I poveri separati (ma solo uomini)

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Sheireh
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Messaggio da Sheireh » ven dic 09, 2011 1:53 pm

Cos73 ha scritto:Io dire il vero non molto, ma sono sicura che se lo facesse mia nonna, per dire, sarebbe stata probabilmente influenzata da qualche trasmissione pomeridiana di quelle lì dove c'è spesso il presentatore a cui si accennava prima, ad esempio.
Come dire? E' nato prima l'uovo o la gallina?
Io credo che conti anche la zona dove si vive. Nei paesi della bassa del Veneto il "sentore" è decisamente diverso che a Firenze città, per dire.


Trilli2011
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Messaggio da Trilli2011 » ven dic 09, 2011 2:03 pm

Io la vedo più come Sheireh.
Inoltre, trovo una forte contraddizione fra il desiderio delle donne di stare a casa il più possibile col bimbo (da uno a due anni ormai è frequente, se non per sempre) e il discorso sugli aiuti che la società NON dà.
Qui da noi gli asili nido sono semivuoti, oltre che abbastanza accessibili come costi; eppure le donne che non rinunciano all'indipendenza economica dopo la nascita di un figlio vengono additate come degeneri. Ovvio che un REinserimento nel mondo del lavoro diventi arduo per chi si trova a dover improvvisamente provvedere a se stessa oltre che al figlio.
Mio marito, divorziato, finchè sua figlia non è stata economicamente autonoma ha pagato il mantenimento per lei, un affitto e le proprie spese nonostante avesse entrate di poco superiori ai mille euro al mese. Come ha fatto? ha rinunciato a TUTTO: uscite con amici, vestiti, cibi troppocari (pesce, carne). Questo nonostante il giudice avesse sentenziato che la ex moglie poteva provvedere a se stessa. Che avrebbe fatto se avesse dovuto mantenere anche lei (che aveva peraltro un nuovo compagno che la manteneva)?
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lenina
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Messaggio da lenina » ven dic 09, 2011 2:16 pm

Trilli2011 ha scritto:Io la vedo più come Sheireh.
Inoltre, trovo una forte contraddizione fra il desiderio delle donne di stare a casa il più possibile col bimbo (da uno a due anni ormai è frequente, se non per sempre) e il discorso sugli aiuti che la società NON dà.
Qui da noi gli asili nido sono semivuoti, oltre che abbastanza accessibili come costi; eppure le donne che non rinunciano all'indipendenza economica dopo la nascita di un figlio vengono additate come degeneri. Ovvio che un REinserimento nel mondo del lavoro diventi arduo per chi si trova a dover improvvisamente provvedere a se stessa oltre che al figlio.
io non so dove sia l'oasi felice in cui abiti.
Qui siamo 40000 abitanti
i posti al nido per i piccolissimi sono 10
per bimbi fra i 12 e i 18 mesi 20
per i bimbi fino a 3 anni 70 ma con uscita alle 14 per 50 bambini
dalla SCUOLA MATERNA rimangono fuori circa 50-60 bimbi del primo anno negli anni buoni.
Il costo di un nido comunale antimeridiano per una famiglia con due persone che lavorano è sui 350 euro (e ripeto i bimbi escono alle 14 per la maggioranza)
Aggiungici minimo minimo 350 euro di baby sitter per chi non ha i nonni.
Già la convenienza economica a lavorare è nulla.
Ma poi ti pare giusto e sensato che una donna che decide di FARE LA MAMMA debba essere esclusa a vita dal mondo del lavoro e non debba ricevere nulla come aiuto statale per il mantenimento dei figli?
In molti paesi esteri i bambini li si mantiene in gran parte con gli assegni familiari, sono tali da permettere ai genitori di seguire i figli.
I bambini sono il futuro, uno stato che non investe sui bambini non ha futuro.
Una mamma che tiene suo figlio a casa invece che mandarlo al nido sta facendo risparmiare soldi indi è giusto che riceva aiuti
Mio marito, divorziato, finchè sua figlia non è stata economicamente autonoma ha pagato il mantenimento per lei, un affitto e le proprie spese nonostante avesse entrate di poco superiori ai mille euro al mese. Come ha fatto? ha rinunciato a TUTTO: uscite con amici, vestiti, cibi troppocari (pesce, carne). Questo nonostante il giudice avesse sentenziato che la ex moglie poteva provvedere a se stessa. Che avrebbe fatto se avesse dovuto mantenere anche lei (che aveva peraltro un nuovo compagno che la manteneva)?
Questo è il discorso reale.
Ma la colpa non è dell'ex moglie.
è in gran parte della mancanza di ammortizzatori sociali che fanno sì che il mantenimento dei bambini (dove nel mantenmento sono incluse cure mediche e SCUOLA DELL'OBBLIGO che pure essendo dell'obbligo ha costi non indifferenti tutto sommato) sia completamente a carico delle famiglie.
Che scritto così viene da dire "va beh è normale" invece normale non è.
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Messaggio da Cosetta » ven dic 09, 2011 2:40 pm

Trilli2011 ha scritto:Io la vedo più come Sheireh.
Inoltre, trovo una forte contraddizione fra il desiderio delle donne di stare a casa il più possibile col bimbo (da uno a due anni ormai è frequente, se non per sempre) e il discorso sugli aiuti che la società NON dà.
Qui da noi gli asili nido sono semivuoti, oltre che abbastanza accessibili come costi; eppure le donne che non rinunciano all'indipendenza economica dopo la nascita di un figlio vengono additate come degeneri. Ovvio che un REinserimento nel mondo del lavoro diventi arduo per chi si trova a dover improvvisamente provvedere a se stessa oltre che al figlio.
Mio marito, divorziato, finchè sua figlia non è stata economicamente autonoma ha pagato il mantenimento per lei, un affitto e le proprie spese nonostante avesse entrate di poco superiori ai mille euro al mese. Come ha fatto? ha rinunciato a TUTTO: uscite con amici, vestiti, cibi troppocari (pesce, carne). Questo nonostante il giudice avesse sentenziato che la ex moglie poteva provvedere a se stessa. Che avrebbe fatto se avesse dovuto mantenere anche lei (che aveva peraltro un nuovo compagno che la manteneva)?
Quindi?
Pensi che l'avversità verso la donna separata sia presente, presente indipendentemente dalla tv (la parte che condividi con Sheireh) e aggiungi che secondo te è giustificata, perché in realtà potrebbero essere indipendenti e coltivare la carriera, lasciando i figli al nido fino alle 6 del pomeriggio, e se non lo fanno è per una scelta individuale che non deve gravare sul marito in sede di separazione?
(no, per capirsi, perché non mi sono chiare le conclusioni)
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Messaggio da sol » ven dic 09, 2011 2:54 pm

Non so se l' ha già scritto qualcuna, ma hanno apparecchiato anche una fiction strappalacrime su Raiuno. Condivido la perplessità di Cos e la risposta di Lenina, ma scherziamo? Dove si trova questa situazione idilliaca con un' offerta di asili nido pubblici maggiore della domanda? Qui no.
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Messaggio da Cosetta » ven dic 09, 2011 3:05 pm

sol ha scritto:Non so se l' ha già scritto qualcuna, ma hanno apparecchiato anche una fiction strappalacrime su Raiuno. Condivido la perplessità di Cos e la risposta di Lenina, ma scherziamo? Dove si trova questa situazione idilliaca con un' offerta di asili nido pubblici maggiore della domanda? Qui no.
Addirittura una fiction! No, non lo sapevo.

Due precisazioni:
- anche in presenza di asili nido, rimarrebbero millemila problemi, a cominciare da quelli detti da Lenina sugli orari, correlati alla mancanza di flessibilità dell'orario di lavoro, alla mancanza in generale di una cultura in cui: 1- la cura dei figli spetta a entrambi i genitori 2. è normale doversi assentare per le malattie dei figli (tanto per cominciare a affrontare l'enorme voragine che non sarebbe risolta certo solo dalla disponibilità di un posto all'asilo nido, perché il pronblema è prima di tutto culturale)
- io non ne faccio un discorso di fazioni, sono perfettamente cosciente delle difficoltà degli uomini separati... la mia è ancora una preoccupazione di tipo culturale, sulla condizione della donna che è ancora lungi dall'essere paritaria e vedo tanti e tanti segnali, invece, che cercano di riportarla indietro.
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Messaggio da Trilli2011 » lun dic 12, 2011 9:56 am

sol ha scritto:Non so se l' ha già scritto qualcuna, ma hanno apparecchiato anche una fiction strappalacrime su Raiuno. Condivido la perplessità di Cos e la risposta di Lenina, ma scherziamo? Dove si trova questa situazione idilliaca con un' offerta di asili nido pubblici maggiore della domanda? Qui no.

qui il nido comunale avrebbe 30 posti e ci sono solo 11 bambini, indi un servizio ottimo di cui mi sono avvalsa per due anni rischia di chiudere.
alla materna abbiamo addirittura ottenuto una sezione in più e NESSUN bambino è rimasto escluso.
Le donne che lavorano sono pochissime.
Io credo che la mentalità che prevede che della cura dei figli debbano occuparsi solamente le mamme, se vogliamo cambiarla, non dobbiamo certo aspettare che lo faccia qualcuno al nostro posto.
Quando ho scoperto di aspettare un figlio per prima cosa ho chiarito con mio marito che non avrei voluto rinunciare al mio lavoro, e abbiamo fatto qualche conto. Restare a casa anche pochi mesi al 30% (per non parlare dell'astensione non retribuita!) non ce lo potevamo permettere, con 2 mutui e 3 rate di veicoli. Perciò ho usufruito della riduzione di orario per allattamento concentrando la maggior parte delle ore il lunedì (8 ore) e facendone solo 2 gli altri giorni, dalle 8 alle 10. La bimba quando non c'ero stava col papà, che ha vissuto quest'esperienza con grande entusiasmo.
Dopo l'anno abbiamo usufruito del nido antimeridiano a 330 euro mensili. Io ne guadagno 1500, mi pare che la differenza sia notevole. So che non tutte le donne sono messe come me, ma so anche che i sacrifici sono per i primi anni (e noi non ne abbiamo forse fatti di economici, ma in compenso abbiamo corso e faticato davvero tanto); il lavoro invece è per sempre!
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Messaggio da LauraDani » lun dic 12, 2011 10:13 am

ne avevamo parlato un pochino qui http://www.noimamme.it/forum/showthread ... ght=uomini
secondo me il "problema" è che la percezione particolare viene estesa a situazione generale: se sono la nuova compagna di un povero cristo spolpato dalla ex moglie megera, tenderò a pensare che tutte le separazioni vanno così; se sono la tipa a cui l'ex marito non paga l'assegno e mi trovo a sobbarcarmi interamente i figli, penserò che tutti gli uomini sono merdacce insensibili.
Non è vera nè una nè l'altra, ovviamente.
Vero è che, nella separazione, tutti diventano mediamente più poveri.
Vero è che i figli vengono ancora collocati quasi sempre presso la madre la quale, dunque, vive nella casa famigliare indipendentemente da ogni considerazione sui redditi e sulla proprietà, e questo spesso viene visto dai padri come un sopruso (niente figli, niente casa=ingiustizia!)
Vero è che chi si crede ingiustamente penalizzato per via dei figli e della casa, spesso utilizza il denaro che deve dare per il mantenimento ai figli come arma (nuovamente, l'uomo spesso si sente solo come "quello che caccia i soldi": niente figli, niente casa, solo doveri di mantenimento=non ti do niente)
Vero è che si innestano dei circoli viziosi per cui la madre, con figli da mantenere (perchè chi ce li ha li deve mantenere, non ci si scappa, non è che può smettere di portare il cibo in tavola!), una vita infernale nella gestione del quotidiano e nella responsabilità, di fronte ad un uomo che non paga, spesso decide di non far vedere i figli.
E si innestano così delle ripicche infinite.
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