le nuove forme di EMIGRAZIONE

Il luogo del pensiero, dell'approfondimento, della discussione; società, politica, religione e tanto altro su cui riflettere, un occhio critico sul mondo che ci circonda.
Rispondi
Avatar utente
Enza 52
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2141
Iscritto il: ven feb 06, 2009 7:32 pm

le nuove forme di EMIGRAZIONE

Messaggio da Enza 52 » ven ott 01, 2010 10:20 am

Stamane, ascoltando la radio sentivo di una lettera un poco melanconica, di un padre che in serata avrebbe accompagnato la figlia in aereoporto, perché andava a lavorare a Liverpool, si chiedeva per quale motivo dopo aver amato, accudito, accompagnato questa figlia nei suoi studi, fino alla laurea, doveva vederla partire, per far si che esercitasse la professione su cui aveva puntato, visto che questo paese non offre sbocchi a chi possiede dei talenti.

Li chiamano "cervelli in fuga", e la loro fuga ha alle spalle 2 correnti di pensiero:
1) è un vantaggio offerto dai forti cambiamenti che la globalizzazione ha portato, una possibilità di apprendere nuove tecniche operative, in ambienti che permettono di ampliare le proprie conoscenze e di crescere, e sotto il profilo umano e sotto l'aspetto professionale. Che ben vengano queste occasioni che vanno colte al volo, ed accolte con entusiasmo.
2) che paese è questo, che non riesce ad investire su un capitale giovane e capace di meriti ed eccellenza, i cui figli sono costretti a rivolgersi al mercato del lavoro all'estero, visto che in patria c'è un immobilismo ed una indifferenza verso le prospettive e le aspirazioni dei giovani.

io abbraccio entrambe le correnti, perché da genitore sarei felice di sapere che mio figlio è figlio del mondo, capace di crescere e sviluppare al meglio le sue peculiarità, ma vorrei che la sua fosse una scelta non uno sbocco finale come ultima spiaggia.

Mi domandavo voi come vivete questi cambiamenti.
Per la vostra generazione forse sono meno eclatanti, visto che siete cresciuti e vi siete formati in questo tempo, ma per la mia (in cui ad emigrare era il contadino o la mano d'opera, e non chi aveva studiato e si era creato un profilo professionale che gli permettesse di cercare e trovare lavoro sul patrio suolo), la cosa è alquanto insolita.


Avatar utente
France
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2586
Iscritto il: gio mar 06, 2008 8:12 pm

Messaggio da France » ven ott 01, 2010 11:05 am

Abbraccio la seconda corrente,senza dubbio.

La prima dovrebbe essere solo una scelta, ampliare i propri orizzonti per la voglia di farlo e non per necessità,visto che o si va via o si accetta un futuro diviso tra disoccupazione, precariato e sfruttamento sottopagato.
franziskova
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2855
Iscritto il: dom nov 29, 2009 3:35 pm

Messaggio da franziskova » ven ott 01, 2010 11:06 am

io la penso come te, vorrei che fosse una scelta.
conosco amici italiani che mai resterebbero in Italia a vivere e lavorare e sono andati all'estero contenti di farlo.
ne conosco altri, mi viene in mente una mia amica di 33 anni in particolare, che hanno fatto le valigie a malincuore e sono costrette all'età in cui biologicamente dovremmo fare figli, a vivere fidanzamenti a distanza e a rimandare una gravidanza desiderata perchè non c'è la possibilità di fare progetti a lungo termine in Italia.
Gwen

Messaggio da Gwen » ven ott 01, 2010 11:07 am

France ha scritto:Abbraccio la seconda corrente,senza dubbio.

La prima dovrebbe essere solo una scelta, ampliare i propri orizzonti per la voglia di farlo e non per necessità,visto che o si va via o si accetta un futuro diviso tra disoccupazione, precariato e sfruttamento sottopagato.
Quoto. Dovrebbe essere una scelta consapevole e libera, non imposta dalla necessità.
Quindi la seconda corrente la sposo in pieno, è inaudito che i nostri cervelli oggi NON ABBIANO ALTERNATIVE e siano costretti ad andarsene dal nostro Paese con tutti i problemi personali e logistici che questo comporta già quando si tratta di libera scelta figuriamoci quando ti è imposta.
Avatar utente
France
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2586
Iscritto il: gio mar 06, 2008 8:12 pm

Messaggio da France » ven ott 01, 2010 11:10 am

franziskova ha scritto:io la penso come te, vorrei che fosse una scelta.
conosco amici italiani che mai resterebbero in Italia a vivere e lavorare e sono andati all'estero contenti di farlo.
ne conosco altri, mi viene in mente una mia amica di 33 anni in particolare, che hanno fatto le valigie a malincuore e sono costrette all'età in cui biologicamente dovremmo fare figli, a vivere fidanzamenti a distanza e a rimandare una gravidanza desiderata perchè non c'è la possibilità di fare progetti a lungo termine in Italia.


Io sono convinto che se l'Italia fosse un paese civile, dove le cose funzionassero come ad esempio in Francia o Germania o Olanda etc molti non avrebbero questa smania di andarsene..
Roxy
Utente Vip
Utente Vip
Messaggi: 552
Iscritto il: mer ott 07, 2009 3:49 pm

Messaggio da Roxy » ven ott 01, 2010 11:13 am

Gwen ha scritto:Quoto. Dovrebbe essere una scelta consapevole e libera, non imposta dalla necessità.
Quindi la seconda corrente la sposo in pieno, è inaudito che i nostri cervelli oggi NON ABBIANO ALTERNATIVE e siano costretti ad andarsene dal nostro Paese con tutti i problemi personali e logistici che questo comporta già quando si tratta di libera scelta figuriamoci quando ti è imposta.
:quote:

niente di più vero
e la preoccupazione aumenta se si pensa ai nostri figli, soprattutto chi, come me, avendo il figlio in seconda media, si chiede che scelta di studi si può far fare (io praticamente l'anno prossimo dovrò pensarci) per poter lasciare più porte aperte possibili.
Avatar utente
France
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2586
Iscritto il: gio mar 06, 2008 8:12 pm

Messaggio da France » ven ott 01, 2010 11:21 am

C'è da vedere appunto questa gente che è felice di andarsene dall'Italia lo sarebbe altrettanto se questo fosse un paese civile, se il lavoratore fosse valorizzato, adeguatamente pagato, non strangolato dalle tasse e se avesse a disposizione quei servizi adeguati alle tasse che paga,se insomma potesse avere le stesse opportunità che ha in altri paesi più "avanzati" (spiace usare sto termine ma è così)
Avatar utente
Enza 52
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2141
Iscritto il: ven feb 06, 2009 7:32 pm

Messaggio da Enza 52 » ven ott 01, 2010 11:31 am

Certamente in Italia si investe troppo poco sul futuro dei giovani, ma mi lascia perplessa l'idea che a farlo debba essere solo lo stato.
Forse la funzione dello stato, dovrebbe essere quello d'incentivare le aziende che investono nella ricerca, ma a me risulta che confindustria, vuole ma non vuol mettere mano al portafoglio.
Tutti a lamentarsi per la scarsa professionalità della classe dirigente, ma gli industriali i loro professionisti li vogliono già belli e confezionati, perché non cominciano ad investire e puntare su professionalità ed innovazione?
Rispondi