Esiste il recupero dell'individuo?

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Margebouvier

Messaggio da Margebouvier » lun ott 03, 2011 8:44 pm

Poi questa e' la mia opinione non credo che solo perché diversa da altre vada a chiudere la discussione no?


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veruz
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Messaggio da veruz » lun ott 03, 2011 8:51 pm

Margebouvier ha scritto:Ma io sono certa che alcuni ce la facciano davvero ma non me la sento (IO) di rischiare poiché purtroppo non esiste la certezza di un reale reinserimento.
Parlando di assassino poi,lui seppur in carcere sarebbe vivi,poi ok e' una vita orrenda,ma se uscendo uccidesse di nuovo qualcuno la vittima nemmeno vivrebbe più e si' ha diritto ad esser tutelata da qualcuno potenzialmente pericoloso e che ha già dimostrato di esserlo.
Non vedo cosa ci sia di scandaloso nel voler tutelare persone innocenti come prima preoccupazione.
Se solo si potesse avere la certezza di un recupero vero e fosse assicurata la non pericolosità dell'individuo la sua libertà potrebbe essere certo un grande obiettivo anche per me (poi vorrei sapere cosa ne penserebbero i familiari delle vittime pero'),ma solo a queste condizioni.
Di fronte a casi come quello di Angelo Izzo assassino del Circeo e presunto riabilitato nonché fuori per buona condotta che uccide altre due donne mi sale il sangue al cervello e penso sti cazzi,che per il tentativo di recupero debbano aver perso la vita due innocenti.
Ma proprio non dovremmo permettere una cosa del genere mai e poi mai.
angelo izzo è
Uscito perché ricco, con le conoscenze giuste e non di certo perché considerato riabilitato. W l italia! Per il resto non è che sempre uno cattivo uccide un innocente buono e punto . Le storie sono più complesse.e poi, per rimettere in libertà, si valuta appunto la pericolosità sociale, se questo criterio non è soddisfatto la persona non esce,questo non toglie che ci siano errori di valutazione, valutazione che per fortuna spetta ai giudici. E ancora, non ho detto che la discussione mi pareva chiusa perché tu hai un opinione diversa da altri. Ma perché mi pareva ormai una ripetiziome della stessa posizione
Margebouvier

Messaggio da Margebouvier » lun ott 03, 2011 9:20 pm

veruz ha scritto:angelo izzo è
Uscito perché ricco, con le conoscenze giuste e non di certo perché considerato riabilitato. W l italia! Per il resto non è che sempre uno cattivo uccide un innocente buono e punto . Le storie sono più complesse.e poi, per rimettere in libertà, si valuta appunto la pericolosità sociale, se questo criterio non è soddisfatto la persona non esce,questo non toglie che ci siano errori di valutazione, valutazione che per fortuna spetta ai giudici. E ancora, non ho detto che la discussione mi pareva chiusa perché tu hai un opinione diversa da altri. Ma perché mi pareva ormai una ripetiziome della stessa posizione
Stavo cercando di spiegarmi meglio con Marte che mi aveva quotata.
Per il resto io non sono disposta a correre il rischio di errori di valutazione sulla pelle altrui.
Mi spiace e' più forte di me.
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veruz
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Messaggio da veruz » lun ott 03, 2011 10:39 pm

Margebouvier ha scritto:Stavo cercando di spiegarmi meglio con Marte che mi aveva quotata.
Per il resto io non sono disposta a correre il rischio di errori di valutazione sulla pelle altrui.
Mi spiace e' più forte di me.
gli errori di
valutazione esistono ovunque, fanno parte della vita di noi esseri umani, chi ne è esente? Pensa a quanti condannati a morte o detenuti per errore esistono..¿
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Messaggio da Agnese G. Pupa » lun ott 03, 2011 10:59 pm

Marge, al di là che può fare certamente paura una persona a piede libero "potenzialmente pericolosa" non è facile, ma secondo me oltre questo pensiero lecito bisogna fare un passo avanti : le istituzioni, il governo, i finanziamenti per un vero sostegno sono pochi o nulli. basta sentire cosa ha detto napolitano sulla situazione delle carceri in italia per rabbrividire! è ovvio che così messi si recupera poco.
Questo per dire che la senconda chanche dovrebbe essere un diritto per tutti invece viene data a pochi e spesso a quelli sbagliati (vedi izzo che grazie a conoscenze e ai suoi soldi non ha pagato quasi niente rispetto a quello che ha fatto) perchè eludono il sistema di recupero che alla base o nn c'è o è poca cosa.
La seconda chanche è un casino perchè non esistono veri percorsi fatti bene per recuperare, qualche eccezione come ci ha confermato Armando esiste ma (purtroppo) è una goccia nell'acqua.
Quando iniziai a voler fare l'educatrice mi dicevo che volevo andare a lavorare in carcere per aiutare quei disgraziati rinchiusi li dentro, per me al 70% sono sfigati rinchiusi li per malaffari di poco conto o mancanza di mezzi per fare diversamente ma è una mia visione molto anticarceraria; e sai perchè dopo poco ho detto "no grazie!!!" ?! perchè quei colleghi che l'hanno fatto hanno riportato condizioni assurde e che riuscivano a fare pochissimo...frustrazione a mille buoni esiti pari allo zero.
La certezza che uno nn commetta piu un reato (anche li dipende dalla gravità) è impossibile : o rischi o niente, ma date le condizioni queste persone devono faticare il quintuplo per uscirne completamente.
i presupposti positivi sono pochi ma comunque bisognerebbe pensare che una seconda possibilità dovrebbe essere data se no ammazziamoli che è uguale...
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Messaggio da Paola » mar ott 04, 2011 12:07 am

viola 52 ha scritto:.
Il figlio di Reina sta per uscire dal carcere ed ha deciso d rimanere al nord, a Padova, dove entrerà in una ONLUS per affiancare l'opera di recupero di ragazzi tossicodipendenti.
.
Prima di leggermi tutto il resto e analizzare la questione dal punto di vista umano vorrei che si facesse un distinguo ben preciso in questa vicenda. Si sa che io non sono per nulla affine alla politica leghista MA in questo caso le remore del fatto che il figlio di Reina rimanga al nord hanno una matrice "storica". Il diffondersi della mafia al nord avviene proprio nel periodo dei soggiorni obbligati voluti dallo stato, tanto più che questo signore Riina non si è mai pentito né tanto meno ha mai rinnegato le sue origini, la sua attività mafiosa all'interno dell'organizzazione del padre.
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Messaggio da Enza 52 » mar ott 04, 2011 8:54 am

viola 52 ha scritto: Che situazione complessa, visto che non me la sento di bocciare in toto la posizione del sindaco leghista e le legittime paure dei padoani.
Voi come la pensate su questo tema, sicuramente delicato, ma che mette in discussione il principio primo, del recupero sociale di chi ha sbagliato e poi pagato con la pena detentiva.
Paola M. ha scritto:Prima di leggermi tutto il resto e analizzare la questione dal punto di vista umano vorrei che si facesse un distinguo ben preciso in questa vicenda. Si sa che io non sono per nulla affine alla politica leghista MA in questo caso le remore del fatto che il figlio di Reina rimanga al nord hanno una matrice "storica". Il diffondersi della mafia al nord avviene proprio nel periodo dei soggiorni obbligati voluti dallo stato, tanto più che questo signore Riina non si è mai pentito né tanto meno ha mai rinnegato le sue origini, la sua attività mafiosa all'interno dell'organizzazione del padre.


infatti Paola, come io stessa dicevo, pur non approvando in pieno la politica leghista, capisco la posizione del sindaco.

Anche qui abbiamo avuto un caso simile, in cui il reato di associazione a delinquere è stato reiterato con il coinvolgimento di altre persone del posto.

Ma si può sentenziare, senza pena di dubbio, che chi ha sbagliato non possa riscattarsi?

E' questo il dilemma su cui volevo riflettere con voi.

Io confesso, che quando mi sono trovata a contatto con ex carcerati, ospiti delle case famiglia in cui opera mia figlia, se la loro imputazione era di omicidio, facevo un po' fatica a rapportarmi, e se pur cercassi di non darlo a vedere, il mio non riuscire a rilassarsi, trapelava, tant'è che mia figlia mi ha spesso rimproverata per questo.
marte71

Messaggio da marte71 » mar ott 04, 2011 9:44 am

Margebouvier ha scritto:Anche per me la vita di un uomo e' più importante di tutto.
Non facendo uscire un assassino/pedofilo/violentatore infatti tutelo la vita di potenziali ulteriori vittime.
Non vedo perché rischiare che qualcuno perda la vita per tentare di recuperare quella di una persona che comunque in qualche modo ancora e' in vita,e che ha dimostrato di essere capace di fare certe cose.
non ho detto di lasciarli a piede libero senza aver fatto nulla prima. ho detto che si deve provare a recuperare la persona, a smontare i condizionamenti che lo hanno portato a quel gesto. quantomeno a capire la sua storia e perchè è arrivato a tanto.
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