che portano questa piaga e ricordarsi
soprattutto di quanto l´apparenza inganni.


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kia
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Messaggio da kia » dom lug 26, 2009 10:14 pm

Ambra ha scritto:Dolore e rabbia non precludono per forza un punto di vista
obiettivo della situazione.
Sono sempre molto fredda riguardo un punto di vista clinico,sennò
non potrei fare il mestiere che faccio.
Non è solo in base alla mia esperienza,ai miei studi,ma con
il confronto diretto di tante persone competenti o direttamente
interessate che il quadro nebuloso circa le varie forme di
depressione mi ha portato a trarre delle conclusioni e ricredermi
su altre idee che mi ero fatta da "pagana" dell´argomento.
Non parlo per sentito dire,ma con cognizione di causa e
la mia esperienza personale non influenza il mio stato d´animo
riguardo un confronto clinico psichiatrico che ha una portata
enorme a livello sociale e che è bene venga conosciuto
sotto quanti più aspetti possibili,per aiutare chi si trova
direttamente coinvolto e non essere fuorviati da luoghi
comuni e banalità diagnostiche spicciole.
Sono tante piccole sfaccettature di un malessere sociale
che dovrebbe essere preso in considerazione con molto rigore e logica,
lasciando il lato personale ed emotivo da parte.
L´accettazione del problema psichiatrico e le conseguenze fisiche
anche da parte dei familiari sono alla base del successo di
una terapia.
Bisogna far fronte al "sentito dire" e a tutti i cliché che riguardano
il fenomeno "depressione" e non fermarsi al sintomo,ma scavare,
analizzare tutti gli aspetti che portano questa piaga e ricordarsi
soprattutto di quanto l´apparenza inganni.
come non detto. Qui traspare tutta la tua lucidità e competenza. Gli interventi precedenti erano indubbiamente più "emotivi". Io so poco o nulla della depressione, anche se i miei problemi di ansia me l'hanno sempre fatta temere (e a tratti sperimentare, anche se per pochissimi giorni), e sicuramente quel poco che so l'ho appreso tramite quella psicologia divulgativa, e quindi spicciola, che sicuramente fa leggere la patologia in una chiave non proprio scientifica.
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Messaggio da Ambra » lun lug 27, 2009 1:23 am

Robebè ha scritto:direi che è chiaro, ma se li hai raccontati e non solo a me è perchè lo hai voluto tu. Direi che ora capisco la tua posizione.
tranquilla Roby,qui siamo tra amiche,ci si sfoga un po´.
Sono sicura che con il tempo imparerai a capire i miei MODACCI :D
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Messaggio da Ambra » lun lug 27, 2009 2:23 am

kia ha scritto:come non detto. Qui traspare tutta la tua lucidità e competenza. Gli interventi precedenti erano indubbiamente più "emotivi". Io so poco o nulla della depressione, anche se i miei problemi di ansia me l'hanno sempre fatta temere (e a tratti sperimentare, anche se per pochissimi giorni), e sicuramente quel poco che so l'ho appreso tramite quella psicologia divulgativa, e quindi spicciola, che sicuramente fa leggere la patologia in una chiave non proprio scientifica.
kia mon cher,non volevo dire che tu faccia psicologia spiccia,mi
riferivo alla massa,la moltitudine.
L´ansia è un campanello di allarme,ma non per forza si cade
nella depressione.
Comunque se si manifesta è frutto di un disagio interiore le
cui cause spesso non sono completamente limpide.

Mi ero dimenticata di dirvi che ho discusso con una persona
competente e mi ha parlato di alcuni esperimenti
con TAC e mezzo di contrasto,sono uscite cose molto
interessanti sui pazienti con la bipolare e con depressione generica.
In pratica alcuni punti della corteccia cerebrale durante
la crisi,nel colloquio psichiatrico,presentavano
zone di inattività,quindi la reazione fisica al dolore
psicologico..
Pensate a quanto questo possa influenzare il fisico
e quante malattie possano davvero essere di origine
psicosomatica!
Pensate a quanto le cause farmaceutiche perderebbero
in potere :D
Impressionante..e spero davvero che facciano progressi,
è un campo che vale la pena di esplorare.
Robebè

Messaggio da Robebè » lun lug 27, 2009 8:00 am

Ambra ha scritto:Dolore e rabbia non precludono per forza un punto di vista
obiettivo della situazione.
Sono sempre molto fredda riguardo un punto di vista clinico,sennò
non potrei fare il mestiere che faccio.
Non è solo in base alla mia esperienza,ai miei studi,ma con
il confronto diretto di tante persone competenti o direttamente
interessate che il quadro nebuloso circa le varie forme di
depressione mi ha portato a trarre delle conclusioni e ricredermi
su altre idee che mi ero fatta da "pagana" dell´argomento.
Non parlo per sentito dire,ma con cognizione di causa e
la mia esperienza personale non influenza il mio stato d´animo
riguardo un confronto clinico psichiatrico che ha una portata
enorme a livello sociale e che è bene venga conosciuto
sotto quanti più aspetti possibili,per aiutare chi si trova
direttamente coinvolto e non essere fuorviati da luoghi
comuni e banalità diagnostiche spicciole.
Sono tante piccole sfaccettature di un malessere sociale
che dovrebbe essere preso in considerazione con molto rigore e logica,
lasciando il lato personale ed emotivo da parte.
L´accettazione del problema psichiatrico e le conseguenze fisiche
anche da parte dei familiari sono alla base del successo di
una terapia.
Bisogna far fronte al "sentito dire" e a tutti i cliché che riguardano
il fenomeno "depressione" e non fermarsi al sintomo,ma scavare,
analizzare tutti gli aspetti che portano questa piaga e ricordarsi
soprattutto di quanto l´apparenza inganni.

non so quale sia il tuo mestiere, ma qui dai prova della tua totale professionalità
Robebè

Messaggio da Robebè » lun lug 27, 2009 8:00 am

Ambra ha scritto:tranquilla Roby,qui siamo tra amiche,ci si sfoga un po´.
Sono sicura che con il tempo imparerai a capire i miei MODACCI :D
:nani:klaro!
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Messaggio da Lelia » lun lug 27, 2009 10:17 am

Ambra ha scritto:Mi ero dimenticata di dirvi che ho discusso con una persona
competente e mi ha parlato di alcuni esperimenti
con TAC e mezzo di contrasto,sono uscite cose molto
interessanti sui pazienti con la bipolare e con depressione generica.
In pratica alcuni punti della corteccia cerebrale durante
la crisi,nel colloquio psichiatrico,presentavano
zone di inattività,quindi la reazione fisica al dolore
psicologico..
Pensate a quanto questo possa influenzare il fisico
e quante malattie possano davvero essere di origine
psicosomatica!
Pensate a quanto le cause farmaceutiche perderebbero
in potere :D
Impressionante..e spero davvero che facciano progressi,
è un campo che vale la pena di esplorare.
Questo è affascinante Ambra. Sai per caso se si possano leggere studi in proposito? Mi interesserebbe molto.
Il discorso della mente che influenza il fisico io l'ho visto molto bene durante le mie due fasi maniacali. Le fasi maniacali per me coincidevano sempre con la primavera-estate (sono da manuale ghghghgh) e, a livello fisico, avevo sempre i seguenti "sintomi": dormivo pochissimo, nell'ordine di 3-4 ore a notte; mangiavo normalmente, ma l'attività era talmente frenetica che perdevo dai 10 ai 15 kg (arrivando a pesare 40 kg una volta); non sentivo minimamente la stanchezza; avevo sempre freddo e giravo vestita da inverno a Firenze in piena estate. Il primo anno il dimagrimento preoccupò il mio medico generico, che mi fece fare una serie di analisi, che evidenziarono i valori delle transaminasi abbastanza sballati: il limite del range normale è 40, se non sbaglio, io avevo un 400 e un 600, tanto che il medico pensò ad un inizio di epatite che invece non c'era.
Se ripenso a tutto questo, mi dico che ora mi sentirei stremata dalla stanchezza se fossi in quelle condizioni. Invece nulla, vi garantisco che non sapevo cosa fosse la stanchezza, le mie giornate duravano 20 ore (di delirio, ma sempre 20 ore erano) e mi sentivo benissimo. Il tutto è tipico delle fasi maniacali, sia chiaro, non c'è niente di strano una volta che lo si inserisce nel contesto giusto. Ma come diceva Ambra, per me quello è stato l'esempio più lampante dell'influenza che la psiche può avere il corpo...il mio corpo dava forti segnali di malessere, mentre il cervello continuava a sentirsi invincibile.
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Messaggio da kia » lun lug 27, 2009 12:29 pm

Ambra ha scritto:kia mon cher,non volevo dire che tu faccia psicologia spiccia,mi
riferivo alla massa,la moltitudine.
L´ansia è un campanello di allarme,ma non per forza si cade
nella depressione.
Comunque se si manifesta è frutto di un disagio interiore le
cui cause spesso non sono completamente limpide.

Mi ero dimenticata di dirvi che ho discusso con una persona
competente e mi ha parlato di alcuni esperimenti
con TAC e mezzo di contrasto,sono uscite cose molto
interessanti sui pazienti con la bipolare e con depressione generica.
In pratica alcuni punti della corteccia cerebrale durante
la crisi,nel colloquio psichiatrico,presentavano
zone di inattività,quindi la reazione fisica al dolore
psicologico..
Pensate a quanto questo possa influenzare il fisico
e quante malattie possano davvero essere di origine
psicosomatica!
Pensate a quanto le cause farmaceutiche perderebbero
in potere :D
Impressionante..e spero davvero che facciano progressi,
è un campo che vale la pena di esplorare.
sono io che dico che la psicologia che ho letto io è spiccia, ne sono consapevole. Io, infatti, preferisco astenermi dal fare psicologia, anche se mi piace molto leggerne, proprio perché mi mancano le competenze.

La mia ansia ha radici profonde che sono riuscita ad individuare in parte. Non mi sento depressa, anche se nei miei momenti di maggiore vulnerabilità (vedi, il post partum) forse sono andata molto vicina alla depressione, che fortunatamente ho risolto facendomi aiutare da professionisti e facendo una grande lavoro introspettivo. Oggi non posso dire di essere totalmente serena, ma di saper gestire i miei malumori da sola, non facendoli pesare sugli altri.
In questo senso, io non mi sono mai adagiata sulla mia "patologia", forse un pochino nei due mesi di undici anni fa dove gli attacchi di panico erano davvero incontenibili. Poi però ho ricominciato a camminare con le mie gambe, sempre e comunque, riuscendo anzi ad essere di sostegno anche per le persone che mi sono care.

Per la mia esperienza diretta, e sempre che serva ad avvalorare qualche teoria già esposta, io e mia sorella maggiore siamo figlie di madre nevrotica, con manie di ipercontrollo sugli altri. Io ho sviluppato già nell'adolescenza fobie (cavallette) e ansia generalizzata. Successivamente, intorno ai 25 anni, attacchi di panico e ipocondria. Mia sorella invece ha sviluppato maggiormente ossessioni/compulsioni (lei non riesce a buttare niente, per esempio, e controlla il gas anche dieci volte al giorno, nonché shopping compulsivo) e per un breve periodo attacchi di panico.

Io ne sono, diciamo, uscita con psicoterapia, durata per circa tre anni. Uscita, nel senso che non ho più attacchi di panico né ipocondria, restandomi tuttavia la fobia per le cavallette e una sensazioni di ansietà un po' diffusa ma senza sintomi particolari. Semplicemente vivo la vita forse con un pizzico di apprensione di troppo. Mia sorella ha fatto poca psicoterapia ed è rimasta sostanzialmente con le sue manie. Devo dire però che in lei il disagio per queste ossessioni è davvero minimo e quindi vive bene lo stesso.

Mia madre con l'età è notevolmente peggiorata, ha mille paranoie e conseguentemente tende a rompere le scatole per questa sua smania di tenere ogni persona sotto il suo controllo. L'ha sempre fatto e continua a farlo.

Però di depressione non ha mai sofferto nessuno, almeno non della depressione che si tramuta in abulia, disturbi del sonno e dell'appetito, disperazione, angoscia ecc...

Non so se la mia esperienza possa avvalorare la tesi "genetica" o quella "comportamentale".
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