Sì ma finchè non passa, mio figlio cosa impara? Che la mamma è così e papà è cosà? E lui come fa a non confondersi?thupeda ha scritto: Ma è un virus?
Misspurple, ti capisco bene. Penso comunque che sia solo un momento e che passerà. ...
Un muro di gomma (lui)
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Anche io trovo alcune cose inaccettabili, il problema è che non si può andare avanti così, ma, allo stesso tempo, non so come fare diversamente :mumble:Sheireh ha scritto:Io ammetto di sentirmi un po' come Allibita. Posso capire alcune dinamiche, ma altre sinceramente... no, le trovo inaccettabili.
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Anche lui è permaloso, ma non si può aprire bocca, vede critiche anche laddove non ne ho fatte! (vedi "Amore speriamo non ti venga il raffreddore ecc ecc)...Elly70 ha scritto:Ecco...la stessa tecnica che uso io...è faticosa, ma spero che poi diventi sempre più semplice. A mio marito non piace essere criticato, è permalossissimo...
Gli equilibri si ritrovano,i figli sono meravigliose rivoluzioni e,se tante volte la mamma ne è consapevole da subito,credo sia fisiologico che il genitore meno coinvolto nella gestione,di solito il papà,faccia più resistenza o sia più lento nell'afferrare le cose.Io credo che i figli imparino,in queste situazioni,che non c'è un unico modo di essere genitore,che non è mai tutto bianco o tutto nero,che anche i grandi sbagliano.Se c'è la volontà di essere genitore,un modo comune lo troverete,e questo non vuol dire che smetterete di essere in disaccordo,ma che troverete un modo pacifico di scendere a compromessi.Quoto, comunque,il non farlo sentire un educatore di serie b,puntare più sui rinforzi positivi che sulle critiche,dirgli che la sua opinione e il suo appoggio è importante.So che è stancante,ma è bello quando vedi i primi risultati (maia ha 8 mesi e inizio a vederli ora..) Coraggio! e come dice mia madre:non è che sono cattivi,è che le donne,in linea di massima,sono esseri superiori
Eh...infatti a volte ci vogliono i guanti di velluto, il fatto è che lui ci sta proprio male se gli fai un'osservazione e davvero a volte capisce pan per focaccia. Per fortuna se non altro è una persona intelligente e sensibile e ci posso parlare per spiegarmi.
Tipo una sera che sono rincasata tardi e gli avevo chiesto di dare da mangiare lui al pupi, arrivo e il piccolino ha già cenato. Tutta contenta mi complimento per l'efficienza e premura, poi gli chiedo con nonchalance: "per noi non hai preparato vero?"
Erano previste delle cose già pronte da scaldare per cui nel mio discorso era implicito che essendo io arrivata a casa potevo occuparmi della cena per noi.
Ahhhh...salvati cielo! "ecco, non mi avevi detto di preparare per noi! e poi avevo il bimbo, e non è facile stare dietro al bimbo e fare da mangiare anche per noi, io non ce la faccio...etc etc...."
"lo so, lo so, amore, sei stato bravissimo, ti chiedevo solo un'informazione, non era una critica!"
Sì ci vuole pazienza, ma come non averne con uno che si alza la notte se il bimbo sta male, accorre subito se c'è un problema, porta il piccolino dalla pediatra se io non posso...
Quello che sto cercando di dire è che si deve cercare di trovare una modalità di dialogo, un modo per "lavorare" assieme al progetto famiglia, il carattere non aiuta a volte, io sono molto stile "ariete" quando voglio qualcosa, ma ho capito che con mio marito devo fare un pò la "donnina mansueta" per non urtare la sua sensibilità, allora lui è un vero tesoro e io sono una donna felice!
In realtà lui sa che sono una testona irruente, ma vabbè, diciamo che apprezza i miei sforzi di dialogo... :cisssss:
Tipo una sera che sono rincasata tardi e gli avevo chiesto di dare da mangiare lui al pupi, arrivo e il piccolino ha già cenato. Tutta contenta mi complimento per l'efficienza e premura, poi gli chiedo con nonchalance: "per noi non hai preparato vero?"
Erano previste delle cose già pronte da scaldare per cui nel mio discorso era implicito che essendo io arrivata a casa potevo occuparmi della cena per noi.
Ahhhh...salvati cielo! "ecco, non mi avevi detto di preparare per noi! e poi avevo il bimbo, e non è facile stare dietro al bimbo e fare da mangiare anche per noi, io non ce la faccio...etc etc...."
"lo so, lo so, amore, sei stato bravissimo, ti chiedevo solo un'informazione, non era una critica!"
Sì ci vuole pazienza, ma come non averne con uno che si alza la notte se il bimbo sta male, accorre subito se c'è un problema, porta il piccolino dalla pediatra se io non posso...
Quello che sto cercando di dire è che si deve cercare di trovare una modalità di dialogo, un modo per "lavorare" assieme al progetto famiglia, il carattere non aiuta a volte, io sono molto stile "ariete" quando voglio qualcosa, ma ho capito che con mio marito devo fare un pò la "donnina mansueta" per non urtare la sua sensibilità, allora lui è un vero tesoro e io sono una donna felice!
In realtà lui sa che sono una testona irruente, ma vabbè, diciamo che apprezza i miei sforzi di dialogo... :cisssss:
Ma il succo della questione sta tutto qui.Elly70 ha scritto:
Sì ci vuole pazienza, ma come non averne con uno che si alza la notte se il bimbo sta male, accorre subito se c'è un problema, porta il piccolino dalla pediatra se io non posso...
E' ovvio per me che all'interno di una coppia si lavori per cercare un equilibrio ogni volta che ci sono dei cambiamenti.
Ed è altrettanto ovvio che in ogni situazione ci sia magari uno dei due che ha maggiori competenze-capacità.
Però qui si è parlato di: lui che si scazza perchè non vuole rinunciare a stare davanti al pc come quando era adolescente, lui che la notte non si alza mai perchè lavora.. però anche lei lavora.. e potrei continuare.
Seguito da: eh ma poverini hanno bisogno di tempo per trovare la nuova dimensione di famiglia...
Eh??! Dal momento in cui il bimbo entra in casa la nuova dimensione è iniziata, quindi si inizia a collaborare DAVVERO (come dici tu ci si alza se serve, si rinuncia al proprio hobby preferito per un pò se serve..) e nel frattempo ci si prende tutto il tempo per parlare-confrontarsi-trovare i nuovi equilibri.
Esattamente. Va bene tirare in ballo dipendenze fisiologiche mamma e bimbo, va bene dire che loro "se li trovano lì da un momento per l'altro" (non avevano notato la panza prima? no, eh?)...ma anche le mamme se li ritrovano in braccio da un momento per l'altro, i bambini, e devono imparare a conoscersi...e se di mezzo ci si deve mettere pure l'educazione dei mariti non so dove si vada a finire. Va bene essere comprensive, ma ad un certo punto si deve parlare chiaramente col proprio compagno di vita e vederlo per quello che è o dovrebbe essere: una persona completa, intera, certamente con incertezze normalissime per chi si ritrova "improvvisamente" genitore, ma comunque una spalla, non una palla al piede incapace di seguire la mamma e il bambino in una vita insieme.Allibita ha scritto: Eh??! Dal momento in cui il bimbo entra in casa la nuova dimensione è iniziata, quindi si inizia a collaborare DAVVERO (come dici tu ci si alza se serve, si rinuncia al proprio hobby preferito per un pò se serve..) e nel frattempo ci si prende tutto il tempo per parlare-confrontarsi-trovare i nuovi equilibri.
L'ho detto meglio che potevo, la filosofia mi vien difficile. :sticazzi: