Chi l'ha detto?
Il ministro Poletti l'altro giorno. E a stretto giro, giá oggi sembra che ci sia chi medita seriamente una proposta di legge in tema. Sotto l'accattivante titolo di "lavoro agile" o "smart working" (poveri noi!).
Avevo letto questa notizia con il solito sopracciglio alzato che mi suscita il fantastico mondo di Renzie... Ovvero: potrei anche condividere il principio e mi sembra ragionevole e al passo coi tempi, ma la socialdemocrazia (?) più realista del re quanto a dogmi capitalisti mi crea crisi di identitá ahaha!
Forse non ci avrei più pensato e avrei aspettato per ragionarci il prossimo dibattito di radio popolare, ma mi è accaduto stasera, ore sette e un quarto, di ricevere sul cellulare una telefonata di un amministratore della mia societá. Ho dovuto arrabattarmi per rispondergli sulla questione di lavoro per la quale mi aveva contattata, e al contempo spedire a basket il figlio e controllare al volo il suo compito su Dante, oltre alle lenticchie sul fuoco.
Solo che questa è l'eccezione, la cortesia che talvolta mi si chiede garbatamente. Perché io vendo tempo contro denaro e se mi prendi più tempo di quel che ti devo è una concessione, non un obbligo, concedertelo.
Se invece fosse la regola?
L'orario di lavoro è quel ferro vecchio fantozziano della corsa a timbrare il cartellino, ed è verissimo che nel mondo di oggi, che va veloce ed è sempre connesso, per i lavori non manuali risulta obsoleto (per quelli manuali vivaddio speriamo proprio che resti!) .
Eppure...
Qualcosa mi dice che nel presente squilibrio tra datore di lavoro/lavoratore, tutto a sfavore di quest'ultimo, il potenziale vantaggio di accompagnare il figlio alla recita della scuola alle tre del pomeriggio, o di scrivere la mail professionale spalmato sul divano di casa in pigiama, non valga il rischio di lavorare di fatto di più, e soprattutto di non riuscire a staccarsi da un ufficio virtuale sempre nella tua testa, benché non più luogo fisico.
Il vendere tempo contro denaro è, in fondo, una difesa.
Non vorrei che si finisse per vendere la propria vita (tutta) contro denaro (poco).
L'orario di lavoro è un parametro vecchio
Re: L'orario di lavoro è un parametro vecchio
Troppo pericoloso. Il rischio è che non esista più il confine tra lavoro e tempo per la famiglia, e il secondo diventi solo lo spazio tra una telefonata e una mail di lavoro. E poi nostro cervello non è on-off, ci mette un pochino a staccarsi da quello che si stava facendo.
Tra l'altro il Francia i sindacati stanno andando nella direzione apposta, stabilendo un "diritto alla disconnessione", sembra che l'essere sempre reperibili non permetta di staccare mai la testa dal lavoro, e diminuisca la produttività.
Tra l'altro il Francia i sindacati stanno andando nella direzione apposta, stabilendo un "diritto alla disconnessione", sembra che l'essere sempre reperibili non permetta di staccare mai la testa dal lavoro, e diminuisca la produttività.
Re: L'orario di lavoro è un parametro vecchio
Spero davvero che non si vada in quella direzione, anche se devo dirti che mio marito nel suo lavoro, da dipendente, ma con una resposabilità, ragiona già così, io mi sono stufata di discuterne con lui, abbiamo due visioni opposte e cerco di non arrabbiarmi più quando il lavoro sconfina troppo nella sua e nostra vita.
Re: L'orario di lavoro è un parametro vecchio
mah dipende... io SONO il mio lavoro, mi sento ingegnere (incapace eh) fino al midollo, non potrei concepire me stessa senza quello che faccio. E adeguo felicemente la mia vita ad esso, domenica ero qua da sola e ho finito un progetto, ieri pomeriggio mia mamma aveva bisogno di un passaggio e mi sono presa mezza giornata. Seguo più o meno facilmente i picchi e i cali delle commesse, mica posso pretendere di fare otto ore se non mi assegnano nulla!
So che lavorare da casa è una figata pazzesca per me, sul piano mentale (quasi non mi sembra di lavorare davvero) e su quello pratico (non potremmo esserci staccati dal gas metano se non butto legna sulla stufa! abbiamo in mente delle migliorie all'impianto ma per ora non riusciamo).
Lo "stipendio"? bassissimo a ben guardare, ma alla fin fine di fame non muoio. Ok non andrò ogni anno in vacanza alle Mauritius (che una mia amica ha pure definito brutte ahaha) ma non ci facciamo mancare nulla, anzi la possibilità di non "timbrare il cartellino" mi permette (con mio marito, che è perito libero professionista e ora ha anche una aziendina di impianti) di poter fissare una visita medica quando voglio, di andare in montagna il mercoledì se ci gira, di lavorare di notte quando c'è ciccia... ma di avere la padronanza (forse illusoria? chissà) di ogni mia giornata.
Ovvio, non tutti lo possono fare, se uno è un pezzetto di catena produttiva lì deve stare, dalle 6 alle 2.... o gli infermieri, gli autisti...
So che lavorare da casa è una figata pazzesca per me, sul piano mentale (quasi non mi sembra di lavorare davvero) e su quello pratico (non potremmo esserci staccati dal gas metano se non butto legna sulla stufa! abbiamo in mente delle migliorie all'impianto ma per ora non riusciamo).
Lo "stipendio"? bassissimo a ben guardare, ma alla fin fine di fame non muoio. Ok non andrò ogni anno in vacanza alle Mauritius (che una mia amica ha pure definito brutte ahaha) ma non ci facciamo mancare nulla, anzi la possibilità di non "timbrare il cartellino" mi permette (con mio marito, che è perito libero professionista e ora ha anche una aziendina di impianti) di poter fissare una visita medica quando voglio, di andare in montagna il mercoledì se ci gira, di lavorare di notte quando c'è ciccia... ma di avere la padronanza (forse illusoria? chissà) di ogni mia giornata.
Ovvio, non tutti lo possono fare, se uno è un pezzetto di catena produttiva lì deve stare, dalle 6 alle 2.... o gli infermieri, gli autisti...
Re: L'orario di lavoro è un parametro vecchio
Io come Chiara
Lavoro da casa e aspetto le commesse.
Se devo consegnare un'intercettazione ambientale per lunedì ed è venerdì, è chiaro che lavorerò tutto il weekend e pure la notte.
Non mi crea problemi questo, perché poi magari non ho lavori per una settimana.
E il giovedì e venerdì in genere lavoro al ristorante, dove non hai un orario. Si inizia alle 12 e puoi finire alle 23 come alle 2.
La proposta sarebbe pensabile se ti venisse permesso di recuperare quel tempo speso in più
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Lavoro da casa e aspetto le commesse.
Se devo consegnare un'intercettazione ambientale per lunedì ed è venerdì, è chiaro che lavorerò tutto il weekend e pure la notte.
Non mi crea problemi questo, perché poi magari non ho lavori per una settimana.
E il giovedì e venerdì in genere lavoro al ristorante, dove non hai un orario. Si inizia alle 12 e puoi finire alle 23 come alle 2.
La proposta sarebbe pensabile se ti venisse permesso di recuperare quel tempo speso in più
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Re: L'orario di lavoro è un parametro vecchio
ecco questo sarebbe fondamentaleCisePunk wrote: La proposta sarebbe pensabile se ti venisse permesso di recuperare quel tempo speso in più
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Anche se per come sono fatta io che ho bisogno di programmare i tempi e le cose da fare non mi piacerebbe proprio dover affrontare un imprevisto lavorativo.
Re: L'orario di lavoro è un parametro vecchio
ah beh calma, io ho una gioiosa partita iva e se consegno dieci progetti prendo x per 10, se ne ho solo uno prendo x e tanti saluti. Se fossi dipendente (il mio sogno proibito ahaha) non so davvero come potrei sentirmi "giustamente pagata", forse non avrebbe nemmeno senso!Lella wrote:ecco questo sarebbe fondamentaleCisePunk wrote: La proposta sarebbe pensabile se ti venisse permesso di recuperare quel tempo speso in più
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Anche se per come sono fatta io che ho bisogno di programmare i tempi e le cose da fare non mi piacerebbe proprio dover affrontare un imprevisto lavorativo.
Re: L'orario di lavoro è un parametro vecchio
Come te Chiara. Per fortuna mi bastano 3 lavori al mese per starci dentro con le spese.
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