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CLAUDIA69
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Messaggio da CLAUDIA69 » lun set 27, 2010 5:31 pm

Cos73 ha scritto:E poi si dice che non è una religione colpevolizzante... le tue sofferenze sono frutto della tua libertà. Tiè.
oppure............
rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori


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Mirko e i furetti
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Messaggio da Mirko e i furetti » lun set 27, 2010 5:33 pm

CLAUDIA69 ha scritto:oppure............
rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori
si.
sai quanti interessi ci sono su una mela in 4000 anni?

saluti usurai
Mirko
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CLAUDIA69
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Messaggio da CLAUDIA69 » lun set 27, 2010 5:37 pm

Mirko e i furetti ha scritto:si.
sai quanti interessi ci sono su una mela in 4000 anni?

saluti usurai
Mirko
oltre agli interessi ..................
ma quanti vermi ci saranno??
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kia
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Messaggio da kia » lun set 27, 2010 5:56 pm

mi spiace di non poter riuscire a leggere tutte le 15 pagine di discussione però voglio dirvi come vivo io la fede (e, consequenzialmente, la preghiera).

Sono stata direi 30 anni senza pormi il problema, nel senso che mi hanno cresciuta cattolica (un padre ateo e una madre cattolica per modo di dire), cioé mi hanno battezzata, mandata a catechismo ecc...

mi sono sposata cattolica, ho battezzato mio figlio.

dai 30 anni in su ho avuto modo di pormi delle domande e ho cercato conforto ai miei dubbi in alcuni preti. Purtroppo nessuno di questi ha capito e, diciamo, la mia fede già piuttosto claudicante è stata irrimediabilmente compromessa.

cosa si intende per fede? io la intendo come niente di più che sentire dentro, senza ragionamenti né condizionamenti, che c'è un Dio, quindi un'entità superiore, cha ha dato origine al mondo e che la vita terrena è un passaggio verso qualcos altro.

questa è fede indistinta, quindi è propria dei cristiani come di tutti coloro che abbracciano un credo.

ecco, io non mi pongo il problema se sono cattolica o protestante o buddista per il semplice fatto che ancora non ho capito se credo in qualcosa, ancora non sento questa convinzione dentro di me e quindi tutte le altre domande sono diventate per me superflue.

so invece per certo che credere in qualcosa mi potrebbe aiutare a superare certi momenti di crisi, che supero con una certa superficialità fatalista, che finisce poi per indurmi a distogliere il pensiero da quello.

in definitiva vorrei credere, mi piacerebbe avere quella convinzione che non sia tutto qui quello che siamo e quello che viviamo. Ma fino a che non sentirò nel profondo di credere non mi porrò più domande, affrontando il futuro e anche le difficoltà della vita dove è possibile con la ragione e dove la ragione non arriva con l'accettazione di ciò che è, senza chiedermi troppi perché, senza voler trovare una risposta, con la forza che la voglia di vivere ti dà, con l'accettazione che se una vita c'è stata data, da chiunque provenga e per qualunque motivo ci si trovi qui oggi, è già un motivo sufficiente per viverla.

in questo modo "prego" non tanto che mi venga data la forza ma di trovare sempre dentro di me la forza per individuare sempre questo faro, che non è la promessa di una vita dopo la morte o della vita eterna ma è la consapevolezza di vivere e di volerlo fare.
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Mareluna
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Messaggio da Mareluna » lun set 27, 2010 6:13 pm

sono credente
praticante un pò meno...questo però ultimamente
la preghiera e l'affidarmi a Dio mi aiutano a vivere meglio soprattutto quando si affrontano grandi difficoltà
lely
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Messaggio da lely » lun set 27, 2010 6:18 pm

Mirko e i furetti ha scritto:ma non finisci nemmeno di leggere?
ti sembro onnipotente e onnisciente?



un bambino ha libertà di nascere malformato?
un padre a libertà di non morire in un incidente sul lavoro?
si stava parlando di questo.
mirko, non rivoltare il senso di cio che dico, la vita non se la da da sola il bambino, e non la dai nemmenso "solo" tu in quanto padre, c'è un passo in piu che tu non puoi programmare, ossia se un figlio ci sara, come sara, cosa fara e dove andra..tutto quasto non è in mano solo tua, ci sono in gioco delle liberta.
la liberta di decidere se avere o no un figlio.
la liberta di educarlo o no
la liberta di dargli la liberta di scelta

il bambino non decide di essere malformato e nemmeno tu, cosi come non decide di essere semplicemente tuo figlio, il passo della liberta è successivo a qualcosa che tu non puoi controllare.
il fatto è che se un bambino c'è, ed è malformato, la tua liberta puo decidere se accoglierlo o no, se amarlo o no e d li la sfida di chiedersi il perche e il senso di un dolore cosi.
dio non è cattivo e se permette che un bambino nasca cosi è perche questo bambino ha da dare molto ha da insegnare qualcosa al mondo ha da essere amato come e di piu di un bambino sano.
sai cos'è? che la sofferenza ci fa paura, il dolore ci fa paura perche è vuoto di significato è vuoto di senso. ma il dolore fa parte della vita, e in quanto tale va accolto e affrontato.
un padre una madre non vorrebbe mai morire prima di un figlio, ma succede, purtroppo succede il dolore è indicibile e ingiudicabile.
ma non succde perche Dio è un padre malfidato

certo.
quando ad un padre viene tolto il figlio o ad un figlio il padre (e uso il verbo in questa maniera perché si pensa che tutto derivi dalla bontà divina) immagino che abbraccio amorevole si sente.
non è un abbraccio è un dolore incolmabile, che niente puo colmare, la fede da pace. sai perche? per chi crede, chiaro, perche non si è soli. perche il dolore è accolto da altri uomini che condividono il tuo dolore, e penso che questa esperienza sia propria dell'uomo non solo del cristiano.
chi è solo è perduto.

ti lamenti che sei denigrata?
potrei farlo anche io in quanto "relativista" (a proposito sto ancora aspettando una replica che abbia un senso).
posso solo immaginare cosa faresti se a causa della religione altrui i tuoi diritti venissero negati.

saluti democratici
Mirko
no no mirko io non mi sento denigrata era per portare il discorso al di fuori del cristianesimo, era per portarlo su un esperienza religiosa generale. non volevo portarti al solito ragionamento
chiesa= nego la liberta
nun se ne po piu de sta cosa
saluti liberi
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Mirko e i furetti
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Messaggio da Mirko e i furetti » lun set 27, 2010 10:53 pm

lely ha scritto:mirko, non rivoltare il senso di cio che dico, la vita non se la da da sola il bambino, e non la dai nemmenso "solo" tu in quanto padre, c'è un passo in piu che tu non puoi programmare, ossia se un figlio ci sara, come sara, cosa fara e dove andra..tutto quasto non è in mano solo tua, ci sono in gioco delle liberta.
la liberta di decidere se avere o no un figlio.
la liberta di educarlo o no
la liberta di dargli la liberta di scelta

il bambino non decide di essere malformato e nemmeno tu, cosi come non decide di essere semplicemente tuo figlio, il passo della liberta è successivo a qualcosa che tu non puoi controllare.
il fatto è che se un bambino c'è, ed è malformato, la tua liberta puo decidere se accoglierlo o no, se amarlo o no e d li la sfida di chiedersi il perche e il senso di un dolore cosi.
dio non è cattivo e se permette che un bambino nasca cosi è perche questo bambino ha da dare molto ha da insegnare qualcosa al mondo ha da essere amato come e di piu di un bambino sano.
sai cos'è? che la sofferenza ci fa paura, il dolore ci fa paura perche è vuoto di significato è vuoto di senso. ma il dolore fa parte della vita, e in quanto tale va accolto e affrontato.
un padre una madre non vorrebbe mai morire prima di un figlio, ma succede, purtroppo succede il dolore è indicibile e ingiudicabile.
ma non succde perche Dio è un padre malfidato
lely si stava parlando della presenza del male nel mondo e del fatto che un dio onnipotente onnisciente e buono non è compatibile con questo male.
hai qualcosa da dire a riguardo?

perché questo è il tema sollevato.

il nubifragio in pakistan che ha fatto mille morti e condannato alla fame e pestilenze una buona fetta della popolazione come la conciliamo con un dio buono, onnipotente e onnisciente?

poi magari possiamo anche parlare di quanto ci insegni il dolore e magari potremmo anche chiederci in quanti non preferirebbero evitare di accettare questo dono d'amore, ma intanto rimani in tema.
sta tranquilla che non mi tiro indietro alle tue domande.
lely ha scritto: non è un abbraccio è un dolore incolmabile, che niente puo colmare, la fede da pace. sai perche? per chi crede, chiaro, perche non si è soli. perche il dolore è accolto da altri uomini che condividono il tuo dolore, e penso che questa esperienza sia propria dell'uomo non solo del cristiano.
chi è solo è perduto.
bella frase.
peccato che abbia poco senso.
anche chi non ha fede condivide il suo dolore con gli altri uomini.
lely ha scritto:no no mirko io non mi sento denigrata era per portare il discorso al di fuori del cristianesimo, era per portarlo su un esperienza religiosa generale. non volevo portarti al solito ragionamento
chiesa= nego la liberta
nun se ne po piu de sta cosa
saluti liberi
cambiano l'ordine degli addendi il risultato non è che cambi tanto.
un dio morale, qualunque esso sia, nega la libertà.
quel relativismo di cui tanto hai tema viene elevato a verità assoluta nel momento in cui l'idea di profeti e sacerdoti diventano parola di dio e tanti saluti alla capacità critica del singolo.

comunque la mia domanda è sempre quella è vero però faccio mia l'esortazione di isaia.
a che ora è la notte?
quando qualcuno mi darà una risposta soddisfacente forse smetterò di ripeterla.

saluti profetici
Mirko
lely
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Messaggio da lely » lun set 27, 2010 11:14 pm

Mirko e i furetti ha scritto:lely si stava parlando della presenza del male nel mondo e del fatto che un dio onnipotente onnisciente e buono non è compatibile con questo male.
hai qualcosa da dire a riguardo?

perché questo è il tema sollevato.

il nubifragio in pakistan che ha fatto mille morti e condannato alla fame e pestilenze una buona fetta della popolazione come la conciliamo con un dio buono, onnipotente e onnisciente?

poi magari possiamo anche parlare di quanto ci insegni il dolore e magari potremmo anche chiederci in quanti non preferirebbero evitare di accettare questo dono d'amore, ma intanto rimani in tema.
sta tranquilla che non mi tiro indietro alle tue domande.



bella frase.
peccato che abbia poco senso.
anche chi non ha fede condivide il suo dolore con gli altri uomini.



cambiano l'ordine degli addendi il risultato non è che cambi tanto.
un dio morale, qualunque esso sia, nega la libertà.
quel relativismo di cui tanto hai tema viene elevato a verità assoluta nel momento in cui l'idea di profeti e sacerdoti diventano parola di dio e tanti saluti alla capacità critica del singolo.

comunque la mia domanda è sempre quella è vero però faccio mia l'esortazione di isaia.
a che ora è la notte?
quando qualcuno mi darà una risposta soddisfacente forse smetterò di ripeterla.

saluti profetici
Mirko
Shomer ma mi laillah
a che ora è la notte?
parto dalla fine, questa è anche la mia domanda mirko, e per me è la stessa domanda di cristo "eloì eloì, lama sabachtani?"
l'oracolo a Duma dice che arrivera la luce ma poi ci sara ancora la notte, è il dramma della vita e dell'esistenza tutta, il segreto della vita umana è far memoria della luce nelle tenebre ed è lo stesso isaia che con questa domanda ne da risposta.
domandare la luce il senso delle cose come disse abramo sperando contro speranza credette.
per noi cristiani le tenebre sono state vinte dalla notte da cristo per cui la nostra notte è vinta ma il dolore non è tolto è la speranza che vince il male è una positivita ultima sulla vita.

risalgo e siamo daccordo sul
chi è solo è perduto, infatti volevo proprio dire che l'essere soli uccide qualunque uomo.

ti cito:
poi magari possiamo anche parlare di quanto ci insegni il dolore e magari potremmo anche chiederci in quanti non preferirebbero evitare di accettare questo dono d'amore, ma intanto rimani in tema.
sta tranquilla che non mi tiro indietro alle tue domande
.

il dono d'amore è la vita, e la vita è fatta di gioie e dolori di drammi e speranze, tutti preferiremmo evitarli ma allora eviteremmo di vivere.
il problema mirko è un altro
il problema è affrontare la vita con la certezza che sono vivo, e che questa vita abbia un senso e che io nella vita desidero essere felice.
che cos'è la felicita?
partiamo da questa piccola domanda
cos'è per te mirko la felicità?cosa significa essere felici, quando il nostro cuore trabocca?

riguardo al dio buono , torniamo al discorso di mesi fa, le dicotomie sono inevitabili se c'è il bene c'è il male sennò si escludono a vicenda anche qui sarebbe bello capire..
che cos'è il bene?
quando ci sentiamo voluti bene e viceversa voluti male?
perche dio è in ballo quando ci sono le disgrazie e non è in ballo quando c'è del bene?
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