vivere l'affetto genitoriale

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kikkacdc

Messaggio da kikkacdc » sab dic 18, 2010 11:36 am

solesol ha scritto:Io sono stata una bambina poco amata, ho dovuto fare un lungo percorso per rendermente conto, e quello per farmene una ragione è ancora in corso.

Sono arrivata per terza in un momentaccio nella vita della famiglia, mio fratello malato aveva bisogno di moltissime cure, mia madre anziana per l'epoca credeva di essere entrata in menopausa... proprio non ero attesa, mettiamola così.
Nella mia infanzia non ci sono state carezze coccole abbracci, non ci sono stati elogi chiaccherate, passeggiate. Da quando ne ho memoria e mi è stato chiaro fin da piccolissima che a me era richiesto di stare tranquilla e non dare disturbo... la mia è stata una infanzia molto silenziosa e molto solitaria

Come mi influenza tutto questo come madre? C'è sempre, ogni minuto, in tutto ciò che faccio, dico e penso, la paura di non essere capace di amare mio figlio abbastanza. Io so di amarlo più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma una vocina mi sussurra che comunque non è abbastanza... quasiasi cosa faccia, non è una questione di linguaggi ma proprio di sostanza. Così, la mia inguaribile insicurezza contamina il mio istinto, perchè interviene sempre l'analisi delle emozioni per vedere, verificare se ho fatto bene, ho detto bene, se sono riuscita a fargli capire che lo amo ....
Quando si ha paura si cerebralizza tutto perchè se si cerca di accedere alla dotazione di sentimenti ci si ritrova solo una gran scorta di paura e di dolore... non ci si riesce proprio a fidarsi dei sentimenti

Sono pochissimi i momenti in cui abbracciando mio figlio mi sono sentita in sintonia profonda con lui, spontaneamente, "nella pancia", ho sempre avuto bisogno del cervello che mi dicesse così va bene oppure così no...
Invidio chi ha sperimentato un amore genitoriale reale e positivo, io mi sento come qualcuno che deve trovare una persona in mezzo a una folla avendola vista solo in fotografia... sono molto molto confusa, e posso solo sperare che il mio essere limitata e confusa non offuschi del tutto il bene che gli voglio.
Sono certa,come dicevo anche sopra, che se l'amore c'è tuo figliolo sente, anche se secondo te non lo esprimi nel modo migliore. :abbraccio:


solesol

Messaggio da solesol » sab dic 18, 2010 11:42 am

kikkacdc ha scritto:Sono certa,come dicevo anche sopra, che se l'amore c'è tuo figliolo sente, anche se secondo te non lo esprimi nel modo migliore. :abbraccio:
grazie :bacio:
Chloe83

Messaggio da Chloe83 » sab dic 18, 2010 11:46 am

Paola M. ha scritto:

Un esempio di questi giorni è vestirsi coi vestiti caldi messi sui caloriferi, al mattino a loro piace tantissimo ma per farlo (cioè affinché rimangano caldi) devo aiutarli a vestirsi perché si deve fare in fretta sennò raffreddano.
Questo lo faccio anche io, riscaldo ivestiti e gli asciugamani sul caloriero, proprio perchè ricordo la sensazione di cura che mi dava da bambina che lo facesse mia mamma.
Paola M. ha scritto:Lo so, compresa la colazione che porto a letto ai maschi di casa.

Ritirataaaaaaaaaaaaaaaaaaa ahahahha
(che so che c'è qualche moglie che chiede il caffè sul divano, mentre io lo offro MESCOLATO ahhah)
Ma non temi che questo amore che passa per l'accudire faccia poi ricercare a tuo figlio una compagna "accudente" o comunque lo porti, da uomo-compagno, a rifuggire la collaborazione domestica? (abbi pazienza, sto leggendo Ancora dalla parte delle bambine, e per quanto lo trovi abbastanza irrigimentato su un femminismo riduttivo, mi rendo conto di essere stata fortunata ad avere una bimba, con un maschio credo sarei stata molto meno... tutto, proprio per l'insofferenza che ho per l'idea di un uomo servito dalla mamma che obbliga ogni donna della sua vita a fare lo stesso [non dico sia il tuo caso, sarebbe un mio timore]).
{da noi, manco a dirlo, è mio marito che porta il caffè a letto}
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Messaggio da Rie » sab dic 18, 2010 12:35 pm

Teresa ha scritto:
Nemmeno io ho dubbi sul "mio" amore, solo talvota mi interrogo sulla loro percezione e mi chiedo (ultimamamente ancora piu' spesso, ma piu' per curiosità che per tormeto) cosa penseranno di me, fra trent'anni.
Ah ma cosa penseranno di noi fra trent'anni non si sa, potrebbe essere peste e corna. Anche di me che ho sacrificato volentieri il lato lavorativo per dedicare una maggior quantità di tempo alla cura :)

Però ci metto tutte le buone intenzioni, e spero che, nonostante tutto, i miei figli da grandi le capiscano. Come figlia mi è successo.
Ho parlato del dubbio sull'amore condizionato di mia madre, ma resta un dubbio, e per la verità tendo a scioglierlo in senso a lei favorevole: forse "non le piaccio", mi voleva più rampante, più orientata al pratico, meno pigra, ma mi amava, e se ha sbagliato, a modo suo, in un certo senso l'ha fatto per amore.

kikkacdc ha scritto:Sono certa,come dicevo anche sopra, che se l'amore c'è tuo figliolo sente, anche se secondo te non lo esprimi nel modo migliore. :abbraccio:
Lo penso anch'io.
Secondo me, solesol, i bambini hanno antenne sensibili, che captano i sentimenti anche al di là della facciata.
E così come in genere non si fanno ingannare dall'ipocrisia, riescono ad andare oltre lo schermo di impaccio, se dietro c'è qualcuno che vuol loro bene.
Chloe83 ha scritto: Ma non temi che questo amore che passa per l'accudire faccia poi ricercare a tuo figlio una compagna "accudente" o comunque lo porti, da uomo-compagno, a rifuggire la collaborazione domestica? (abbi pazienza, sto leggendo Ancora dalla parte delle bambine, e per quanto lo trovi abbastanza irrigimentato su un femminismo riduttivo, mi rendo conto di essere stata fortunata ad avere una bimba, con un maschio credo sarei stata molto meno... tutto, proprio per l'insofferenza che ho per l'idea di un uomo servito dalla mamma che obbliga ogni donna della sua vita a fare lo stesso [non dico sia il tuo caso, sarebbe un mio timore]).
{da noi, manco a dirlo, è mio marito che porta il caffè a letto}
Qui mi tradisce la mia poca simpatia per "dalla parte delle bambine", anche se non ho letto "ancora dalla parte delle bambine", ma è un nesso che non mi convince.
Se proprio si vuole vedere il riflesso del rapporto con la madre di maschio sul rapporto successivo con una compagna, credo che le cose siano da considerare in maniera più globale. L'atto di accudimento, per altro non ossessivo, in una famiglia dove la donna è forte, il papà innamorato, premuroso e non svalutante (come può essere in casa di Paola o in casa tua) a mio parere viene visto per quello che è: un gesto di tenerezza, non di servitù.

Ma anche a pensare a qualcosa di più tradizionale... mio padre è stato servito e riverito da mia nonna, casalinga degli anni 40, si è sposato con mia madre, lavoratrice ma così maniacale nella pulizia che ha dovuto coinvolgerlo nei compiti domestici per avere la casa che desiderava, e fra loro è sempre andata così, alla pari, senza nostalgia delle premure materne.

In casa mia (vedi sopra) neanche c'è la possibilità perché l'anarchia e il concetto della noia inevitabile del lavoro domestico impediscono che l'accudimento prenda quelle forme.
Il tempo che, come dicevo a Teresa, per scelta personale ho voluto dedicare alla cura, va per altre vie: un'interminabile partita a pokemon, ti vengo a prendere a scuola e se proprio insisti anche se sono stanca ti porto al parco, o addirittura la pizza fatta insieme, non perché fa parte della quotidiana dose di collaborazione ma perché è divertente.
Chloe83

Messaggio da Chloe83 » sab dic 18, 2010 12:42 pm

Rie ha scritto: Qui mi tradisce la mia poca simpatia per "dalla parte delle bambine", anche se non ho letto "ancora dalla parte delle bambine", ma è un nesso che non mi convince.
Se proprio si vuole vedere il riflesso del rapporto con la madre di maschio sul rapporto successivo con una compagna, credo che le cose siano da considerare in maniera più globale. L'atto di accudimento, per altro non ossessivo, in una famiglia dove la donna è forte, il papà innamorato, premuroso e non svalutante (come puòà essere in casa di Paola o in casa tua) a mio parere viene visto per quello che è: un gesto di tenerezza, non di servitù.

Ma anche a pensare a qualcosa di più tradizionale... mio padre è stato servito e riverito da mia nonna, casalinga degli anni 40, si è sposato con mia madre, lavoratrice ma così maniacale nella pulizia che ha dovuto coinvolgerlo nei compiti domestici per avere la casa che desiderava, e fra loro è sempre andata così, alla pari, senza nostalgia delle premure materne.

In casa mia (vedi sopra) neanche c'è la possibilità perché l'anarchia e il concetto della noia inevitabile del lavoro domestico impediscono che l'accudimento prenda quelle forme.
Il tempo che, come dicevo a Teresa, per scelta personale ho voluto dedicare alla cura, va per altre vie: un'interminabile partita a pokemon, ti vengo a prendere a scuola e se proprio insisti anche se sono stanca ti porto al parco, o addirittura la pizza fatta insieme, non perché fa parte della quotidiana dose di collaborazione ma perché è divertente.
Ma la mia non voleva essere un'accusa a nessuno, forse se proprio solo a me, che mi scopro mamma "sessista" con preferenze di genere (femminile), e che forse per un figlio maschio sarei stata "meno", appunto.
Non dico affatto che l'atteggiamento di Paola sia dannoso, anzi, è brava lei a lasciarsi andare alla sua voglia di curare senza le congetture e i freni ideologici che io temo che avrei.
Tra l'altro convengo con te che non ci sia corrispondenza diretta tra servilismo materno e pretese adulte, mio marito è cresciuto con una madre "casalinga vecchio stampo" e un padre che non spostava nemmeno un piatto, eppure ha sposato me, che come geisha valgo un soldo di cacio, forse.
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Messaggio da Rie » sab dic 18, 2010 12:45 pm

No, no, Chloe, avevo assolutamente capito che la tua non era un'accusa.
Ma piuttosto un timore.
Ti stavo solo rassicurando, con il mio parere che vede quel timore come poco fondato, nelle famiglie dove il rapporto è equilibrato indipendentemente dalla distribuzione dei compiti di cura, e comunque emendabile, come nel caso del mio papà... un uomo che veniva guardato come un alieno quando mi portava al parco in passaggino, lui, un uomo, negli anni 70 :lol:
Chloe83

Messaggio da Chloe83 » sab dic 18, 2010 12:57 pm

Rie ha scritto:
Ti stavo solo rassicurando, con il mio parere che vede quel timore come poco fondato
:red: grazie. In effetti probabilmente è la globalità dell'equilibrio che conta. Io fatico abbastanza a liberarmi di certi retaggi veterofemministi, non tanto nella pratica (meno veterofemminista di una che sta a casa...) quanto nell'intimo.
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Messaggio da Rie » sab dic 18, 2010 1:10 pm

Chloe83 ha scritto: :red: grazie. In effetti probabilmente è la globalità dell'equilibrio che conta. Io fatico abbastanza a liberarmi di certi retaggi veterofemministi, non tanto nella pratica (meno veterofemminista di una che sta a casa...) quanto nell'intimo.
Di questi tempi un pizzico di retaggio femminista meglio non abbandonarlo, o il ritorno neoconservatore ci mangia in insalata ;)

Devo ammettere che ogni tanto capita anche a me, di dover ampliare la visione dei miei due figli maschi, a volte in maniera più decisa ("le bambine della classe sono meno forti-brave in ginnastica ecc ecc di noi maschi"), a volte in maniera più simpatica... ad esempio ricordo la demenziale discussione con Alex sul finale di "Come d'incanto": era indignato perché la principessa salva l'amato dalla strega cattiva, e non il contrario ahahah!

Sai... a proposito di come vivere l'affetto genitoriale, mi è capitato anche di chiedermi se le modalità cambino, da figlio maschio a figlia femmina.
Ma anche qui, come per tutto il resto, credo che ci voglia solo ascolto dei bisogni del bambino/a... e "speriamo che io me la cavo", o fra trent'anni penseranno peste e corna sul serio :P
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