è tutta sera che ci penso ...
è tutta sera che ci penso ...
stavo guardando il telegiornale stasera e ho sentito della donna che ha strangolato il figlio di tre anni, dopo due settimane dalla nascita del secondo figlio. Mi sono commossa e la mia prima reazione è stata quella di dire " basta " se ne sentono troppe di storie come queste, di mamme che uccidono i loro figli !! Parlano di depressione, di stanchezza, di debolezza ... prima di partorire quando sentivo queste cose mi sembravano fuori dal mondo, invece adesso che sono mamma mi rendo conto di quanto sia difficile esserlo e di quanto siano veramente difficili i primi mesi, quando ti senti sola, sconfortata, tristre e stanca. Perchè tutte noi mamme ci siamo passate, chi più chi meno ma tutte abbiamo attraversato il nostro periodo. Ora capisco di più, non giustifico ma capisco che una donna non aiutata e invasa dallo sconforto possa arrivare a un gesto così devastante. Perchè, perchè invece di continuare a trasmettere queste notizie non ci si preoccupa di come fare per non arrivare a tanto, degli aiuti, delle persone competenti che durante i primi mesi dalla nascita ti stiano vicino aiutandoti a capire, aiutandoti a capirti ... esistono? ci sono ? Io ho avuto mia mamma ... e chi invece è da solo ?!
Che argomento difficile…
Purtroppo succede, e sembra che succeda sempre più spesso.
Non so se questo è colpa della tv che vive di queste notizie e non ne lascia scappare mezza, o se davvero negli ultimi anni ci sia stato un boom di follia.
Credo che l’Italia come Paese dovrebbe e potrebbe fare qualcosa, aiutare di più quantomeno.
Non che questo sempre possa bastare, ma creare una rete fissa e continuativa che accompagni una madre anche nei momenti più difficili, secondo me non sarebbe una malvagia idea.
Come? Questo non lo so, forse creando associazioni di volontariato anche, perché non servono grandi medici per stare accanto ad una donna che si sente sola, forse in altro modo.
Anche io giudicavo, ed ho forse smesso di giudicare quando ho visto con i miei occhi quanto un bambino può distrugge, quando quel non ce la faccio più diventa reale, e non ce la si fa più davvero.
Non credo sia facile nemmeno rendersi conto di essere arrivati al limite, spesso troppo stanchi per capire cosa sta succedendo realmente.
Io ho avuto la fortuna di avere una famiglia, una madre, una suocera, sorella, fratello, cognati.
Una rete a dir poco perfetta, e non mi sono sentita mai sola.
Ma non per tutti è così, purtroppo.
E questa rete bisognerebbe riuscire a crearla anche al di fuori della famiglia, perché soli con un bambino non ci si deve sentire mai..
Purtroppo succede, e sembra che succeda sempre più spesso.
Non so se questo è colpa della tv che vive di queste notizie e non ne lascia scappare mezza, o se davvero negli ultimi anni ci sia stato un boom di follia.
Credo che l’Italia come Paese dovrebbe e potrebbe fare qualcosa, aiutare di più quantomeno.
Non che questo sempre possa bastare, ma creare una rete fissa e continuativa che accompagni una madre anche nei momenti più difficili, secondo me non sarebbe una malvagia idea.
Come? Questo non lo so, forse creando associazioni di volontariato anche, perché non servono grandi medici per stare accanto ad una donna che si sente sola, forse in altro modo.
Anche io giudicavo, ed ho forse smesso di giudicare quando ho visto con i miei occhi quanto un bambino può distrugge, quando quel non ce la faccio più diventa reale, e non ce la si fa più davvero.
Non credo sia facile nemmeno rendersi conto di essere arrivati al limite, spesso troppo stanchi per capire cosa sta succedendo realmente.
Io ho avuto la fortuna di avere una famiglia, una madre, una suocera, sorella, fratello, cognati.
Una rete a dir poco perfetta, e non mi sono sentita mai sola.
Ma non per tutti è così, purtroppo.
E questa rete bisognerebbe riuscire a crearla anche al di fuori della famiglia, perché soli con un bambino non ci si deve sentire mai..
nella maggior parte dei casi secondo me, infatti, sono assassine le madri, quanto le persone intorno che si girano dall'altra parte e non aiutano una donna che si trova in difficoltà psicologica. Uccidere un figlio è contro natura e non giustifico affatto un gesto del genere, ansi ogni volta che sento una notizia del genere mi vengono i brividi. Però spesso la depressione post parto viene sottovalutata e alcuni episodi potrebbero essere evitati.
Secondo me però non si tratta di depressione post parto, quello che ha fatto qualche giorno fa quella donna che ha partorito in bagno ed ha soffocato il neonato, quella l'intenzione secondo me l'aveva prima di partorire, oppure secondo voi potrebbe già essere depressione dipendente dalla gravidanza?
Secondo me però non si tratta di depressione post parto, quello che ha fatto qualche giorno fa quella donna che ha partorito in bagno ed ha soffocato il neonato, quella l'intenzione secondo me l'aveva prima di partorire, oppure secondo voi potrebbe già essere depressione dipendente dalla gravidanza?
Io credo che in questo caso sia una gravidanza affrontata male, non desiderata, con veramente tanti problemi. La cosa più bella di questo mondo può diventare un incubo se non accettata.FEDETRICE ha scritto:nella maggior parte dei casi secondo me, infatti, sono assassine le madri, quanto le persone intorno che si girano dall'altra parte e non aiutano una donna che si trova in difficoltà psicologica. Uccidere un figlio è contro natura e non giustifico affatto un gesto del genere, ansi ogni volta che sento una notizia del genere mi vengono i brividi. Però spesso la depressione post parto viene sottovalutata e alcuni episodi potrebbero essere evitati.
Secondo me però non si tratta di depressione post parto, quello che ha fatto qualche giorno fa quella donna che ha partorito in bagno ed ha soffocato il neonato, quella l'intenzione secondo me l'aveva prima di partorire, oppure secondo voi potrebbe già essere depressione dipendente dalla gravidanza?
Io non credo proprio che si tratti di un boom di follia.tati ha scritto:Che argomento difficile…
Purtroppo succede, e sembra che succeda sempre più spesso.
Non so se questo è colpa della tv che vive di queste notizie e non ne lascia scappare mezza, o se davvero negli ultimi anni ci sia stato un boom di follia.
Piuttosto di un'evoluzione sociale che vuole le mamme sempre più sole.
Magari lontane dalla propria famiglia d'origine e da quella acquisita, con un compagno che deve continuare a lavorare e che perciò esce di casa al mattino per rientrare alla sera.
Io credo che la solitudine sia una brutta bestia, il ritrovarsi una neo-mamma con tutte le sue normali e fisiologiche fragilità, da sola ad accudire il suo bambino o magari i suoi bambini.