I poveri separati (ma solo uomini)

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veronica.74
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Messaggio da veronica.74 » ven dic 09, 2011 12:50 am

Secondo me una famiglia anche dopo una separazione dovrebbe aiutarsi , cioè chi e' più' forte economicamente dovrebbe aiutare il più debole , senza distinzioni di sesso . Hanno fatto una fiction sul padre separato che rimane senza un soldo ecc , ne trasmettano una con protagonista una donna .. E poi io non sopporto le lamentele di un famoso presentatore televisivo anche perché non ho mai sentito la versione Dell ex moglie


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misspurple
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Messaggio da misspurple » ven dic 09, 2011 7:32 am

Allibita ha scritto:Conosco molti miei coetanei cresciuti solo grazie ai soldi di mamma ed eventuali parenti, padri economicamente non pervenuti.
Allo stesso modo conosco alcuni padri che, lasciata la casa coniugale (viene quasi sempre lasciata alla donna) si trovano a pagare un affitto, alimenti alla ex moglie e ai figli.

Per me nessuna delle due situazioni è più grave dell'altra.
Intendevo anche io questo
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ziaco
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Messaggio da ziaco » ven dic 09, 2011 7:40 am

eccomi.
Figlia di genitori separati.
Meglio che io taccia, sennò davvero oggi potrei sparare a zero su mio padre...
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Cosetta
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Messaggio da Cosetta » ven dic 09, 2011 8:15 am

Allibita ha scritto: Conosco molti miei coetanei cresciuti solo grazie ai soldi di mamma ed eventuali parenti, padri economicamente non pervenuti.
Allo stesso modo conosco alcuni padri che, lasciata la casa coniugale (viene quasi sempre lasciata alla donna) si trovano a pagare un affitto, alimenti alla ex moglie e ai figli.

Per me nessuna delle due situazioni è più grave dell'altra.

Io apposta riporto i dati.
E' vero che sono sicuramente difficili entrambe le situazioni e l'ho sempre pensato.
A livello statistico però le donne sono messe peggio.
Se leggi quello che ho riportato, quelle che faticano a "arrivare a fine mese" (espressione ormai inflazionata) sono IL DOPPIO degli uomini.
Quindi?
Una semplice moda, quella dei servizi tv?
Ti esplicito la mia dietrologia.
Che il tutto faccia parte di un più generalizzato e per me lapalissiano tentativo di riportare la donna indietro nel tempo.
Si parlava l'altro giorno di quell'uscita su Libero. Non prendiamoli come casi isolati, spesso questa nuova classe politica usa l'uscita plateale per tastare il terreno, per "buttarla là", come dicevo nell'altra discussione.
Come quando Berlusconi dal palco elettorale disse che le donne dovevano stare a casa a cucinare "per noi" o qualcosa del genere, o alla giovane precaria che chiedeva lavoro di trovarsi un marito ricco.

La donna è parte debole nelle separazioni perché spesso smette di lavorare o fa un orario ridotto e quasi sempre è quella che sacrifica la carriera per l'allevamento dei figli. La legge finora ha riequilibrato questa debolezza, almeno in parte, facendo sì che la donna che si separa non fosse in difficoltà: ha i figli per la maggior parte del tempo (e del resto se n'è sempre occupata di più lei, PARLO IN GENERALE), ha la casa di famiglia, dove abitare con i figli, ha un contributo economico anche per sé se non è economicamente indipendente (perché giustamente non lo è per scelte COMUNI fatte nel passato con l'uomo che adesso "la mantiene" e perché passa il tempo occupandosi dei figli che sono ANCHE di lui).

Adesso, sarebbe facile dire "sì ma le donne devono continuare a lavorare, non rinunciare alla carriera, essere indipendenti", ma di fatto nel nostro paese privo di una cultura in questo senso e privo quindi di aiuti reali alle famiglie in cui entrambi lavorino (asili nido scarsi, asili nido aziendali da cercare col lumicino, costi elevati, poca flessibilità di orari, perché se tu vuoi lavorare "seriamente" ti viene sempre chiesto un orario canonico per un minimo di 8 ore più pausa pranzo, MINIMO, ogni giorno, e il fatto di saltare la pausa pranzo e uscire prima è già guardato male ad esempio, eccetera eccetera...) e comunque culturalmente è un dato di fatto che in Italia la cura dei figli ricade maggiormente, a volte quasi esclusivamente, sulle donne.
Poi, ripeto, si tratta di scelte. Fatte insieme. E' ovvio che se fosse l'uomo che sacrifica la carriera, al momento della separazione dovrebbe (e infatti avrebbe) le stesse garanzie della donna.

Insistere sui "poveri padri separati" non può che farci arretrare sulla strada della forza femminile di poter chiedere la separazione. Perché DI FATTO, dati alla mano, non è che le donne siano messe meglio degli uomini già adesso. Però si sentono tutelate, hanno quello che spetta loro (o dovrebbero averlo, perché nei TRE QUARTI dei casi non è così...).

Arretrare significa ritornare a quando la donna non poteva chiedere la separazione perché si sarebbe trovata troppo in difficoltà.
Ecco cosa intendevo. Indebolire la donna anche da questo punto di vista.
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Messaggio da Cosetta » ven dic 09, 2011 8:17 am

veronica.74 ha scritto: .. E poi io non sopporto le lamentele di un famoso presentatore televisivo anche perché non ho mai sentito la versione Dell ex moglie
veramente insopportabile!
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Messaggio da LauraDani » ven dic 09, 2011 8:29 am

mi hanno regalato questo cela e ora mi sento veruz!ci devo tornare problemi sono 3: la casa, i figli, la povertà. Io non so se c'è un disegno, come dice cos (è interessantissimo leggerti), ma la povertà c'entra molto secondo me (meno lavoratori meno persone a spartirsi la piccola torta). Ci torno
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Messaggio da Sheireh » ven dic 09, 2011 8:59 am

Cos, da donna "di destra" ti posso dire che secondo me trovi più "sottobosco" di quello che in realtà c'è.

Che una buona parte dell'opinione pubblica, in senso anche di gente comune (e oserei direi pure bipartisan, visto i discorsi "da bar" che si sentono dal vivo da chi vota qualsiasi cosa su uomini, donne, diritti e doveri, ecc.), consideri ancora la donna come il sesso debole, che dovrebbe stare al suo posto, che vuole più di quello che merita, ecc... mi sembra lapalissiano.

Questi servizi non hanno certo la pretesa di "scuotere gli animi" o instillare dubbi e idee alla gente. Cavalcano solamente l'onda, come dice anche Allibita.
Nel senso: non credo sia qualcosa che parte dall'alto per "educare" il basso, ma qualcosa che prende spunto dalle banalità del basso per far finta di avere qualcosa di cui parlare in alto.

E' una "borghesia sempliciotta" quella che si ciba e contemporaneamente dà da mangiare questi argomenti. Non vedo tutto questo machiavellismo al di sotto.
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Scilla
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Messaggio da Scilla » ven dic 09, 2011 9:19 am

Cos73 ha scritto:Una cosa che mi preoccupa, a livello culturale, e che volevo condividere con voi.
Vi sarà capitato di leggere articoli o, ancor più, vedere servizi in tv sui padri separati e su quanto siano poveri e in difficoltà e vessati.
Con la premessa doverosa e assolutamente sincera che comprendo le difficoltà di un uomo separato, sia emotive, per la separazione dai figli (anche se le separazioni attuali sono decisamente più accettabili per i padri in termini di tempo con i figli), che economiche, per il fatto che la casa di solito resta alla e moglie con i figli.
PERO'
i dati oggettivi dicono altro. I dati dell'Istat, le statistiche insomma, dicono che a passarsela peggio sono comunque le donne. Dicono che i 3/4 dei padri non corrisponde le cifre che dovrebbe e che il rischio povertà è in assoluto maggiore per le donne.
Lo avevo già letto qualche giorno fa, l'ho ritrovato adesso qui
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/1 ... ef=HREC2-8
Alle donne, che spesso hanno sacrificato la carriera con un part time o addirittura lasciando il lavoro, si chiede (a livello sociale, culturale insomma) di diventare di botto autonome, come se potessero ricominciare come nulla fosse. Altrimenti vengono considerate alla stregua di parassiti, dimenticando che la loro difficoltà a ricollocarsi sul mondo del lavoro dipende da un progetto di vita fatto insieme all'ex marito, di comune accordo, e che anche se ci si separa le conseguenze permangono, in molti casi, tutta la vita.

Quello su cui volevo riflettere però è questo: come mai tutti questi servizi in tv sui "poveri padri separati", quando obiettivamente i dati dicono che sono messe peggio le donne? Anche questa è un'insidiosa e ben precisa scelta di "pilotaggio" dell'opinione pubblica?
ora leggo solo il post iniziale perchè sono al lavoro
e rispondo di fretta ma ci torno perchè come ben capirai l'argomento mi interessa e mi riguarda
mi chiedo come mai non si parla mai delle mamme separate e/o delle mamme sole?
boh!
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