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kia
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Messaggio da kia » mar nov 25, 2008 3:53 pm

lolla l'unico consiglio che posso darti è di provare a non giudicati più: non giudicare i tuoi sentimenti, non giudicare ciò che hai provato o che provi adesso. Devi prenderlo per quello che è: uno stato d'animo transitorio, passeggero, fa male ma può succedere. TU hai fatto ciò che dovevi, hai preso coscienza e consapevolezza del tuo problema e ti sei fatta aiutare. Questa è la tua forza, molte donne rifiutano di ammettere a loro stesse di avere un problema. Ciò che puo e devi fare è continuare a lavorare su te stessa, continua il tuo percorso impegnandoti a non giudicarti più, ad assaporare momento per momento, anche nelle sensazioni negative, la vita che vivi, a non scappare di fronte ai brutti pensieri o alle angosce e vedrai che piano piano i brutti pensieri perderanno intensità.
E tu tornerai serena e gioirai della maternità senza però sentirti in colpa per ciò che è stato.
Continua la tua psicoterapia e sii fiduciosa che prima o poi tornerai ad essere serena!


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Paola
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Messaggio da Paola » mar nov 25, 2008 5:52 pm

lolla ha scritto:ciao a tutte e grazie per le vostre risposte.Sapete,la cosa che piu' mi spaventa e' il tempo.All'inizio mi dicevo che erano i primi mesi e poi sarebbe andata meglio;poi mi dicevo dopo l'anno ma ormai di anni ne sono passati 2..Certo le cose vanno meglio ma io non mi sento ancora "normale" e questo senso di inadeguatezza mi uccide.Ho paura di rimanere sempre cosi',di non riuscire mai ad essere la madre che vorrei.E poi non riesco a lasciarmi alle spalle questa storia; penso sempre a come sono stata male,ai brutti pensieri,all'ansia,all'angoscia,alla voglia di farla finita...Mi ripeto che non e' possibile sia successo a me.E' come se non riuscissi piu' a rialzarmi dopo questo duro colpo.Vorrei tanto ripartire ma non riesco.
Capisco che piangermi addosso non puo' essere la soluzione ma in questi giorni va cosi'...
Lolla, intanto ciao e benevnuta, spero che qui fra le noimamme, sommando i dolori ne esca per te una strada nuova, e proviamo a ripercorrerla insieme.

Raccontaci come è arrivata questa tua prima gravidanza, se hai avuto una rete di aiuti attorno, com'era questo bambino (come te l'eri immaginato o diverso?)...
perchè spesso sono questi i fattori che portano alla depressione e una volta individuati e chiariti ci si può dare un'altra possibilità, ma è fondamentale che tu sappia che parte di questa "colpa" che tu porti, la portano tantissime mamme che sono COMUNQUE della MADRI SPLENDIDE che amano i loro figli esattamente come quelle che hanno avuto un inizio più facile.
lolla

Messaggio da lolla » mar nov 25, 2008 9:32 pm

Che bello leggere le vostre risposte e sentirmi meno sola in questa storia!Cerchero' di rispondervi raccontandovi la mia storia e premettendo che durante gli anni passati soffrivo gia' di disturbi d'ansia e ipocondria.
Lorenzo e' arrivato per caso considerando che il mio ginecologo mi aveva detto che avrei avuto difficolta' nel rimanere incinta a causa dell'ovaio policistico.Io ero felicissima.Ho amato la gravidanza perche' stavo bene fisicamente e psicologicamente e pensavo che questo bambino avrebbe "risolto tutti i miei probemi",che grazie all'amore incondizionato per lui sarei stata per sempre felice.Che stupida sono stata...
Il parto e' andato bene,tre ore tra travaglio e spinte.Il primo contatto col piccolo e' stato felice ed indimenticabile ma gia' dopo poche ore ho iniziato a sentirmi strana.Mi mancava la pancia,mi sembrava tutto surreale e l'ansia montava lentamente.Rientro a casa tra lacrime amare,senza un motivo preciso.I primi mesi ricordo soltanto che ero triste,piangevo e mi sentivo anormale.Pensavo alla morte,alle malattie e all'errore che avevo fatto mettendo al mondo un piccolo ed esponendolo a tanta infelicita'.Poi sono arrivati i brutti pensieri,la paura di stare a casa sola con lui e di potergli fare del male.E cosi' e' crollato tutto.Ho pregato Dio di farmi morire.
Ho iniziato la psicoterapia e a nove mesi del piccolo ho interrotto l'allattamento e ho iniziato con i farnaci.Pian piano sono risalita dal buco nero,da sola.Mi sono isolata da tutti,non ho voluto l'aiuto di nessuno anche perche' quando ho cercato di parlare con qualcuno mi sono sentita giudicata ed incompresa.
Ora va meglio;i pensieri brutti se ne sono andati,con loro anche l'angoscia e la voglia di morire ma ancora non mi sento bene.Sono insicura,spaventata,fragile e timorosa.Fatico ad entrare nel mio ruolo di madre e mi ossessiono nel tentativo di trovare una soluzione a questa situazione.

Kia hai centrato il segno quando dici che devo smettere di giudicarmi.Me lo dice anche la psicologa ed e' proprio quello che vorrei riuscire a fare.Vorrei vivere spontaneamente senza mettere in discussione tutto cio' che provo.Ma e' difficile,mi sembra di non ricordare piu' come si fa a vivere "normalmente".

Adesso vado,sono contenta di avr vuotato il sacco e se avete altre domande saro' felice di rispondere.Grazie di cuore,vi sento vicine.
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Messaggio da Rie » mar nov 25, 2008 10:33 pm

Ciao, Simo, benvenuta!
Grazie per averci raccontato la tua storia.
Sei stata capace di chiedere aiuto, con terapia e farmaci, ed è già una cosa molto importante.
Quest'esperienza dura, difficile, proietta ancora la sua ombra sul tuo presente.
Ma il tempo, che ti causa angoscia se lo consideri come una sorta di... medico mancato avvinto al passato più cupo, può esserti amico, invece. Se ti concentri sull'oggi. Se ti soffermi sulle piccole-grandi cose che può donarti, adesso, un bimbo dell'età di tuo figlio. Procedi a piccoli passi, facendoti guidare proprio da lui, e dal quotidiano tuo e suo.
La verità è che non ci sono ruoli, non devi entrare in parte. Tu SEI una madre. Devi soltanto perdonarti...

Naturalmente, noi siamo qui.
Per ascoltarti se senti che quell'ombra passata ti opprime.
Ma anche e soprattutto per aiutarti a riflettere su quell'essere "insicura, spaventata, fragile, timorosa". C'è qualche episodio concreto, qualcosa su cui ragionare che ti viene in mente? Pensi che il tuo bimbo ne risenta? ... perché tutti i bimbi hanno una sensibilità speciale nel riconoscere una mamma infelice, ma a volte ne soffrono meno di quanto noi immaginiamo, e anzi sono loro a darci le risorse per risollevarci.

Un abbraccio.
lolla

Messaggio da lolla » mer nov 26, 2008 10:49 am

Ciao Rie e grazie.Sai,vorrei tanto che ci fosse qualcosa di concreto su cui ragionare ma se c'e' io non lo vedo.Negli ultimi 15 giorni sono stata a casa dal lavoro per un infortunio ed ero spaventata all'idea di stare tutto il giorno a casa con il piccolo.In realta' sono stata benissimo;per la prima volta volta in due anni mi sono sentita mamma.Ho giocato con lui volentieri,l'ho rimproverato quando era necessario e l'ho visto sotto una luce diversa.Nonostante gli scazzi nello stare 24 ore su 24 con un bimbo piccolo,sono stata serena,senza menate,sensi di colpa e paure.Poi mi alzo una mattina e cambia tutto.In testa mi frullano tante domande,tanti dubbi che mi lacerano e non mi permettono di continuare a stare bene con lui.Ad esempio:"come e' potuto succedere tutto questo a me?Perche' ho avuto paura di stare sola con lui?Come ho potuto pensare di fargli del male?Ma cosa provo veramente per lui?Perche' non riesco ad essere appagata dalla maternita'?Perche' tante volte penso che avrei voluto un bimbo diverso?Perche' non riesco a lasciarmi andare e ad essere spontanea?Perche' non riesco a trovare un mio equilibrio?Sono forse matta?Riusciro' mai ad amarlo come lui merita e come io vorrei?".
Ecco,questo e' solo un esempio di quello che mi manda in crisi.Non c'e' un fatto scatenante ma una mia insicurezza sulla mia capacita' di essere mamma con il cuore,non soltanto nei fatti.
Non so se mi sono spiegata,forse sono un po' complicata ma spero che avrai qualche parola per me.
Grazie e ciao,Simo.
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Messaggio da kia » mer nov 26, 2008 11:22 am

Lolla non pensavo che potesse esserci al mondo una persona che aveva vissuto le stesse cose che avevo vissuto io.

Paura di fare del male al bambino? L'ho provata, tante tante troppe volte. Non il desiderio o l'intenzione ma il terrore di poter arrivare a fargli male.
Paura di stare sola con lui? L'ho provata, tante tante troppe volte. E quando si avvicinava il momento di stare sola con lui mi saliva un'ansia spaventosa. Poi, quando mi ci trovavo, ero la persona più felice del mondo. E sono stata in grado di gestirlo in tutte le situazioni, malato, capriccioso, lagnoso, irruento, senza mai perdere la pazienza, senza aver mai nessun tipo di problema.
Pensieri ossessivi? Sensi di colpa? Paura di essere pazza e incapace di essere una buona madre? Le ho provate tutte queste emozioni, forti, insistenti, come martelli nella testa.
POi sono risalita. Ho cominciato a smettere di concentrarmi su ciò che temevo di non poter o saper fare, ho cominciato a guardare alle cose che so fare, a come le faccio bene, a come cresce sereno mio figlio. Ho cominciato ad accettare il mio lato umano, quello lontano dalla perfezione che non esiste, ho cominciato a prendere i pensieri brutti come quello che sono, fantasia, pura fantasia, proiezione di qualcosa che manca e che spaventa e i pensieri brutti hanno cominciato a diradarsi. Dapprima non sono scomparsi subito, anzi... Però mi facevano meno paura, mi mettevano meno a disagio. Cominciavo a percepire dentro di me la sicurezza che non avrei mai potuto fare ciò che temevo di poter fare.
Sai con cosa hanno a che fare queste fobie queste ossessioni? Con la smania di controllare tutto, di voler essere perfetti in ogni situazione.
Non conosco la tua storia però guarda caso anche io prima della maternità ho avuto disturbi d'ansia con attacchi panico e episodi di ipocondria.
Io ho ricevuto un'educazione volta alla ricerca della perfezione, dell'eccellenza e ho sempre fatto tutto il possibile per accontentare le aspettative degli altri, di mia madre in particolare. Non so se questi fatti ci accomunino ma credo che il problema che sta alla base sia da ricercare nello schema mentale che abbiamo acquisito, che non permette errori o cedimenti, che rifiuta il lato fallibile umano della persona, che vuole ipotecare il futuro e tenere tutto sotto controllo.
La maternità crea uno sconvolgimento tale che i problemi tornano a galla e ti costringono a rivedere questi schemi.
ecco ciò che devi fare. Vivi spontaneamente, non scacciare il tuo lato umano, anche quello con i sentimenti antagonisti, la rabbia è un sentimento umano, la tristezza è un sentimento umano, persino l'aggressività è umana. Non vanno repressi vanno incanalati nella giusta direzione.
Non sentirti colpevole per questo, non giudicare più te stessa negativamente per quello che provi e vedrai che queste sensazioni, questi pensieri, piano piano (non devi avere fretta) svaniranno, così come svaniranno le ossessioni.
Ogni tanto ripeti a te stessa che sei brava, guarda a tuo figlio e a come cresce bene per dirti che stai facendo un buon lavoro.
Io oggi sto bene, anzi lo scrivo con la B maiuscola, però ricordo in maniera vivida quelle sensazioni e oggi posso dire che mi sono servite a diventare ciò che sono. Una mamma sicura e insicura quanto basta, perfetta nella sua imperfezione, innamorata di suo figlio.
genny

Messaggio da genny » mer nov 26, 2008 1:19 pm

mamma mia Kia.. che racconto che sensazioni.. complimenti..
per lolla: dopo un discorso così ben fatto non posso che dirti di leggertelo e rileggertelo continuamente.. deve essere come un karma per te, per farti trovare la forza di uscirne col tempo (quello giusto e adatto a te).. per dire ce la farò, non sono sola!!!
un grosso in bocca al lupo..
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Lella
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Messaggio da Lella » mer nov 26, 2008 3:31 pm

sono contentissima del contributo di kia
Un abbraccio forte Lolla e resta con noi
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