Vivere l'infertilità

Forum dedicato allo scambio di informazioni sui centri fertilità, sulle tecniche, gli esami ecc.
Gwen

Messaggio da Gwen » mar nov 23, 2010 8:38 am

A me ha colpito questo:
Molte di esse vivono l’infertilità con un carico di ansia e depressione paragonabili a quelle di solito connesse a condizioni gravi come il cancro, la sieropositività o il dolore cronico.

Lo spiaccicherei in fronte a chi dice che se Dio non ti ha dato figli bisogna accettarlo serenamente e parla di adozione come se si trattasse di andare a comprarsi un paio di mutande. Sti stronzi.


Avatar utente
Scrj
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 4347
Iscritto il: lun set 22, 2008 10:16 am

Messaggio da Scrj » mar nov 23, 2010 9:57 am

gingerale ha scritto:Queste sono le parti in cui mi riconosco di più.
Anche perché noi non siamo ancora davanti ad una diagnosi di alcun tipo, siamo solo nella situazione di essere in cerca senza risultato da circa un anno. Che non è tantissimo, ma non è nemmeno poco. Diciamo quanto basta per iniziare a porsi molte domande.



Questa è la cosa che mi riesce più difficile, perché le volte in cui l'ho fatto, fuori da qui intendo. Purtroppo è un argomento difficile e chi non ci è passato tende a banalizzare, anche involontariamente, proprio per ignoranza.
Infatti ho smesso di parlarne e alle domande dirette rispondo in modo evasivo, cerco di cambiare discorso. E mi sembra persino che la gente preferisca così piuttosto che affrontare un discorso doloroso fino in fondo.

Però non è facile e capisco la voglia isolarsi che ne discende.

Io con qualcuno ne ho parlato e mi è capitato di essermi data più volte della deficiente proprio perchè ho trovato di fornte persone che, con le loro domande, mi hanno fatto sentire più a disagio che altro.
La domanda che odio di più, ma dal profondo del cuore è:"ma di chi è la colpa?".
Io rispondo sempre che di colpa si può parlare quando si commette un torto, un'azione sbagliata, non quando si è di fronte ad un problema probabilmente congenito.
è come nascere con un dito in più o in meno...di chi è la colpa?
E, una volta stabilito che non si tratta di colpa, io parlo di DIFFICOLTA' DELLA COPPIA.
Yiddishmama ha scritto: Ci rifletterò. Mi sembra molto interessante, come in generale è interessante e complessa, piena di implicazioni l'imprecisa e "facile" equivalenza adulto-genitore.
Te la butto lì senza analizzare troppo, per ora, poi se vuoi mi interesserebbe approfondire questo aspetto.

Bellissima, sì, la vignetta in firma.

Ci penso un po' su ma così, di primo acchitto mi viene da pensare che un adulto al quale viene fatta una diagnosi di infertilità si sente un po' come un bambino al quale hanno detto che Babbo Natale non esiste.
Ti senti disorientato, hai davvero bisogno di una figura forte, di una figura che possa aiutarti a superare la prima fase (che poi può anche durare per tutto il percorso) di incredulità, di rabbia e, come un bambino corre dal genitore perchè in lui vede la comprensione, il rifugio, l'adulto ricorre al medico.
Perchè solo lui, al pari di un genitore di fronte ad un bambino disorientato, sa dare le risposte.
Ma se ti va ci torniamo.
Gwen ha scritto:A me ha colpito questo:
Molte di esse vivono l’infertilità con un carico di ansia e depressione paragonabili a quelle di solito connesse a condizioni gravi come il cancro, la sieropositività o il dolore cronico.

Lo spiaccicherei in fronte a chi dice che se Dio non ti ha dato figli bisogna accettarlo serenamente e parla di adozione come se si trattasse di andare a comprarsi un paio di mutande. Sti stronzi.

Penso però che si riferisca ai momenti peggiori...io non la vivo così.
è un grosso problema, non hai certezze rigurado alla riuscirta, ti senti spaventato in relazione al futuro (chissà se mai invecchieremo soli...) ma non lo paragono ad una malattia che può portarti alla morte.
Io comunque continuo a giorie delle piccole cose, nonostante tutto.
E sono tornata a cantare in macchina.
Gwen

Messaggio da Gwen » mar nov 23, 2010 9:59 am

Scrj ha scritto:
Penso però che si riferisca ai momenti peggiori...io non la vivo così.
è un grosso problema, non hai certezze rigurado alla riuscirta, ti senti spaventato in relazione al futuro (chissà se mai invecchieremo soli...) ma non lo paragono ad una malattia che può portarti alla morte.
Io comunque continuo a giorie delle piccole cose, nonostante tutto.
E sono tornata a cantare in macchina.
ma certo, non la paragono ad una malattia mortale, e ci mancherebbe, però lo stato depressivo a cui si riferisce l'articolo secondo me deve essere comunque immensamente pesante, credo che sia stato un pò provocatorio per far capire che l'infertilità è una MALATTIA ed è pesante.
Non è niente di aggirabile con un sorrisino e facendo spallucce come molti presuppongono come a dire "se è questo il mio destino amen".
Sì, amen e vaffanculo.
Chloe83

Messaggio da Chloe83 » mar nov 23, 2010 1:01 pm

Gwen ha scritto:ma certo, non la paragono ad una malattia mortale, e ci mancherebbe, però lo stato depressivo a cui si riferisce l'articolo secondo me deve essere comunque immensamente pesante, credo che sia stato un pò provocatorio per far capire che l'infertilità è una MALATTIA ed è pesante.
Non è niente di aggirabile con un sorrisino e facendo spallucce come molti presuppongono come a dire "se è questo il mio destino amen".
Sì, amen e vaffanculo.
No, io invece la paragono davvero a una malattia cronica e invalidante. Nei fatti è qualcosa che ti toglie di mano una buona fetta di decisionalità riguardo a una parte importantissima della tua vita, e che ti condiziona moltissimo nella vita di tutti i giorni (una stimolazione è un lavoro davvero). Io la sento proprio come una malattia, come una menomazione. E neppure "ho" qualcosa in prima persona, eppure mi sento comunque mutilata, penso a come può sentirsi chi ha sintomi che ricordano continuamente la cosa (es. l'endometriosi).
Ciò non toglie che si possa essere felici, anche molto felici, come lo è chi appunto avendo una malattia cronica ci convive. Ma la malattia c'è, più o meno sullo sfondo ma c'è.
Gwen

Messaggio da Gwen » mar nov 23, 2010 1:11 pm

Chloe83 ha scritto:No, io invece la paragono davvero a una malattia cronica e invalidante. Nei fatti è qualcosa che ti toglie di mano una buona fetta di decisionalità riguardo a una parte importantissima della tua vita, e che ti condiziona moltissimo nella vita di tutti i giorni (una stimolazione è un lavoro davvero). Io la sento proprio come una malattia, come una menomazione. E neppure "ho" qualcosa in prima persona, eppure mi sento comunque mutilata, penso a come può sentirsi chi ha sintomi che ricordano continuamente la cosa (es. l'endometriosi).
Ciò non toglie che si possa essere felici, anche molto felici, come lo è chi appunto avendo una malattia cronica ci convive. Ma la malattia c'è, più o meno sullo sfondo ma c'è.
malattia cronica sì, certo che sì. Malattia mortale, se dio vuole no.
Avatar utente
Speranza
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 3143
Iscritto il: mer dic 12, 2007 12:09 pm

Messaggio da Speranza » mar nov 23, 2010 1:54 pm

Chloe83 ha scritto:No, io invece la paragono davvero a una malattia cronica e invalidante. Nei fatti è qualcosa che ti toglie di mano una buona fetta di decisionalità riguardo a una parte importantissima della tua vita, e che ti condiziona moltissimo nella vita di tutti i giorni (una stimolazione è un lavoro davvero). Io la sento proprio come una malattia, come una menomazione. E neppure "ho" qualcosa in prima persona, eppure mi sento comunque mutilata, penso a come può sentirsi chi ha sintomi che ricordano continuamente la cosa (es. l'endometriosi).
Ciò non toglie che si possa essere felici, anche molto felici, come lo è chi appunto avendo una malattia cronica ci convive. Ma la malattia c'è, più o meno sullo sfondo ma c'è.
Ecco io quoto Chloe, perchè è così che la vivo io. COme una malattia invalidante, anche se ancora non ho provato davvero ad avere figli, però dicimao che per 2 anni non ho neanche fatto molto per evitarli e quindi così mi sento avendo alle spalle una diagnosi di endometriosi che mi fa ricordare che c'è tutti i mesi, che si fa sentire, che mi butta giù anche solo nel pensare di provare ad avere un figlio.
Poi ci sono momenti felici, ma sono quelli in cui non penso assolutamente ai figli che vorrei avere in futuro,
E vi dirò di più: la mia diagnosi ora mi fa così paura che sto prorogando il momento in cui la gravidanza la cercherò, ma questa è una cosa mia ed esula dall'articolo!
Avatar utente
acqualimpida
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2736
Iscritto il: mar set 21, 2010 5:59 pm

Messaggio da acqualimpida » mar nov 23, 2010 3:04 pm

ho letto con attenzione l'articolo..lo trovo molto interessante..condivido a pieno la prima parte sul vissuto psicologico..la seconda un po' meno..trovo i consigli che vengono dati poco applicabili..ad esempio non sentirsi in colpa..come fare? io mi sento molto in colpa..perchè alla fine il mio corpo mi impedisce realizzarmi completamente come persona. Questo divario tra corpo e "mente" mi fa soffrire molto..devo fare ogni giorno i conti con un corpo che non mi rappresenta.
Altro punto molto critico è la relazione con il partner..tranne i casi in cui entrambi sono infertili si viene a creare una disparità nella coppia e questo crea tensioni..ho paura che la coppia diventi il luogo delle tensioni e della frustrazione..
Io comunque non riesco a parlarne con nessuno..anche ora che devo affronatere l'intervento non voglio che nessuno lo sappia quindi oltre tutto devo organizzare una rete di bugie che per il mio carattere è difficile da gestire..
Chloe83 ha scritto:No, io invece la paragono davvero a una malattia cronica e invalidante. Nei fatti è qualcosa che ti toglie di mano una buona fetta di decisionalità riguardo a una parte importantissima della tua vita, e che ti condiziona moltissimo nella vita di tutti i giorni (una stimolazione è un lavoro davvero). Io la sento proprio come una malattia, come una menomazione. E neppure "ho" qualcosa in prima persona, eppure mi sento comunque mutilata, penso a come può sentirsi chi ha sintomi che ricordano continuamente la cosa (es. l'endometriosi).Ciò non toglie che si possa essere felici, anche molto felici, come lo è chi appunto avendo una malattia cronica ci convive. Ma la malattia c'è, più o meno sullo sfondo ma c'è.
anche io la vivo così..e il dolore continuo me lo ricorda in ogni momento..non un dolore insopportabile da buttarsi a terra..ma quanto basta perchè tu non te lo possa mai dimenticare..
Gwen ha scritto:malattia cronica sì, certo che sì. Malattia mortale, se dio vuole no.
ecco non voglio essere scandalosa, ma non sempre mortale è il peggio..una malattia cronica e invalidante (dal punto di vista fisico, psicologico e sociale) mi spaventa molto di più..
Chloe83

Messaggio da Chloe83 » mar nov 23, 2010 3:15 pm

Gwen ha scritto:malattia cronica sì, certo che sì. Malattia mortale, se dio vuole no.
Intendendo la morte come assenza di vita però sì, è mortale. Si muore di tante piccole morti, a rate.
Mio marito, per dire, ha vissuto la malattia mortale del padre, e poi questo, e sostiene che il dolore per il padre aveva un fondo, una fine. Questo, prima che nascesse la Panz (e forse anche dopo, ma con un abisso di differenze in mezzo), no.
Rispondi