viola 52 ha scritto:Napoli o la ami o la odi, non ci sono mezze misure, anch'io bazzicavo la zona attorno al politecnico, mio marito abitava in viale Kennedy, ed era contrattista al CNR, alle spalle dell'edenlandia, chissà quante volte ci sei andata anche tu, nel politecnico venivo a prelevare la mia dolce metà quando studiava lì in biblioteca.
Poi pizza in piazza Cavalleggeri.
Sarà che l'associo ad uno dei periodi più belli della mia vita, in cui stavo veramente BENE, che di Napoli non posso che avere dei ricordi stupendi.
Dal titolo mi pare il viaggio di un Napoletano amareggiato, io mi rispecchio di più nei libri di De Crescenzo, che guarda ai difetti di napoli con l'occhio tenero di una mamma, che perdona ogni marachella ai suoi adorati cuccioli, e vede pregi lì dove altri vedono difetti.
No no Enza, ti prego di leggertelo.
Anzi se mi mandi un pvt con un indirizzo a cui spedirlo avrei piacere di regalartelo.
E’ un libro che e’ un inno alla Napoli dei tuoi tempi.
De Luca e’ un tuo coetaneo e parla della napoli, di quella donna ancora adolescente, senza troppi soldi, ma con le gambe lunghe e i seni generosi.
Prima insomma che diventasse quella donna di strada.
E’ un libro MERAVIGLIOSO in cui si parla di quartieri e di borghesia piccola dispersa nei vicoli.
Dei Maestri e dei portieri che tutto sanno e niente vedono.
Si parla di quella napoli de filippiana, della napoli di Di Giacomo” dell'anema” che si incanta a penZa’.
Ci terrei tanto che tu lo leggessi e’, per una napoletana immalinconita quale sei, una carezza profonda.