Ma se la vostra famiglia avesse avuto un altro credo?

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Paola
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Messaggio da Paola » ven nov 12, 2010 1:48 am

lenina ha scritto:Però allo stesso tempo quei comandamenti non andrebbero rispettati per essere "pienamente" cattolici?
No, tant'è che Cristo ha detto: vi dò un altro comandamento, amatevi gli uni gli altri cmoe io ho amato voi.

Il Cristianesimo è inannzitutto libertà di sbagliare perché è possibile redimersi anche all'ultimissimo secondo, anche dopo la morte fisica, indi non esiste tutta questa rigidezza che tu indichi, se non nella mente di qualche prete deviato o del papa stesso, MA, non certo di Cristo che assolve una puttana.

(e al Papa stesso anche San Francesco d'Assisi, diventato santo, non diede retta).

Tornando alla mia esperienza i miei genitori erano Cattolici sulla carta, ma non andavano a messa se non ai funerli, battesimi e similari, mia sorella è atea, anticlericale, sbattezzata, io credo in Cristo come messaggio d'amore (non so se lui è esistito ma chi l'ha inventato doveva essere un genio) ma come credo nella pedagogia di Steiner piuttosto che nel pacifismo di Ghandi.

Non è fede, lo so, ma pazienza, credo di potermi comunque definire "relativisticamente" Cristiana.


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vinziana
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Messaggio da vinziana » ven nov 12, 2010 11:25 am

Paola M. ha scritto: io credo in Cristo come messaggio d'amore (non so se lui è esistito ma chi l'ha inventato doveva essere un genio)
Paola, questa è meravigliosa!!

detto questo, credo sia normale essere influenzati dalla religione predominante, non solo della nazione di appartenenza, ma soprattutto della città in cui vivi.
se poi ci mettiamo 2000 anni di papato nelle nosta terra, ecco che l'influenza cattolica è predominante.
però, io sono stata educata in una famiglia in cui mio padre è comunista della prima serie, quindi ateo, ma che va in chiesa a sposarsi e a fare battezzare i figli perchè la società altrimenti si scandalizza. mia madre è cresciuta in un convento di suore, ma una volta fuori, pur credente, non pratica più di tanto, e sono più le domeniche a casa che a messa.
mio fratello, dopo aver fatto il cherichetto per anni, si è letto la Bibbia, ha capito che è stata scritta da uomini che volevano far passare un messaggio ben preciso, ed è divantato ateo e realista.
a me fino ai 15 anni non me ne fregava nulla, andavo al catechismo, prendevo i sacramenti, perchè così fan tutti, e bon! poi son passata per la negazione assoluta, fino a che a 20 anni mi hanno riportata dentro la chiesa per cantare nel coro (cosa che adoro fare). da lì sono nati 15 anni in cui mi sono comportata (prima incosciamente, poi rendendomene conto e avendone orrore) come la maggior parte di chi faceva vita attiva in parrocchia e aveva posti di responsabilità: ipocrisia.
davanti l'altare, durante la messa, i riti celebrati erano vissuti come gesti e parole da dire tutti insieme, tutti uguali, guai a sbagliare, le mani giunte, la giusta inclinazione del corpo nell'inchino. finita la messa, i pranzi e le cene triviali, che ad un certo punto mi hanno stomacato
insomma, dopo aver battezzato riccardo me la sono filata dalla chiesa. e cosa mi è rimasto? una grande delusione e il sapere che anch'io sono stata ipocrita, perchè se guardo al mio passato di "fedele" in realtà mi sono sempre sforzata di pregare, ho fatto sempre entrare dio per forza nella vita, non è mai stata una cosa serena.
e la conclusione è che in realtà non sono credente per niente, e se devo guardare alle altre religioni non mi attirano proprio nessuna. mi piace il budismo, per la sua ricerca del bene supremo, da cercare però in ognuno di noi e nelle forze naturali (da rispettare), senza scomodare esseri superiori
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