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Posted: Mon Sep 19, 2011 2:54 pm
by marte71
France wrote:La storia per me è insulsa, ma è questione di gusti.

Ciò che non mi è piaciuto è come ha descritto la mia città, la storia stessa è tutta concentrata sul degrado di Piombino,abitata esclusivamente da poveri disgraziati debosciati, che se ne vanno a lavorare in fabbrica con la lora brava pasticca di anfetamina sotto la lingua, di un operaio "normale" che al posto della droga abbia un bel succhino alla pera neanche l'ombra.

Senza considerare i ragazzini, delinquentelli destinati a diventare criminali, ignoranti oppure operai,che a quanto pare siamo li...
Le ragazzine che zoccoleggiano,le piu fortunate ne avranno un ricavo economico.

Oltre a questo nella storia c'è poco altro...
E molti abitanti della città si sono sentiti un po offesi,io compreso.
Sembra volesse fare un po come Saviano, con la differenza che lui scrive cose vere

Mi stupisco che, visti i nomi veri citati nel libro (ci sono nomi di molti negozi reali,tutti descritti come centri di spaccio e di degrado,al padrone di un bar viene anche attribuita una frase pesante sull'11 settembre) che nessuno abbia ancora fatto una bella denuncia.


non è la storia il fulcro del libro scondo me, bensì il ruolo della donna. i rapporti interpersonali e le aspettative di felicità e di vita...
io l'ho visto come uno spaccato d'italia, poteva essere ambientato ovunque.

Posted: Mon Sep 19, 2011 2:56 pm
by MariannaMJ
mi è arrivato da Amazon, neanche avevo visto le vostre recensioni.

l'ho preso insieme a Storie della mia gente di E. Nesi. La storia dell'Italia industriale mi affascina, e mi deprime vedere come sta morendo.

Posted: Mon Sep 19, 2011 3:07 pm
by France
marte71 wrote:non è la storia il fulcro del libro scondo me, bensì il ruolo della donna. i rapporti interpersonali e le aspettative di felicità e di vita...
io l'ho visto come uno spaccato d'italia, poteva essere ambientato ovunque.


Se non avesse menzionato posti, luoghi, esercizi commerciali, fabbriche, addirittura persone (il barista) o incidenti (la morte che descrive in fabbrica è successa veramente, quando venne a presentare il libro a contestarla in prima fila c'era la moglie dell'operaio che ha perso la vita in quel modo) quel libro sarebbe finito nel dimenticatoio senza nemmeno mai esserne uscito (mio modesto parere)

Le polemiche in tal senso fanno bene, come si dice, tutto purché se ne parli