matiti ha scritto:Oh Chiara, senza togliere niente a nessuna e' la piu' bella forma d'attesa che ho letto, mi sono emozionata gia'alle prime righe, pensa ora che sono arrivata alla fine
Te la meriti tutta questa felicita'.

meritata o no, io dentro di me sono solo orgogliosa di averci riprovato, alla faccia della psichiatra e del "mica è obbligatorio fare figli", alla faccia delle tre genetiste e dei loro calcoli probabilistici.
Ecco forse sono stata troppo testarda, cinica nel non poter escludere, nel caso, un altro provvedimento estremo (alla faccia di Papa Francesco e della sua assoluzione per chi si pente... ma come potrei vivere, oggi e domani e fino alla mia morte, pentendomi per la mia scelta nella prima gravidanza??) insomma non è tutto rose e fiori, anzi...
E la maternità non è solo il periodo di grazia che tanti declamano, è una fase delicata, che porta tante preoccupazioni, pure ora so che non è detto che vada davvero tutto tutto bene... ma se questo figli@ poi me l@ investono sotto un tram, cosa cambia, allora? il cuore di una mamma forse è sempre un po' in pena.
Ecco, io non so se sia scritto prima, quello che poi succede, o se sia una combinazione strana di energie, o se davvero il battito d'ali di quella farfalla amazzonica scatena poi l'uragano alle Filippine...
Però potevo continuare a vivacchiare, trascinandomi stancamente e rinsecchita, o provare a rifiorire,
a scommettere sulla Vita. Ho chiuso gli occhi e mi sono buttata. Ecco.
Certi giorni quasi mi pento eh, mi chiedo come diavolo farò con la mia partita IVA e con le mie fragilità che ancora sono ben radicate in me. Poi dico a mio marito se è consapevole che per i prossimi 30 anni avremo un tizio o una tizia ciondolante per casa, noi che ormai avevamo il nostro equilibrio, le nostre piccole abitudini, la LIBERTA' di non rendere conto a niente e a nessuno.
Boh, non ho la palla di cristallo per sapere se sarà davvero la mia strada, questa, o se era meglio fare diversamente. Non so quanto ci sia di convenzione, nell'avere un figlio, e quanto di convinzione. Quanto ci illudiamo che i nostri eredi siano i bastoni della nostra vecchiaia e quanto invece li terremo egoisticamente sotto alla campana di vetro, per paura, per comodità a volte.
Di certo è una bella sfida.