Ma se la vostra famiglia avesse avuto un altro credo?

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Ma se la vostra famiglia avesse avuto un altro credo?

Messaggio da lenina » gio nov 11, 2010 10:33 am

Domanda non semplice.

Molte qui sono cattoliche.
Ci sono delle atee agnostiche o scettiche e anche qualche esponente di altri credi Cristiani e non mi pare.

Per lo più direi che però per la maggioranza si segue la "religione di famiglia"

Ci pensavo e se da un lato è normale dall'altro è "strano"

Cosa da la sicurezza che "solo" perchè la nostra famiglia (o il nostro stato) è cattolica il cattolicesimo sia più vero del protestantesimo?

Cosa assicura a chi è nato in uno stato islamico che quella sia la vera religione?

Il convertito è qualcuno che ha una fede completa che nasce da dentro ma quando la religione si eredita?
molte persone che ereditano la religione naturalmente però ho l'impressione che si tenda più facilmente (al di la di quale sia la religione) a seguire il gregge piuttosto che a fare valutazioni e confronti seri.

Un discorso un po' diverso vale per i non credenti, anche se di nuovo è abbastanza improbabile trovare non credenti in famiglie molto praticanti (ci sono ovviamente eh ma è meno frequente che magari da famiglie già poco praticanti in se)

Voi pensate che al di la delle tradizioni familiari il vostro cammino religioso sia quello "giusto".

in cosa ritenete che il vostro credo sia più vero degli altri?

Per il discorso cristianesimo che differenze vedere fra i vari culti che vi portano a scegliere quello che seguite.

è più una scelta o qualcosa che vi siete da sempre portate dentro?

io provengo da una famiglia non credente, ma da piccola credente lo ero.
Crescendo mi sono accorta di non credere in Dio.

Se un giorno diventassi credente non so che religione "scegliere".
Mi convince poco la storia di Gesù quindi in questo senso dovrei escludere il Cristianesimo in toto.

Se credessi in Gesù aderirei al culto valdese per motivi ideologici.
Se credessi solo in Dio non lo so davvero trovo che non sia facile rendersi conto di quale culto possa essere più vero.

Anzi trovo che sia estremamente complicato.


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Messaggio da lenina » gio nov 11, 2010 10:35 am

Non so se sono riuscita a chiarire il mio dubbio eh mi rendo conto che il ragionamento è un po' contorto.
Gwen

Messaggio da Gwen » gio nov 11, 2010 10:46 am

Beh, io vengo da una famiglia cattolica tanto per.
A messa ci andavamo eh, però più perchè "si doveva".
Mio padre, a mio parere in maniera ipocrita e tardiva, ora è fissato con la storia della religione cattolica, è come se avesse trovato una sua ispirazione (boh) e non fa altro che infarcirmi di suggerimenti bigotti e scandalizzati.

Ma mi rimbalzano.
Ovviamente non vengo da una famiglia quindi fortemente praticante, ma ad ogni modo sarebbe cattolica, e io sono mezza atea, forse cristiana di sicuro non cattolica.

Quindi non trovo proprio sicurezza e convinzione in base al percorso della mia famiglia. Per me la religione cattolica (come le altre) richiede coerenza sempre e comunque e la mia famiglia è stata tutto tranne che coerente, e lo stesso le persone che mi hanno circondato e i preti stessi, perciò questo dovrebbe darmi sicurezza?

No, questo per me è ridicolo e mi fa scappare.

Una volta stavo per partecipare ad una riunione buddista, la verità è che io sono curiosa. E un pò idealista, nel senso che mi piacerebbe poter pensare che esista una religione molto più umana di quella cattolica, e qualcuno che riesca ad essere davvero coerente e sereno (cosa per me impossibile per la cattolica, proprio per definizione).

Ma poi la realà è che son troppo razionale e cagacazzi per affidarmi totalmente ad un credo, anche se fossi la figlia illeggitima di Ratzi (ora vado a vomitare :cisssss: ).
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Messaggio da nove » gio nov 11, 2010 10:50 am

Ogni religione è un aspetto del divino.
Non si deve mai pregare per la conversione di nessuno, perché non c'è una religione più giusta delle altre.
Oggi forse sono come idee più valdese che cattolica, papa Ratzinger sta facendo tornare indietro il cattolicesimo di secoli.
Se fossi nata in famiglia buddista sarebbe stato lo stesso un percorso più che valido.
E comunque in casa mia, da genitori molto cattolici, sono usciti tre figli, una pseudo-valdese e due atei... Quindi l'imprinting familiare e sociale conta fino a un certo punto.
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Messaggio da Nini09 » gio nov 11, 2010 10:56 am

guarda..i miei sono cattolici. Mia madre è praticante mio padre no...
Io credo....ma che il mio credo sia per Gesù o Alllah, per me non fa nessuna differenza...l so ce è una frase ce dicono tutti, ma io ho vissuto 4 anni con un mussulmano quando vivevo in UK. Molte volte mi ritrovavo sola in mezzo ad una schiera di uomini e ci mettavamo a parlare di religione....e alla fine tutti eravamo d'accordo sul dire che la reigione è più una guida per vivere meglio e che comunque molte cose scritte nei vari libri sacri sono stati strumentalizzati a favore del potere cosìdetto temporale.

Non ho mai sentito dire da nessuno di loro che il loro Dio fosse meglio del nostro .... e io non ho mai detto il contrario...perchè non credo di essere migliore o peggiore di chi non sia cattolico come me.

Si io sono cattolica....ma non l'ho mai sentita come forzatura da parte dei miei genitori....sono libera di scegliere, infatti vivo la religione a modo mio...leggo la Bibbia, il Vangelo, il Corano...vorrei anzi leggere di più, main qst periodo mi sto concentrando su altro

Secondo me non è questione di quale culto sia più vero..ma di quale culto sia più vicino a te ... e senza ampliare le proprie conoscenza o omunque aprirsi ad altri culti, è difficle capirlo. Non necessariamente si deve essere cattolici di default solo perchè nati in questa società.
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Messaggio da nove » gio nov 11, 2010 10:56 am

Aggiungo che io ritengo la mia religione valida per me perché ho sempre a mio modo trovato delle risposte in essa che mi si adattavano.
Questo però può valere per me e non per altri e nessuno, nemmeno il papa in persona, ha il diritto di valutare quello che è meglio in una coscienza.
Le religioni dovrebbero per questo essere unite e solidali.
All'università avrei dovuto occuparmi delle relazioni fra i vari rami del cristianesimo, soprattutto tra cattolici e ortodossi... E sarebbe stata una tesi per me emozionante.
Poi con la morte di mia madre e una sorellina piccola non me la son sentita di lasciare la mia famiglia per fare la tesi tra Brindisi e Atene, ed ho rinunciato.Son contenta di averlo fatto ma rimarrà sempre un piccolo rimpianto.
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Messaggio da lenina » gio nov 11, 2010 10:59 am

nove ha scritto: E comunque in casa mia, da genitori molto cattolici, sono usciti tre figli, una pseudo-valdese e due atei... Quindi l'imprinting familiare e sociale conta fino a un certo punto.
Questa è una visione diversa.
Io vedo "mediamente" ovviamente non vale per tutti, che se è vero che da famiglie credenti escono spesso "credenti ma non praticanti" oppure "non credenti" è pià raro che ci siano credenti che "cambiano" credo.

Da non credente vedo le religioni "solo" come storia il che mi rende più difficile valutare bene la cosa.
Credo che abbiano più o meno tutte in comune l'esorcizzazione della paura della morte e che nascano tutte da questo di conseguenza siano tutte di base molto simili.

Ma mi rimane il dubbio del "come si sceglie" soprattutto a livello di dettami religiosi.

Perchè se è vero che ogni fede è equivalente alle altre è anche vero che essere un buon cristiano ortodosso non è facile, e tantomeno essere un Ebreo ortodosso.
Se si ritiene di dover seguire tutte le regole la religione entra veramente con forza nella vita di ogni giorno.

Neanche è facile essere un buon cattolico (sempre dal punto di vista delle "regole religiose") mi pare meno "difficile" seguire le regole di altri credi cristiani.

Parlo al di la della fede in se, proprio l'arrivare a Dio seguendo i dettami del culto a cui si aderisce.
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Messaggio da MANU_ » gio nov 11, 2010 10:59 am

Io, come un pò in tutte le cose, difficilmente mi faccio influenzare.
Seguo la mia idea, giusta o sbagliata.
I miei sono cattolici, poco praticanti da sempre.
Io (adesso) sono cattolica e abbastanza praticante, vuoi per l'inserimento
di Giulia nel mondo del catechismo/vita oratoriale, vuoi per una comunità
che poco offre e quel poco tutto sommato mi piace...

I miei suoceri sono cattolici, praticanti, ma fermi su alcune cose,
che per me sono fuori dal mondo (sul discorso cimitero siamo agli opposti).

Quindi nel mio caso l'appartenenza ad una famiglia cattolica e il fatto che io
a 35 anni lo sia "ancora" non vanno di pari passo.
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