Considerazioni dopo il primo mese di allattamento
Considerazioni dopo il primo mese di allattamento
Non so se sia la sezione giusta ma ho questo post in punta di ditra e voglio scriverlo, nel poco tempo che ho a disposizione tra una poppata e un'altra.
Sveva compirà un mese tra due giorni, ancora non mi capacito di come questi 29 giorni abbiano potuto trascorrere così in fretta e di come lei sia già cresciuta.
Oggi siamo state al primo incontro mamma/bimba con l'ostetrica e ho pesato Sveva dopo due settimane che non lo facevo; non avevo bisogno della bilancia per sapere che era cresciuta, lo si vedeva da quei polpaccetti pieni, dalle pieghette sulle ginocchia e lo sentivano le mie braccia quando la tiravo su. Però quel numero mi ha in qualche modo "rassicurata" che Sveva sta crescendo, 3970 grammi. Ha preso 670 grammi in 13 giorni, la vitellina.
E oggi so che è valsa la pena aver tenuto duro.
Perchè puoi leggere tutti i libri che vuoi e io l'ho fatto.
Puoi leggere i post di tutte le Lenine del mondo.
Puoi prepararti al peggio.
Ma niente e nessuno ti prepara alla realtà, al fatto che i capezzoli che per tutta la gravidanza sono stati dritti in fuori subito dopo il parto si possono ritirare senza lasciare alcun appiglio per quella boccuccia affamata.
Niente ti prepara allo sfinimento fisico e a volte mentale di alcuni giorni in cui per voler fare la supermamma hai ben pensato di non farti nemmeno un pisolino.
Il sapere che i bambini si attaccano millemila volte al giorno e il dichiarare che lo farai volentieri non ti prepara comunque al fatto che millemila volte al giorno coincideranno quasi sempre con le millemila volte in cui avrai fame, sete, sonno, voglia di fare pipì, cose che volere o volare dovrai imparare a fare con una mano sola o nel caso del sonno con un occhio chiuso e uno semiaperto.
Il nostro allattamento non è iniziato nel migliore dei modi perchè Sveva non si attaccava, i miei capezzoli non collaboravano e io non sapevo assolutamente che cosa fare. Ci hanno salvate un paio di paracapezzoli che i primi due giorni mi sono sembrati miracolosi, poi soltanto una terribile scocciatura da sterilizzare e mettere, e tenere in posizione, col latte che ci si fermava dentro e poi colava dappertutto quando li toglievo.
Nessuno mi aveva preparato ad una montata lattea poderosa e al fatto che il letto si sarebbe trasformato in un caseificio tra perdite di latte mie e ricottine di Sveva.
Non nascondo che seppure preparata alle difficoltà, mi ero immaginata che si sarebbe attaccata al mio seno con naturalezza, che non avrei mai avuto il minimo dolore ai capezzoli (diciamocelo... ragadi non ne ho avute ma un capezzolo "vergine" un po' si sente provato dopo i primi giorni di allattamento, soprattutto se costretto dentro un paracapezzoli), che avrei sentito le campane e sarei stata pervasa da un sentimento di amore universale.
La realtà è stata un po' diversa, la realtà è stata che le campane non hanno suonato ma sicuramente le cose sono migliorate giorno per giorno, tenendo duro, imparando a capire i segnali della mia piccola, imparando a riposare insieme a lei fregandomene della casa, affrontando con filosofia i momenti no come quelli in cui per ore non ne voleva sapere di staccarsi dal seno pensando che comunque domani sarebbe andata meglio.
E' soltanto un mese, ci saranno ancora alti e bassi, ci saranno ancora momenti di stanchezza e nervosismo ma oggi quando l'ostetrica mi ha guardata allattare e mi ha detto che pare che io l'abbia sempre fatto, quando mi ha detto che si vede quanto Sveva ed io siamo in sintonia, quanto la bilancia ha rimandato un numero che non avevo immaginato... so che ne vale la pena.
Anche se non suonano le campane, anche se certe notti vorrei poter dormire 10 ore filate, anche se ho devo fare pranzo e cena e pipì con lei in braccio sta diventando ogni giorno più semplice.
Io sono più brava a destreggiarmi tra mia figlia e la mia vita e lei è più brava e veloce a poppare, posso uscire dimenticandomi le coppette assorbilatte, abbiamo abbandonato i paracapezzoli nel giro di pochi giorni, con tanta forza di volontà e pazienza da parte di entrambe e ora la strada la vedo in discesa.
Insomma, il succo di tutto questo discorso forse un po' sconclusionato perchè lei sta iniziando a reclamare e io vado di fretta, è che si può fare e che vale la pena non mollare, i primi giorni passano ma gli occhi di Sveva nei miei occhi restano, le difficoltà si dimenticano e anzi, si ricordano con dolcezza.
Mamme, non mollate, fatevi aiutare, ignorate i parenti disfattisti (e tutti gli altri).
Ne vale la pena, pure quando le vostre aspettative erano totalmente diverse.
Pure quando dovete salutare alla svelta... ha fame.
Un bacio
Sveva compirà un mese tra due giorni, ancora non mi capacito di come questi 29 giorni abbiano potuto trascorrere così in fretta e di come lei sia già cresciuta.
Oggi siamo state al primo incontro mamma/bimba con l'ostetrica e ho pesato Sveva dopo due settimane che non lo facevo; non avevo bisogno della bilancia per sapere che era cresciuta, lo si vedeva da quei polpaccetti pieni, dalle pieghette sulle ginocchia e lo sentivano le mie braccia quando la tiravo su. Però quel numero mi ha in qualche modo "rassicurata" che Sveva sta crescendo, 3970 grammi. Ha preso 670 grammi in 13 giorni, la vitellina.
E oggi so che è valsa la pena aver tenuto duro.
Perchè puoi leggere tutti i libri che vuoi e io l'ho fatto.
Puoi leggere i post di tutte le Lenine del mondo.
Puoi prepararti al peggio.
Ma niente e nessuno ti prepara alla realtà, al fatto che i capezzoli che per tutta la gravidanza sono stati dritti in fuori subito dopo il parto si possono ritirare senza lasciare alcun appiglio per quella boccuccia affamata.
Niente ti prepara allo sfinimento fisico e a volte mentale di alcuni giorni in cui per voler fare la supermamma hai ben pensato di non farti nemmeno un pisolino.
Il sapere che i bambini si attaccano millemila volte al giorno e il dichiarare che lo farai volentieri non ti prepara comunque al fatto che millemila volte al giorno coincideranno quasi sempre con le millemila volte in cui avrai fame, sete, sonno, voglia di fare pipì, cose che volere o volare dovrai imparare a fare con una mano sola o nel caso del sonno con un occhio chiuso e uno semiaperto.
Il nostro allattamento non è iniziato nel migliore dei modi perchè Sveva non si attaccava, i miei capezzoli non collaboravano e io non sapevo assolutamente che cosa fare. Ci hanno salvate un paio di paracapezzoli che i primi due giorni mi sono sembrati miracolosi, poi soltanto una terribile scocciatura da sterilizzare e mettere, e tenere in posizione, col latte che ci si fermava dentro e poi colava dappertutto quando li toglievo.
Nessuno mi aveva preparato ad una montata lattea poderosa e al fatto che il letto si sarebbe trasformato in un caseificio tra perdite di latte mie e ricottine di Sveva.
Non nascondo che seppure preparata alle difficoltà, mi ero immaginata che si sarebbe attaccata al mio seno con naturalezza, che non avrei mai avuto il minimo dolore ai capezzoli (diciamocelo... ragadi non ne ho avute ma un capezzolo "vergine" un po' si sente provato dopo i primi giorni di allattamento, soprattutto se costretto dentro un paracapezzoli), che avrei sentito le campane e sarei stata pervasa da un sentimento di amore universale.
La realtà è stata un po' diversa, la realtà è stata che le campane non hanno suonato ma sicuramente le cose sono migliorate giorno per giorno, tenendo duro, imparando a capire i segnali della mia piccola, imparando a riposare insieme a lei fregandomene della casa, affrontando con filosofia i momenti no come quelli in cui per ore non ne voleva sapere di staccarsi dal seno pensando che comunque domani sarebbe andata meglio.
E' soltanto un mese, ci saranno ancora alti e bassi, ci saranno ancora momenti di stanchezza e nervosismo ma oggi quando l'ostetrica mi ha guardata allattare e mi ha detto che pare che io l'abbia sempre fatto, quando mi ha detto che si vede quanto Sveva ed io siamo in sintonia, quanto la bilancia ha rimandato un numero che non avevo immaginato... so che ne vale la pena.
Anche se non suonano le campane, anche se certe notti vorrei poter dormire 10 ore filate, anche se ho devo fare pranzo e cena e pipì con lei in braccio sta diventando ogni giorno più semplice.
Io sono più brava a destreggiarmi tra mia figlia e la mia vita e lei è più brava e veloce a poppare, posso uscire dimenticandomi le coppette assorbilatte, abbiamo abbandonato i paracapezzoli nel giro di pochi giorni, con tanta forza di volontà e pazienza da parte di entrambe e ora la strada la vedo in discesa.
Insomma, il succo di tutto questo discorso forse un po' sconclusionato perchè lei sta iniziando a reclamare e io vado di fretta, è che si può fare e che vale la pena non mollare, i primi giorni passano ma gli occhi di Sveva nei miei occhi restano, le difficoltà si dimenticano e anzi, si ricordano con dolcezza.
Mamme, non mollate, fatevi aiutare, ignorate i parenti disfattisti (e tutti gli altri).
Ne vale la pena, pure quando le vostre aspettative erano totalmente diverse.
Pure quando dovete salutare alla svelta... ha fame.
Un bacio
che bello leggere le tue parole.
sapere che dopo le difficoltà, i sacrifici e le rinunce..c'è qualcosa di bello:
Sveva cresce.
Brava Sole!!!
Andare dritti verso una meta e credere fermamente in quello che si fa.
Tu hai fatto questo credere fermamente...e non mollare.
io il tuo post me lo stampo... e me lo conservo.
la prima volta ho mollato...la seconda non ci ricasco.
:bacio:
sapere che dopo le difficoltà, i sacrifici e le rinunce..c'è qualcosa di bello:
Sveva cresce.
Brava Sole!!!
Andare dritti verso una meta e credere fermamente in quello che si fa.
Tu hai fatto questo credere fermamente...e non mollare.
io il tuo post me lo stampo... e me lo conservo.
la prima volta ho mollato...la seconda non ci ricasco.
:bacio:
Brava Solange!
Bravissima davvero.Capisco le tue parole in pieno,perché come te ho avuto quella forza e quella tenacia che mi hanno permesso di andare avanti come un toro nell'allattamento,nonostante tutto e tutti,nonostante il capezzolo piatto,nonostante la bocca di Misia che aveva "buscato" durante il parto,nonostante Misia non sapesse minimamente come si ciuccia.Per allattare ci vuole o fortuna(come dicono in molte),e quindi avere zero problemi e difficoltà,oppure se fortuna non si ha,tanta tanta tenacia e convinzione. E' faticoso,spesso è difficile,ma è possibile,e i risultati ripagano di ogni sforzo.
Vedrai Sole,andrà sempre meglio,e sarà sempre più come se l'avessi sempre fatto.
Bravissima davvero.Capisco le tue parole in pieno,perché come te ho avuto quella forza e quella tenacia che mi hanno permesso di andare avanti come un toro nell'allattamento,nonostante tutto e tutti,nonostante il capezzolo piatto,nonostante la bocca di Misia che aveva "buscato" durante il parto,nonostante Misia non sapesse minimamente come si ciuccia.Per allattare ci vuole o fortuna(come dicono in molte),e quindi avere zero problemi e difficoltà,oppure se fortuna non si ha,tanta tanta tenacia e convinzione. E' faticoso,spesso è difficile,ma è possibile,e i risultati ripagano di ogni sforzo.
Vedrai Sole,andrà sempre meglio,e sarà sempre più come se l'avessi sempre fatto.
- Fragolablu
- Utente Vip
- Messaggi: 1154
- Iscritto il: gio ott 25, 2007 5:27 pm
Sole, da adesso in poi avrai tanti mesi di te e Sveva da gustare pienamente e in serenita' e sicuramente serberai un ricordo bellissimo.
Il primo mese di rodaggio ci puo' stare, capisco le tue parole, il rancido sulle lenzuola e sui vestiti, la pressione esterna, e anche io sono tra quelle mamme che per esempio hanno stretto i denti con le ragadi, come tu ti sei data da fare per superare un problema che non ti aspettavi.
Si puo' piangere ed essere determinate, e le campane le sentirai suonare sempre piu' forte, adesso eri solo troppo presa da mille cose nuove, emozioni, desiderio di fare il meglio, cosa sacrosanta.
Bravissima, e buona continuazione a tutte e due.
Il primo mese di rodaggio ci puo' stare, capisco le tue parole, il rancido sulle lenzuola e sui vestiti, la pressione esterna, e anche io sono tra quelle mamme che per esempio hanno stretto i denti con le ragadi, come tu ti sei data da fare per superare un problema che non ti aspettavi.
Si puo' piangere ed essere determinate, e le campane le sentirai suonare sempre piu' forte, adesso eri solo troppo presa da mille cose nuove, emozioni, desiderio di fare il meglio, cosa sacrosanta.
Bravissima, e buona continuazione a tutte e due.