Taglio cesareo-Approfondimento.
- Alessia M.
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- Iscritto il: gio gen 17, 2008 4:27 pm
Eccomi qui, io ho vissuto entrambe le esperienze, parto naturale a 39 settimane per Sara e Cesareo alla 41+1 per Davide a causa della placenta previa.
Come alcune di voi sanno, io ero una di quelle persone che viveva l'esperienza del cesareo come un fallimento, desideravo con tutta me stessa ripassere per la strada del naturale, ho lottato con tutte le mie forze perchè ciò avvennisse ma purtroppo madre natura ha deciso diversamente, devo dire però che proprio il fatto di aver tentato fino all'ultimo mi ha permesso di metabolizzare la necessità medica del cesareo e non avere la sensazione di "aver preso la scorciatoia" e quindi non la vivo come un fallimento, resta però il fatto che psicologicamente mi sento come se non avessi partorito e a volte mi trovo cercare il mio pancione, vedo poi il mio patato che dorme nella culla e sorrido beata.
L'aspetto più traumatico del cesareo, per quanto mi riguarda, è stata la sensazione di perdita di controllo della spinale, metà del mio corpo non mi apparteneva ma il mio cervello voleva con tutte le sue forze controllarla e constatare che non era possibile mi ha fatto salire un senso di ansia che a fatica ho controllato, il sentire ravanare non mi ha creato grossi fastidi anche perchè aspettavo con ansia quel primo vaggito che non ha tardato ad arrivare la fase della chiusura mi è sembrata eterna, pensavo solo, "sbrigatevi non ne posso più di stare immobilizzata". Il post operatorio è stato assolutamente sopportabile, a parte il "peso" di dipendere per le prime 12 h dagli altri per tutto, questo e il mio Davide sono stati lo stimolo per alzarmi e rendermi autonoma prima possibile.
A chi si troverà nella necessità di affrontare un cesareo dico solo...affrontalo con un solo pensiero "fra un po' avrai il tuo gioiello tra le braccia" e troverai la forza per superare qualsiasi difficoltà.
Come alcune di voi sanno, io ero una di quelle persone che viveva l'esperienza del cesareo come un fallimento, desideravo con tutta me stessa ripassere per la strada del naturale, ho lottato con tutte le mie forze perchè ciò avvennisse ma purtroppo madre natura ha deciso diversamente, devo dire però che proprio il fatto di aver tentato fino all'ultimo mi ha permesso di metabolizzare la necessità medica del cesareo e non avere la sensazione di "aver preso la scorciatoia" e quindi non la vivo come un fallimento, resta però il fatto che psicologicamente mi sento come se non avessi partorito e a volte mi trovo cercare il mio pancione, vedo poi il mio patato che dorme nella culla e sorrido beata.
L'aspetto più traumatico del cesareo, per quanto mi riguarda, è stata la sensazione di perdita di controllo della spinale, metà del mio corpo non mi apparteneva ma il mio cervello voleva con tutte le sue forze controllarla e constatare che non era possibile mi ha fatto salire un senso di ansia che a fatica ho controllato, il sentire ravanare non mi ha creato grossi fastidi anche perchè aspettavo con ansia quel primo vaggito che non ha tardato ad arrivare la fase della chiusura mi è sembrata eterna, pensavo solo, "sbrigatevi non ne posso più di stare immobilizzata". Il post operatorio è stato assolutamente sopportabile, a parte il "peso" di dipendere per le prime 12 h dagli altri per tutto, questo e il mio Davide sono stati lo stimolo per alzarmi e rendermi autonoma prima possibile.
A chi si troverà nella necessità di affrontare un cesareo dico solo...affrontalo con un solo pensiero "fra un po' avrai il tuo gioiello tra le braccia" e troverai la forza per superare qualsiasi difficoltà.
Grazie per la tua testimonianza! Ti hanno alzata dopo solo 12 ore? A me han vietato di alzarmi per quasi due giorni...PULCINO07 ha scritto:Eccomi qui, io ho vissuto entrambe le esperienze, parto naturale a 39 settimane per Sara e Cesareo alla 41+1 per Davide a causa della placenta previa.
Come alcune di voi sanno, io ero una di quelle persone che viveva l'esperienza del cesareo come un fallimento, desideravo con tutta me stessa ripassere per la strada del naturale, ho lottato con tutte le mie forze perchè ciò avvennisse ma purtroppo madre natura ha deciso diversamente, devo dire però che proprio il fatto di aver tentato fino all'ultimo mi ha permesso di metabolizzare la necessità medica del cesareo e non avere la sensazione di "aver preso la scorciatoia" e quindi non la vivo come un fallimento, resta però il fatto che psicologicamente mi sento come se non avessi partorito e a volte mi trovo cercare il mio pancione, vedo poi il mio patato che dorme nella culla e sorrido beata.
L'aspetto più traumatico del cesareo, per quanto mi riguarda, è stata la sensazione di perdita di controllo della spinale, metà del mio corpo non mi apparteneva ma il mio cervello voleva con tutte le sue forze controllarla e constatare che non era possibile mi ha fatto salire un senso di ansia che a fatica ho controllato, il sentire ravanare non mi ha creato grossi fastidi anche perchè aspettavo con ansia quel primo vaggito che non ha tardato ad arrivare la fase della chiusura mi è sembrata eterna, pensavo solo, "sbrigatevi non ne posso più di stare immobilizzata". Il post operatorio è stato assolutamente sopportabile, a parte il "peso" di dipendere per le prime 12 h dagli altri per tutto, questo e il mio Davide sono stati lo stimolo per alzarmi e rendermi autonoma prima possibile.
A chi si troverà nella necessità di affrontare un cesareo dico solo...affrontalo con un solo pensiero "fra un po' avrai il tuo gioiello tra le braccia" e troverai la forza per superare qualsiasi difficoltà.