La disoccupazione, il lavoro manuale e i "cattivi genitori".

Il luogo del pensiero, dell'approfondimento, della discussione; società, politica, religione e tanto altro su cui riflettere, un occhio critico sul mondo che ci circonda.
Avatar utente
Rie
Utente NM
Utente NM
Messaggi: 7933
Iscritto il: ven dic 15, 2006 4:51 pm

La disoccupazione, il lavoro manuale e i "cattivi genitori".

Messaggio da Rie » mar dic 28, 2010 10:33 am

Volevo partire da una notizia che ho letto oggi.
http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... f=HREC1-10

Il simpatico Sacconi, invece di darsi da fare per pensare alle storture del sistema, getta la colpa della disoccupazione sui genitori che, secondo lui, in sede di orientamento del figlio non tengono conto del lavoro manuale, che eventualmente potrebbe garantire il loro futuro più di quello intellettuale, scelto per prestigio/ambizione ma senza lungimiranza.

A tutta prima mi è sorto spontaneo il turpiloquio, insieme alla considerazione che l'istruzione non va finalizzata di per sé al lavoro, ma alla crescita intellettuale delle persone.
Specie se si parla di persone di 15, 16 anni, che hanno tutto il tempo per darsi al lavoro manuale, ma meno tempo per un tipo di formazione che apra loro la mente.

Poi però dal generale sono passata al particolare.
Ho pensato a me stessa e ai miei figli.

Mi sono sempre detta a favore della teoria " dell' idraulico felice " (= anche un figlio che non studia purchè sia felice, io lo lascerò fare).
Ma ne sarei capace davvero?

Le violente pressioni sociali della nostra famiglia considerano con vago sdegno persino me, che ho un lavoro intellettuale ma non abbastanza prestigioso.
Riuscirei a reggere le critiche negative dei parenti, le sopracciglia aggrottate di amici e conoscenti, per il "figlio idraulico"? Appurato disinteresse allo studio, riuscirei a dire: ok così?
Ma soprattutto... immaginando una situazione intermedia... figlio vagamente fancazzista ma nemmeno ostile allo studio... penserei a quello che richiama Sacconi, o darei una spintarella verso una carriera scolastica NON tecnico-pratica?

Con stupore, e sempre dando per scontato che tutto può essere, quando ci si trova sul serio ad affraontarlo, mi rendo conto che tra il dire e il fare l' "idraulico felice" c'è di mezzo il mare.

Forse perché, a differenza che in società passate, anche solo di venti o trent'anni fa, le pressioni dei mass media accessibili a tutti, e si suppone prediletti dal suddetto figlio non studiante, le trovo orrende, prive di valori decenti, con l'unica difesa possibile in una dose di cultura sufficiente per accedere anche ad altro.

Perciò, a meno di non avere un figlio del tutto allergico a libri e quaderni, credo che, sì, potrei essere un "cattivo genitore" alla sacconi...

E voi?


nene70
Utente NM
Utente NM
Messaggi: 7425
Iscritto il: ven dic 15, 2006 11:54 pm

Messaggio da nene70 » mar dic 28, 2010 10:42 am

Perciò, a meno di non avere un figlio del tutto allergico a libri e quaderni, credo che, sì, potrei essere un "cattivo genitore" alla sacconi

anche io..
pur valutando l'ipotesi che i miei figli non abbiano velleità accademiche, penso che spignerei comunque allo studio piuttosto che non al lavoro manuale..

che poi, terra terra..
la fa facile..
ma ammesso che io abbia un ragazzo di 16 anni che sia insofferente alla scuola...
chi lo assumerebbe come apprendista,strozzati da tasse su tasse?e se lo facesse, dopo l'apprendistato, avrebbe poi la sicurezza di un lavoro autonomo?

forse invece di guardare il dito,sarebbe utile dare un occhio alla luna..
Avatar utente
Bru
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2782
Iscritto il: mer apr 23, 2008 3:48 pm

Messaggio da Bru » mar dic 28, 2010 10:54 am

Vista la mia esperienza, direi che preferisco che studi, questo si ma qualcosa che gli piace.
Mi piacerebbe lavorasse l'estate per "provare" il lavoro manuale, per avere la certezza della giusta scelta.
Ma se mi chiedesse di fare l'alberghiero (vista la sua passione per la cucina) non avrei nulla in contrario.
Non sò, non credo gli porrei dei limiti per portarlo a occupare una posizione di prestigio o nettamente intellettuale. Però che studi per avere una cultura adatta al tipo di società quello si, se poi volesse fare l'idraulico, l'importante, appunto è che ne sia felice.

Del parere altrui non mi interessa.

Trovo veramente riduttivo dire che il problema della disoccupazione è questo. Perchè invece non parla delle fabbriche spostate all'estero? del fatto che sti ragazzi non hanno la possibilità di crearsi un futuro se non hanno dei genitori alle spalle?
Perchè non guardano il fatto che magari vedendo i genitori artigiani o operai strozzati dalle tasse e buttati fuori fabbrica a ridosso della pensione, sia genitori che figli pensino sia giusto tentare la strada opposta?

Ma perchè non pensano ai problemi reali?
nene70
Utente NM
Utente NM
Messaggi: 7425
Iscritto il: ven dic 15, 2006 11:54 pm

Messaggio da nene70 » mar dic 28, 2010 10:58 am

e che ti passa la voglia di fare, di lavorare, perchè sei depresso oltre che oppresso?
e che se pensano che la via migliore sia la politica,perchè si puo' rubare non hanno manco tutti i torti?
son bamboccioni per forza,perchè non ce la fa una famiglia,pensa uno da solo..
Avatar utente
micmar
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 4443
Iscritto il: mer dic 26, 2007 11:42 am

Messaggio da micmar » mar dic 28, 2010 11:00 am

sacconi ha fatto un'affermazione politica
da anni l'istruzione professionale è in mano ad enti privati, per lo più di pessimo livello.
in lombardia, ad esempio esiste un grosso ente (area compagnia delle opere) che offre"meravigliosi" corsi professionalizzanti: in cambio di lauti contributi regionali, i ragazzi stazionano ore presso il centro e passano meravigliose giornate e giocare a carte, o amenità simili.
Avatar utente
LauraDani
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2545
Iscritto il: mar set 21, 2010 11:54 am

Messaggio da LauraDani » mar dic 28, 2010 11:01 am

premetto che quello che dice Sacconi è un pò una sciocchezza, perchè l'Italia mi risulta essere il Paese europeo con il minor numero di laureati (repubblica)

nel particolare, se mia figlia fosse totalmente allergica allo studio, oltre a dispiacermene immensamente, non avrei grossi problemi a vederla scegliere una strada diversa, un lavoro manuale o simile.
Purchè scelto per passione, amore e attitudine.
Non sopporterei, invece, che scegliesse un lavoro perchè "studiare non serve a niente, un laureato non guadagna più di un idraulico" o discorsi simili.
Mi opporrei con tutte le mie forze.
La deriva di questo nostro paese, secondo me, sta qui: aver fatto credere che se non hai/fai i soldi non conti niente. e niente altro conta.
Quello che nessuno dice è che per un pugno di lenticchie oggi (leggi: uno stipendio, un pò di fama, un qualsiavoglia successo) cedi per sempre il tuo futuro a pochi privilegiati che invece continuano a studiare e a far studiare i loro figli
Un pò come accade negli Stati Uniti, dove una massa di persone di poca o nulla cultura viene governata da un'elite di persone laureate in fior di università
Solo che noi non abbiamo neppure quel sistema di equità che loro hanno, le borse di studio
Avatar utente
Rie
Utente NM
Utente NM
Messaggi: 7933
Iscritto il: ven dic 15, 2006 4:51 pm

Messaggio da Rie » mar dic 28, 2010 11:02 am

nene70 ha scritto:ma ammesso che io abbia un ragazzo di 16 anni che sia insofferente alla scuola...
chi lo assumerebbe come apprendista,strozzati da tasse su tasse?e se lo facesse, dopo l'apprendistato, avrebbe poi la sicurezza di un lavoro autonomo?

forse invece di guardare il dito,sarebbe utile dare un occhio alla luna..
Bru ha scritto:Trovo veramente riduttivo dire che il problema della disoccupazione è questo. Perchè invece non parla delle fabbriche spostate all'estero? del fatto che sti ragazzi non hanno la possibilità di crearsi un futuro se non hanno dei genitori alle spalle?
Perchè non guardano il fatto che magari vedendo i genitori artigiani o operai strozzati dalle tasse e buttati fuori fabbrica a ridosso della pensione, sia genitori che figli pensino sia giusto tentare la strada opposta?

Ma perchè non pensano ai problemi reali?

Ah su questo concordo!
Ma che ci si aspetta da un ministro del Berlusca, che per giunta ha (non) gestito a quel modo la vicenda Fiat?

Ecco, il punto è questo che dice Bru
Però che studi per avere una cultura adatta al tipo di società quello si

Il problema è che se mi guardo intorno, i genitori di ragazzini difficilmente hanno una situazione netta: figlio che con lo studio è da vade retro, o figlio studioso. I più li vedo alle prese con figli non troppo appassionati ma nemmeno così maturi e propositivi da volersi dare al lavoro manuale presto (ammesso e non concesso che si riesca).

Si naviga a vista, insomma, e se si naviga a vista il genitore, volente o nolente, lo zampino finisce per mettercelo.
Spero di non mettercelo male... anche perché vengo da una storia di figlia dove ce l'hanno messo malissimo.
Avatar utente
Bru
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2782
Iscritto il: mer apr 23, 2008 3:48 pm

Messaggio da Bru » mar dic 28, 2010 11:03 am

nene70 ha scritto:e che ti passa la voglia di fare, di lavorare, perchè sei depresso oltre che oppresso?
e che se pensano che la via migliore sia la politica,perchè si puo' rubare non hanno manco tutti i torti?
son bamboccioni per forza,perchè non ce la fa una famiglia,pensa uno da solo..
Ma poi dove stanno tutti sti idraulici e elettricisti che assumono in regola? Dove sono tutte ste fabbriche che cercano operai e apprendisti?
E del fatto che se hai esperienza sei vecchio e non puoi fa l'apprendista ma se non ce l'hai e sei giovane allora non vai bene?
Nasci imparato, così potrai fare l'apprendista con esperienza come trovo spesso scritto sugli annunci economici del giornale locale.

APPRENDISTA CON ESPERIENZA ma vi rendete conto?
Rispondi