Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
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Ema
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Re: Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Messaggio da Ema » lun set 30, 2013 10:50 am

renocchia ha scritto:
speranza ha scritto:Piermarini ovviamente lo hai letto vero? Il forum di autosvezzamento? Entrambe queste cose potrebbero essere un punto di partenza per renderti conto di quanto (poco) debbano mangiare dei piccolini per essere a posto se sono allattati in maniera predominante fino all'anno (che sia latte materno o artificiale poco cambia in questo senso). Intanto comincia da lì, come sei riuscita a non vacillare sull'allattamento a richiesta (che secondo me invece è molto complicato in quanto a gestione dell'ansia per alcune persone) riuscirai benissimo a non vacillare neanche sullo svezzamento di leonor.
seguo la pagina di autosvezzamento su FB, e ho il libro di Piermarini, da domani lo leggo


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Ho trovato incisivo anche gonzales, ora un po' superato, ma alcuni concetti mi sono rimasti davvero impressi. Peccato non ricordo il titolo.
Con piermarini ti puoi anche mettere in contatto direttamente, sai?


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MANU_
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Re: Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Messaggio da MANU_ » lun set 30, 2013 11:02 am

Ema ha scritto:
renocchia ha scritto:
speranza ha scritto:Piermarini ovviamente lo hai letto vero? Il forum di autosvezzamento? Entrambe queste cose potrebbero essere un punto di partenza per renderti conto di quanto (poco) debbano mangiare dei piccolini per essere a posto se sono allattati in maniera predominante fino all'anno (che sia latte materno o artificiale poco cambia in questo senso). Intanto comincia da lì, come sei riuscita a non vacillare sull'allattamento a richiesta (che secondo me invece è molto complicato in quanto a gestione dell'ansia per alcune persone) riuscirai benissimo a non vacillare neanche sullo svezzamento di leonor.
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Ema, intendi "il mio bambino non mi mangia"?
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Re: Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Messaggio da Ema » lun set 30, 2013 11:09 am

manu ha scritto:

Ema, intendi "il mio bambino non mi mangia"?
Brava manu, scusate, trattasi di rincojionimento gravidico.
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Re: Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Messaggio da Ema » lun set 30, 2013 1:08 pm

Rene, leggi questo, mi pare carino, lo ha condiviso su FB fede hippie, serve anche a me ancor oggi:

Quando un bambino rifiuta il cibo – sì, proprio quello buono che avevamo preparato con tanta cura – e chiede di mangiare sempre le stesse cose, noi genitori reagiamo in modo diverso: c’è chi si arrabbia, chi prova a insistere gentilmente, chi si offende e chi lascia perdere e passa subito al piatto alternativo. E i bambini? Come si sentono in quei momenti?

Loro sono piccoli e spesso non sanno spiegare la tempesta emotiva che hanno dentro e che semplificano con un banale “non mi piace”. Non cadiamo nell’errore di rispondere: “ma se non hai nemmeno assaggiato…”. Quel “non mi piace” ha un significato diverso, che non ha nulla a che vedere col sapore. Io mi sono fatta l’idea che se i bambini potessero tradurre le emozioni in un pensiero articolato, ci direbbero almeno una delle frasi seguenti:

Cara mamma, caro papà,
- quando è ora di mangiare, certe volte ho paura. Ho paura delle cose nuove, perché non so che effetto mi faranno in bocca. Come faccio a mettere “dentro” una cosa che potrebbe essere cattiva o avere una consistenza spiacevole? Come devo reagire se succede? Posso sputare se non mi piace? Mi promettete che non mi sgriderete?

- quando mi riempite il piatto, il cibo non mi sembra più cibo, mi sembra un compito da fare, una montagna ripida da scalare. Ho paura di sentirmi pieno, di non avere più voglia di andare avanti. Ho paura che quello che era buono, all’improvviso diventi cattivo. Se succede, voi cosa farete? Farete la faccia scocciata e io mi sentirò cattivo, sbagliato, stupido. Non voglio deludervi.

- i sapori, anche quelli buoni, mi stufano. Se l’altro giorno quel piatto mi è piaciuto, datemelo ancora, ma non datemene tanto. Lasciatemi libero di prenderne un po’ e poi di chiederne ancora se ne vorrò. A me piacciono le porzioni piccole; poi, quando avrò finito, magari ne chiederò ancora. Posso provare a servirmi da solo?

- certi colori hanno un brutto aspetto. Se la minestra è verde scura o marrone, non la voglio. E poi io devo riconoscere quello che mangio, i miscugli mi confondono. Ci sono tanti passati di verdura con colori più belli. Proviamo a farne uno arancione?

- lo so che avete letto che bisogna assaggiare un piatto almeno cinque o dieci volte per capirne davvero il sapore, ma è inutile dirmelo sempre. Magari lo assaggerò di nuovo, ma lasciate passare qualche mese, datemi tempo.

- quando vi sento tesi e arrabbiati, o distratti dai vostri problemi, io non ho voglia di stare seduto. Parliamo serenamente, scherziamo insieme. Magari quello che "non mi va giù" è la tensione che sento nell'aria. Giochiamo alla pace, almeno quando siamo a tavola.

- se vi dico “non mi piace”, a volte non ce l’ho col sapore: quello che mi dà fastidio magari è solo la consistenza. Perché non mi proponete di annusare, prima di mettere in bocca? Magari il profumo mi farà cambiare idea. E poi sono stufo di pappette, datemi anche qualcosa di croccante. E smettetela di imboccarmi, ormai sono grande.

- Se quei sapori che voi trovate buonissimi per me sono cattivi, non guardatemi con quella faccia che sembra voler dire “mio figlio è stupido”.

- Non mi dite: “che cosa vuoi mangiare?”. Per evitare problemi, io non posso che chiedervi sempre le stesse cose. Se volete farmi scegliere, pensate a due piatti e chiedetemi se voglio questo o quello.

- Ogni tanto, trovate il tempo per cucinare con me: se il cibo lo vedo, lo tocco, lo maneggio, lo annuso, forse a poco a poco mi farà meno paura.

- Quando mi prendete in giro, mi etichettate con aggettivi antipatici o mi dite che altri bambini sono bravi e mangiano tutto, mi sento ferito e solo, mi detesto perché so che vi deludo. Ma non posso fare nulla per cambiare le cose.

- Non proponetemi premi o ricompense se mangio quello che non mi piace: voglio imparare a fare le cose perché hanno senso, non per ottenere qualcosa in cambio.

- Non rinunciate mai a farmi scoprire il cibo, ma fatelo più serenamente. Perché non facciamo una gita in campagna? Magari in una bella fattoria?

- Non mi date cibi golosi solo per farmi mangiare “qualcosa”: se fate così non mi state aiutando a risolvere il mio problema, vi state solo arrendendo.

- Ho bisogno della vostra fiducia. Ditemi che prima o poi ce la farò; anzi, ditemi che ce la faremo.

Il sito da cui viene è www.bambinincucina.it è l'autrice Federica buglioni.
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Re: R: Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Messaggio da Lucia76 » lun set 30, 2013 1:26 pm

ma che bello!! ..da rifletterci...

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Lidia
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Re: Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Messaggio da Lidia » lun set 30, 2013 3:35 pm

Quando hai mille persone attorno che ti confermano le paure è terribile.
Ti racconto e mie due esperienze.
Elia l'ho avuto in Zambia. Non avevo idea di come si svezzasse un bambino e mi sono basata sui libri che mi mandavano dall'Italia. Ho iiniziato a dargli le pappe verso i sei mesi, ma non ne voleva sapere. E io ero angosciatissima, perché sti cavolo di libri dicevano che il bambino DOVEVA mangiare tot, e invece il mio girava la testa e non mangiava nulla. E aveva anche iniziato a perdere peso. GLi davo la pappa con l'angoscia, iniziavo ad avere l'ansia ancor prima di dargliela, ed Elia si metteva a strillare non appena vedeva il cucchiaio. Per fortuna prendeva la tetta. A un anno il suo pasto erano fatti di un paio di fagioli e qualche chicco di riso. Tornata dallo Zambia sono andata in un consultorio, dove un'ostetrica mi ha rivoltato la testa il bambino non si lascia morire di fame. Mi disse che l'ora del pasto era stressante per il bambino, e che invece doveva diventare una cosa come un'atra. Di mettergli davanti il piatto, ma che se non mangiava dovevo toglierglielo senza fare commenti e parlare di altro. DI non distrarlo per farlo mangiare. Distrarlo da che? Mi sono fatta quasi violenza per seguire quello che mi diceva, ma mi dicevo che tanto non mangiava comunque, cos'avevo da perdere? Beh. magicamente dopo una settimana ha iniziato a mangiucchiare. Da solo, quello che avevamo nel piatto noi.
Con Miriam è stata tutta un'altra cosa. Le pappe le riufiutava anche lei, ma il mio atteggiamento era tutto l'opposto. Non lo vuoi? Te lo tolgo. E, pur senza sapere cosa fosse, ho fatto puro autosvezzamento.
Adesso i miei figli mangiano benone, ma vedo molte differenze. Miriam gode proprio dello stare a tavola. Perché lo associa a un momento divertente. Adora mangiare.
Elia non ama star lì seduto. Scappa appena può. A volte fa capricci perché quello che c'è non gli va/non gli piace.
Elia mangia perché "deve", anche se non lo costringe più nessuno. Miriam mangia perché vuole.
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Re: Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Messaggio da mik » lun set 30, 2013 3:48 pm

Lidia ha scritto:Quando hai mille persone attorno che ti confermano le paure è terribile.
ma infatti. sicuramente i discorsi deliranti che hai riportato vanno a toccare un punto per te sensibile, ma alla lunga sfido a non lasciarsi sopraffare, quando ci sei dentro (ok, quella della pasta nel biberon data nel sonno è troppo anche se sei coinvolta, forse).

anche io ti consiglierei di rivolgerti in consultorio (a parte lo psicologo, magari anche parlarne con qualche ostetrica "illuminata" può servirti).

il libro di gonzales l'ho trovato anch'io molto utile (non tanto per le indicazioni pratiche, quando per "rilassarsi" un po' sull'argomento).
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Re: Mi raccontate i vostri svezzamenti?

Messaggio da renocchia » lun set 30, 2013 6:23 pm

"Il mio bambino non mi mangia" l'ho letto tre volte... Non mi ha mai convinto fino in fondo.
Cioè ho capito molte cose, e infatti non uso stimolatori di appetito, non faccio il circo per farle mangiare, non dico " brava" se finisce ecc
Ma quando passano tot giorni in cui mangia poco o nulla, non mi convinco all'idea che sia tutto ok.



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