Allattamento, ultimo tabù
Allattamento, ultimo tabù
tratto da: http://donna.libero.it/baby_boom/allattamento-ultimo-tabu-ne1606.phtml
I gruppi di fan dei boss mafiosi sì, le immagini dei neonati attaccati al seno no: anche Facebook ci casca. Sdogana il nudo come mezzo pubblicitario ma considera scandalosi gli aspetti più naturali
«Hey Facebook, l'allattamento al seno non è osceno»: questo lo slogan della petizione - ormai verso quota centomila firme - lanciata da Kelly Roman, la 23enne californiana che s'è vista censurare sul celebre network una foto pubblicata nella pagina del proprio profilo, nella quale la giovane mamma era ritratta mentre allattava il figlio. Una vibrante protesta collettiva che non s'è fermata alla semplice raccolta di firme: il 27 dicembre scorso undicimila manifestanti (per lo più donne ma non solo) si sono ritrovate a Palo Alto, nel quartier generale di Facebook, per un allattamento dimostrativo.
I neonati attaccati al seno no, quindi, i gruppi di fan dei boss mafiosi sì: «Eliminarli sarebbe censura» si giustifica Facebook, obbedendo a una logica eccentrica e discutibile quanto si vuole, ma evidentemente socialmente condivisa più di quanto piaccia ammettere. Ricordate la mamma sorpresa ad allattare in uno dei negozi della catena H&M e quindi allontanata perché l'atto, secondo i gestori, rasentava l'oscenità? E la donna fatta accomodare all'uscita di un bar in malo modo per lo stesso motivo?
Condannare questi episodi di pruriginosa intolleranza è facile, comprenderne le motivazioni più o meno inconsce un po' meno. Certo, l'erotismo impicito, innocentemente evocato da un gesto di per sé ispirato solo ed esclusivamente alla cura e all'accudimento, potrebbe essere la molla che fa scattare il rifiuto, soprattutto negli uomini. Eppure la pubblicità fa uso a piene mani di messaggi erotici subliminali senza che questo crei alcuno scandalo. C'è un bambino di mezzo, certo. Ma possibile che nell'immagine di un neonato che succhia un capezzolo la valenza metaforica conti a tal punto più del senso proprio da giustificare reazioni scomposte?
Le iniziative organizzate in molte città (la rete di Negozi amici dell'allattamento e i diversi luoghi allestiti per consentire alle mamme di nutrire agilmente il proprio bambino) nonché i dibatti politici sulla maternità come bene sociale da difendere non fanno altro che sottolineare l'esistenza di un problema sul piano culturale. Non per nulla, la provincia italiana (toscana, emiliana e marchigiana soprattutto) è sensibile al tema molto più delle metropoli, dove iniziative analoghe (Latte tra le vie a Formigine, per esempio) non hanno affatto attecchito.
Tutto questo mentre negli ospedali pubblici è attiva una campagna sempre più agguerrita (al limite del fanatismo, in alcune strutture) a favore dell'allattamento al seno, contro quello artificiale, considerato una "moda" insensata, retaggio degli anni Sessanta. Insomma, donne, il messaggio è: allattate, sì, perché fa bene alle future generazioni, ma fatelo a casa vostra, in privato, nascoste alla vista anche dei parenti in visita.
I gruppi di fan dei boss mafiosi sì, le immagini dei neonati attaccati al seno no: anche Facebook ci casca. Sdogana il nudo come mezzo pubblicitario ma considera scandalosi gli aspetti più naturali
«Hey Facebook, l'allattamento al seno non è osceno»: questo lo slogan della petizione - ormai verso quota centomila firme - lanciata da Kelly Roman, la 23enne californiana che s'è vista censurare sul celebre network una foto pubblicata nella pagina del proprio profilo, nella quale la giovane mamma era ritratta mentre allattava il figlio. Una vibrante protesta collettiva che non s'è fermata alla semplice raccolta di firme: il 27 dicembre scorso undicimila manifestanti (per lo più donne ma non solo) si sono ritrovate a Palo Alto, nel quartier generale di Facebook, per un allattamento dimostrativo.
I neonati attaccati al seno no, quindi, i gruppi di fan dei boss mafiosi sì: «Eliminarli sarebbe censura» si giustifica Facebook, obbedendo a una logica eccentrica e discutibile quanto si vuole, ma evidentemente socialmente condivisa più di quanto piaccia ammettere. Ricordate la mamma sorpresa ad allattare in uno dei negozi della catena H&M e quindi allontanata perché l'atto, secondo i gestori, rasentava l'oscenità? E la donna fatta accomodare all'uscita di un bar in malo modo per lo stesso motivo?
Condannare questi episodi di pruriginosa intolleranza è facile, comprenderne le motivazioni più o meno inconsce un po' meno. Certo, l'erotismo impicito, innocentemente evocato da un gesto di per sé ispirato solo ed esclusivamente alla cura e all'accudimento, potrebbe essere la molla che fa scattare il rifiuto, soprattutto negli uomini. Eppure la pubblicità fa uso a piene mani di messaggi erotici subliminali senza che questo crei alcuno scandalo. C'è un bambino di mezzo, certo. Ma possibile che nell'immagine di un neonato che succhia un capezzolo la valenza metaforica conti a tal punto più del senso proprio da giustificare reazioni scomposte?
Le iniziative organizzate in molte città (la rete di Negozi amici dell'allattamento e i diversi luoghi allestiti per consentire alle mamme di nutrire agilmente il proprio bambino) nonché i dibatti politici sulla maternità come bene sociale da difendere non fanno altro che sottolineare l'esistenza di un problema sul piano culturale. Non per nulla, la provincia italiana (toscana, emiliana e marchigiana soprattutto) è sensibile al tema molto più delle metropoli, dove iniziative analoghe (Latte tra le vie a Formigine, per esempio) non hanno affatto attecchito.
Tutto questo mentre negli ospedali pubblici è attiva una campagna sempre più agguerrita (al limite del fanatismo, in alcune strutture) a favore dell'allattamento al seno, contro quello artificiale, considerato una "moda" insensata, retaggio degli anni Sessanta. Insomma, donne, il messaggio è: allattate, sì, perché fa bene alle future generazioni, ma fatelo a casa vostra, in privato, nascoste alla vista anche dei parenti in visita.
Conosco bene questa campagna lanciata su FB qualche tempo fa.
Devo dire che i signori AccaedEmme sono stati fortunati a non aver trovato me. E pure i baristi. Insomma... ci devono soltanto prova', non aspetto altro per divertirmi un po' )
(quella che "alcun strutture" rasentino il fanatismo non l'ho capita ma mi adeguo)
Devo dire che i signori AccaedEmme sono stati fortunati a non aver trovato me. E pure i baristi. Insomma... ci devono soltanto prova', non aspetto altro per divertirmi un po' )
(quella che "alcun strutture" rasentino il fanatismo non l'ho capita ma mi adeguo)
già... l'avevo già detto in un vecchio post...a me è capitato di essere "guardata male" più d'una volta....ma finchè gli atteggiamenti saranno questi, allattare sarà considerato come una cosa "discutibile" anche dalle giovani donne...ne conosco più di una che per motivi pudici non hanno voluto allattare...
questa petizione non la conoscevo, adesso la cerco poi mi aggiungo alla firma !!
questa petizione non la conoscevo, adesso la cerco poi mi aggiungo alla firma !!
Io devo dire la verità, sarà che ho la faccia come il culo, sarà che fondamentalmente me ne frego, sarà che cerco di non dare nell'occhio, ma nessuno mi ha mai detto niente.
Anzi, mi è capitato di recente a Milano di allattare il Nano già molto grande in pubblico in un caffè elegante, ed una signora mi si è avvicinata molto intenerita, dicendomi che se avesse potuto anche lei avrebbe voluto allattare suo figlio così a lungo.
Insomma, ho trovato tanta solidarietà.
Anche degli stronzi, eh. Per dovere di cronaca.
Anzi, mi è capitato di recente a Milano di allattare il Nano già molto grande in pubblico in un caffè elegante, ed una signora mi si è avvicinata molto intenerita, dicendomi che se avesse potuto anche lei avrebbe voluto allattare suo figlio così a lungo.
Insomma, ho trovato tanta solidarietà.
Anche degli stronzi, eh. Per dovere di cronaca.
A parte che vedere fisicamente la tetta con un bambino attaccato a ventosa mi pare gia' parecchio difficile a meno di non mettersi li' a guarda aspettando quei due secondi prima che la si rimetta al suo posto.
Poi io se crea imbarazzo invito a curarsi perche' il problema e' di chi l'imbarazzo lo prova. A casa ho gia' avvisato: abituatevi pure che mi vedrete con la tetta di fuori molto a lungo. Io di certo non ho la minima intenzione di spostarmi o nascondermi per DARE DA MANGIARE a mio figlio. Chi da' la pappa col cucchiaino si nasconde forse? No! E quindi perche' mai dovrei farlo io!
Poi io se crea imbarazzo invito a curarsi perche' il problema e' di chi l'imbarazzo lo prova. A casa ho gia' avvisato: abituatevi pure che mi vedrete con la tetta di fuori molto a lungo. Io di certo non ho la minima intenzione di spostarmi o nascondermi per DARE DA MANGIARE a mio figlio. Chi da' la pappa col cucchiaino si nasconde forse? No! E quindi perche' mai dovrei farlo io!
Io prima di avere Matilde credevodi essere molto più pudica, invece non ho mai avuto nessun problema ad allattare in pubblico.
Devo dire che non ho mai incontrato nessuno che mi abbia detto di "accomodarmi fuori" o che mi abbia guardato male, ma anche se fosse successo, non avrei fatto una piega.
Non sapevo che su facebook fosse stata censurata un'immagine così poetica e dolce come una mamma che allatta. Gli avesse dato il bibe non ci sarebbe stato nessun problema, vero? Mah...
Devo dire che non ho mai incontrato nessuno che mi abbia detto di "accomodarmi fuori" o che mi abbia guardato male, ma anche se fosse successo, non avrei fatto una piega.
Non sapevo che su facebook fosse stata censurata un'immagine così poetica e dolce come una mamma che allatta. Gli avesse dato il bibe non ci sarebbe stato nessun problema, vero? Mah...