pronta a subire il "ma lei c'entra sempre?", vi racconto l'esperienza di Chiara e di Isabella.
Chiara oggi ha 21 anni (22 a settembre). Possiamo dire che si trattava di tanti anni or sono.
Isabella fa 4 anni a maggio, quindi nessuna giustificazione.
Ruggero e Maya sono nati al San Giuseppe di Milano, dove ci sono delle grandiose ostetriche e dei bravissimi ginecologi (tranne due, ma sorvoliamo, visto che ce ne sono altri 10).
Parto di Chiara.
Alle 22:30 rompo le acque e corriamo tutti alla clinica Orestano a Palermo.
Arrivo e trovo una vecchia inacidita che nemmeno mi vuole visitare.
Faccio presente che, nelle settimane precedenti, avevo sempre contrazioni (ora, con la consapevolezza di 6 gravidanze) ne ho la certezza.
La vecchia inacidita che spero che ormai sia morta o almeno licenziata, mi dice che anche se ho rotto le acque, tutto tace e devo tornare dopo una settimana. (Ha solo controllato infilando le dita: nessun controllo delle contrazioni, nessun controllo dei valori, nessuna ecografia).
Non convinta, mi dirigo in un altro ospedale (Ingrassia) e trovo un dottore che mi aveva già visitata in passato: il dottor La Mantia.
Lui si dimostra preoccupato e dice che l'ostetrica è cretina (non ha detto così ma il senso era quello). Chiama subito per trovare un letto libero ma pare che quel giorno avessero tutte voglia di partorire e possono rifilarmi un lettino nella sala ecografica del Civico oppure all'Ascoli (istituto oncologic).
Declino gentilmente l'offerta, metto firma e me ne torno a casa.
Alle 4 di notte, dopo aver sbafato una meravigliosa torta di carote e mandorle gentilmente offerta dalla zia Franca, inizio a perdere sangue.
Sveglio tutti e già consapevole che non c'era nessun letto disponibile gratuitamente, torno alla clinica Orestano sperando che la vecchia si sia estinta naturalmente nel corso delle ore.
La vecchia è ancora lì.
Mi urla contro che l'abbiamo svegliata e che spera ci sia una ragione valida.
Sempre senza fare alcun altro controllo e senza chiamare nessun ginecologo, dice: "ah, ma che ha fatto? Ora ci siamo".
Brutta stronza, ti faccio notare che ho rotto le acque molte ore fa.
Mentre mi assegnano la stanza (a pagamento), noto una meravigliosa blatta americana attraversare il corridoio incurante della nostra presenza.
Sento le ragazze che facevamo la stanza dire: ma sta stronza doveva proprio venire ora? Non poteva aspettare domattina?
Avevo 21 anni, eh? Immaginate...
Chiaramente non ho dormito. E chi avrebbe potuto?!
Passano le ore e non si vede nessun medico, nessun controllo.
Ormai non usciva più né acqua né sangue e le contrazioni non partivano da sole.
Nessuno veniva a chiedere. Nessun medico alla vista.
Chiedo notizie del mio ginecologo e tutti facevano orecchie da mercante. Qualcuno ha detto: non lo conosco.
Alle 13:30 arrivano con un megaclistere ultraturbo.
Mi negano di mangiare (e lì ho pensato "meno male che esiste la zia Franca!).
Mi infilano qualcosa in braccio: solo l'indomani saprò che si trattava di ossitocina.
Ancora non si è visto nessun medico ma nemmeno un'ostrica.
Da quel momento, inizia un via vai di gente, uomini e donne, che mi infilano le mani in vagina.
Ancora niente controllo contrazioni e niente ecografia.
Verso le 17, quando le contrazioni iniziano a sentirsi, arriva un giovane dottore biondo dall'occhio azzurro, aria nordica, bono da far paura, ma gelido, che, mentre dormivo beatamente tra una contrazione e l'altra, decide di svegliarmi per chiedermi cosa sentivo.
Gli ho vomitato addosso tutto quello che mi era balenato nel cervello nelle ultime ore.
Chiedo dove sia il mio ginecologo ma nessuno dice niente.
Mezz'ora dopo, torna e mi dice: ora come si sente?
Come cazzo vuoi che mi senta se ho contrazioni ogni 3 minuti? Sto godendo come una pazza! Non credi, tesoro bello norvegese?
Chiedo di farmi il cesareo perché sono sfinita (ricordatevi che ho sempre 21 anni).
Rispunta la vecchia decrepita e mi comunica che il mio ginecologo è fuggito con l'assistente in Polonia, quindi devo accollarmi il biondo norvegese e stare zitta, perché nessun altro ha tempo di occuparsi di me.
Per qualche secondo mi chiedo che ci facesse ancora lì la stronza: era nel turno di notte, perché non si è dileguata come i vampiri allo spuntare del sole?
Il norvegese mi dice che sta andando tutto bene e che tanto mi sbrigherò in 20 ore al massimo.
Ma sei scemo? Ti ho appena detto che ho dolori lancinanti alla schiena e tu mi dici che devo continuare così per altre 20 ore?!
E sì, perché in tutto questo mi tenevano bloccata al letto! Se provavo a cambiare posizione rispetto allo stare sdraiata, mi rimproveravano dicendo che non collaboravo!
Una ostetrica mi ha pure detto che la bambina era tutta a sinistra e quindi dovevo mettermi sul fianco per aiutarla a scendere!
Fatto sta che io funziono meglio di queste emerite minchie messe in piedi e alle 19:24 ho dilatazione massima e desidero scodellare la bambina al più presto.
Nelle due ore mancanti all'appello chiunque ha infilato mani nella mia vagina senza mai chiedermi cosa ne pensassi, senza mai fare un tracciato, senza mai fare un'ecografia.
Mi portano in sala parto.
Arrivo e l'ostetrica che mi voleva sdraiata su un fianco mi dice: spinga.
Ma che cosa sarebbe "spinga"?
Fai la cacca!
Ho fatto la pipì addosso al dottore...
Bestemmia (lui), rimprovera l'ostetrica per non avermi messo il catetere, si volta ed io spingo. Uno e due: fuori!
4 minuti di parto.
Il mio ex marito voleva entrare e non glielo hanno permesso.
Non c'è stato tempo per fare il taglio: tutto troppo veloce.
Lacerazione massima (era la prima volta chiaramente ed io ho un problema alle ghiandole di Bartolini): 30 punti!
Mi sentivo un salame!
Mi hanno messo la bambina sulla pancia. L'ho guardata e ho pensato: che è sta cosa?
Era completamente ricoperta di verde.
Non piangeva. Lo dico: faceva schifo.
Oggi, tutto questo lo prenderei quasi a ridere.
Ma per l'inettitudine di una demente di ostetrica e per la superficialità del norvegese bono ma inesperto, Chiara potrebbe essere morta.
Non c'era più liquido: navigava nella sua melma non so da quante ore.
In più, il deficiente fuggito in Polonia mi aveva vista un mese prima dicendo che c'era rischio di parto prematuro, ma non ha fatto né detto nulla su come mi sarei dovuta comportare.
La bambina è nata con una struttura fisica pari a 32 settimane nonostante fossimo alla 36°. Praticamente aveva un'alimentazione ristretta.
Nessuno ha fatto alcun controllo.
Ogni volta che dicevo che stavo male, mi veniva detto: "è pì fariti amminzigghiari" (è per farti coccolare).
In tutto questo, non avendomi fatto gli esami, non hanno nemmeno fatto la puntura per evitare che un secondo figlio potesse avere problemi (io sono 0 rh negativo, il mio ex marito è A positivo e Chiara è nata A positivo).
Forse può essere vista come una disavventura piuttosto che come una violenza, ma io, 21 anni, l'ho vissuta come una violenza alla mia intelligenza!
Conto finale: 1 milione di lire. Fate un po' voi...
Ci torno a orario decente per le disavventure con Isabella.