Perché non possiamo decidere della nostra vita?
Perché non possiamo decidere della nostra vita?
Io sono credente e prima non lo ero, dunque capisco entrambe le posizioni molto bene.
Per me la questione è semplice: chi è credente si comporti di conseguenza, chi non lo è non sia obbligato a decidere della propria vita secondo dottrine in cui non crede. La legge, in un paese laico, dovrebbe funzionare così.
Tutti gli altri discorsi sulla bontà o la cattiveria di Dio lasciano il tempo che trovano, a mio parere. Non è possibile che un non credente capisca la fede. Penserà sempre che i credenti siano semplicemente dei creduloni che si affidano a Dio perché diversamente non sanno spiegarsi determinate cose. Non è così, ovviamente, ma chi non crede non lo capirà mai.
Come giustamente dice Pol, parliamo due lingue diverse. Io le conosco entrambe e pur essendo interprete non riesco a "mediare", in questo caso. È semplicemente impossibile.
Sarebbe però già una grande cosa se i credenti rispettassero chi non crede e viceversa.
Per me la questione è semplice: chi è credente si comporti di conseguenza, chi non lo è non sia obbligato a decidere della propria vita secondo dottrine in cui non crede. La legge, in un paese laico, dovrebbe funzionare così.
Tutti gli altri discorsi sulla bontà o la cattiveria di Dio lasciano il tempo che trovano, a mio parere. Non è possibile che un non credente capisca la fede. Penserà sempre che i credenti siano semplicemente dei creduloni che si affidano a Dio perché diversamente non sanno spiegarsi determinate cose. Non è così, ovviamente, ma chi non crede non lo capirà mai.
Come giustamente dice Pol, parliamo due lingue diverse. Io le conosco entrambe e pur essendo interprete non riesco a "mediare", in questo caso. È semplicemente impossibile.
Sarebbe però già una grande cosa se i credenti rispettassero chi non crede e viceversa.
Re: Perché non possiamo decidere della nostra vita?
GrandeWeinà ha scritto:Io sono credente e prima non lo ero, dunque capisco entrambe le posizioni molto bene.
Per me la questione è semplice: chi è credente si comporti di conseguenza, chi non lo è non sia obbligato a decidere della propria vita secondo dottrine in cui non crede. La legge, in un paese laico, dovrebbe funzionare così.
Tutti gli altri discorsi sulla bontà o la cattiveria di Dio lasciano il tempo che trovano, a mio parere. Non è possibile che un non credente capisca la fede. Penserà sempre che i credenti siano semplicemente dei creduloni che si affidano a Dio perché diversamente non sanno spiegarsi determinate cose. Non è così, ovviamente, ma chi non crede non lo capirà mai.
Come giustamente dice Pol, parliamo due lingue diverse. Io le conosco entrambe e pur essendo interprete non riesco a "mediare", in questo caso. È semplicemente impossibile.
Sarebbe però già una grande cosa se i credenti rispettassero chi non crede e viceversa.
Solo un postilla: io non credo che i credenti siano creduloni, penso che se loro stanno meglio così siano liberissimi di farlo
La vita ciascuno di noi deve fare quello che ci fa sentire bene
Ma non si può imporre niente a nessuno
Però siccome il credere in una religione è una cosa molto personale, come dici tu lo Stato deve rimanere laico
Re: Perché non possiamo decidere della nostra vita?
Io finora nn ho scritto ....e' un argomento davvero complesso
Io cmq sono credente e mi ritrovo molto in quello che hanno scritto Sweet e Weina
Io cmq sono credente e mi ritrovo molto in quello che hanno scritto Sweet e Weina
Re: Perché non possiamo decidere della nostra vita?
Hai ragione Pol, ho fatto male a generalizzare.Pol&son ha scritto:GrandeWeinà ha scritto:Io sono credente e prima non lo ero, dunque capisco entrambe le posizioni molto bene.
Per me la questione è semplice: chi è credente si comporti di conseguenza, chi non lo è non sia obbligato a decidere della propria vita secondo dottrine in cui non crede. La legge, in un paese laico, dovrebbe funzionare così.
Tutti gli altri discorsi sulla bontà o la cattiveria di Dio lasciano il tempo che trovano, a mio parere. Non è possibile che un non credente capisca la fede. Penserà sempre che i credenti siano semplicemente dei creduloni che si affidano a Dio perché diversamente non sanno spiegarsi determinate cose. Non è così, ovviamente, ma chi non crede non lo capirà mai.
Come giustamente dice Pol, parliamo due lingue diverse. Io le conosco entrambe e pur essendo interprete non riesco a "mediare", in questo caso. È semplicemente impossibile.
Sarebbe però già una grande cosa se i credenti rispettassero chi non crede e viceversa.
Solo un postilla: io non credo che i credenti siano creduloni, penso che se loro stanno meglio così siano liberissimi di farlo
La vita ciascuno di noi deve fare quello che ci fa sentire bene
Ma non si può imporre niente a nessuno
Però siccome il credere in una religione è una cosa molto personale, come dici tu lo Stato deve rimanere laico
Re: RE: Re: Perché non possiamo decidere della nostra vita?
Pol&son ha scritto:GrandeWeinà ha scritto:Io sono credente e prima non lo ero, dunque capisco entrambe le posizioni molto bene.
Per me la questione è semplice: chi è credente si comporti di conseguenza, chi non lo è non sia obbligato a decidere della propria vita secondo dottrine in cui non crede. La legge, in un paese laico, dovrebbe funzionare così.
Tutti gli altri discorsi sulla bontà o la cattiveria di Dio lasciano il tempo che trovano, a mio parere. Non è possibile che un non credente capisca la fede. Penserà sempre che i credenti siano semplicemente dei creduloni che si affidano a Dio perché diversamente non sanno spiegarsi determinate cose. Non è così, ovviamente, ma chi non crede non lo capirà mai.
Come giustamente dice Pol, parliamo due lingue diverse. Io le conosco entrambe e pur essendo interprete non riesco a "mediare", in questo caso. È semplicemente impossibile.
Sarebbe però già una grande cosa se i credenti rispettassero chi non crede e viceversa.
Solo un postilla: io non credo che i credenti siano creduloni, penso che se loro stanno meglio così siano liberissimi di farlo
La vita ciascuno di noi deve fare quello che ci fa sentire bene
Ma non si può imporre niente a nessuno
Però siccome il credere in una religione è una cosa molto personale, come dici tu lo Stato deve rimanere laico
Re: RE: Re: Perché non possiamo decidere della nostra vita?
Mai pensato che Dio abbia a che fare con ciò che di doloroso accade nel mondo.Lory P ha scritto:Il discorso è molto amplio e complesso per racchiuderlo in poche righe ..comunque non mi hai offeso .trovo soltanto uh po brutto dare la colpa a Dio quando le cose nn vanno bene ,o quando accadono le malattie ..sai Paola per quanto io sia credente e mi affido a Dio come a una guida o supporto nei momenti di difficoltà c è stato un momento nella mia vita in cui ,ero arrabbiata con Dio ,in cui ho dubitato della sua esistenza ..ed è stato quando ho abortito a 19 settimane ..però (e lo so 'può sembrare un paradosso )è stato grazie a lui e grazie alla fede che piano piano sono risalta dal tunnel in cui ero caduta ...comunque io rispetto chi non crede,però ecco mi infastidisco uh po quando sento dare la colpa a Dio per tutto ciò che accade nel mondo ..ci sono tante combinazioni ,eventi e coincidenze che accadono indipendentemente da lui a parer mio....Pol&son ha scritto:Ma per me non esiste un Dio, non è che voglio sminuirla.Lory P ha scritto:Scusate ma trovo un po' offensive certe frasi ..ci sono i credenti e c è chi nn crede ma non per questo bisogna sminuire la figura di Dio..
Mi spiace davvero che tu ti senta offesa e mi scuso
Ma non riesco proprio a capire perché la mia vita e la sua fine dipenda da Dio e e questo Dio peró non possa intervenire su (per esempio) una sposa bambina
Le "regole" in base alle quali dovrebbe intervenire sono troppo lontane da me per capirle e accettarle
Tu ci riesci con la fede, lo so
Io no, non ci riesco e non ne sento il bisogno
Allo stesso modo però penso anche che, se esiste Dio è davvero mi ha permesso in qualche modo di venire al mondo, mi abbia anche lasciato la libertà di vivere questa vita nel bene e nel male.
Nello specifico, quel ragazzo mio ex alunno è diventato tetraplegico non certo perché Dio avesse in mente questo destino per lui, ma banalmente perché correva troppo veloce con un motorino truccato e non è stato in grado di fermarsi a un semaforo rosso per far passare un pedone.
Non credo neppure che l'essere non autosufficiente è inchiodato in un letto sia una sorta di espiazione per l'errore commesso. È un dato di fatto, una realtà immutabile, tutto qui, per me.
Ciò che trovo intollerabile è che quel ragazzo sia costretto a protrarre indefinitamente una vita di sofferenza perché qualcuno ha deciso che la sua vita è degna di essere vissuta in quanto parte di un piano di Dio. Se lui non ci crede, perché gli deve essere imposto un imperativo di una fede non sua?
Per contro, se quel ragazzo fosse credente e convinto di vivere tutti i giorni che Dio gli concede, non cercherei certo di convincerlo del contrario.
Mi ha sempre colpito il fatto che molti credenti lamentino mancanza di rispetto da parte di chi credente non è, quando invece, sovente, è chi crede a voler imporre la sua visione della vita agli altri. Si pensi al divorzio, all'ivg, alle unioni civili e all'omosessualità, o anche al cosiddetto gender.
Re: Perché non possiamo decidere della nostra vita?
StraquotoTrilli ha scritto:Mai pensato che Dio abbia a che fare con ciò che di doloroso accade nel mondo.Lory P ha scritto:Il discorso è molto amplio e complesso per racchiuderlo in poche righe ..comunque non mi hai offeso .trovo soltanto uh po brutto dare la colpa a Dio quando le cose nn vanno bene ,o quando accadono le malattie ..sai Paola per quanto io sia credente e mi affido a Dio come a una guida o supporto nei momenti di difficoltà c è stato un momento nella mia vita in cui ,ero arrabbiata con Dio ,in cui ho dubitato della sua esistenza ..ed è stato quando ho abortito a 19 settimane ..però (e lo so 'può sembrare un paradosso )è stato grazie a lui e grazie alla fede che piano piano sono risalta dal tunnel in cui ero caduta ...comunque io rispetto chi non crede,però ecco mi infastidisco uh po quando sento dare la colpa a Dio per tutto ciò che accade nel mondo ..ci sono tante combinazioni ,eventi e coincidenze che accadono indipendentemente da lui a parer mio....Pol&son ha scritto: Ma per me non esiste un Dio, non è che voglio sminuirla.
Mi spiace davvero che tu ti senta offesa e mi scuso
Ma non riesco proprio a capire perché la mia vita e la sua fine dipenda da Dio e e questo Dio peró non possa intervenire su (per esempio) una sposa bambina
Le "regole" in base alle quali dovrebbe intervenire sono troppo lontane da me per capirle e accettarle
Tu ci riesci con la fede, lo so
Io no, non ci riesco e non ne sento il bisogno
Allo stesso modo però penso anche che, se esiste Dio è davvero mi ha permesso in qualche modo di venire al mondo, mi abbia anche lasciato la libertà di vivere questa vita nel bene e nel male.
Nello specifico, quel ragazzo mio ex alunno è diventato tetraplegico non certo perché Dio avesse in mente questo destino per lui, ma banalmente perché correva troppo veloce con un motorino truccato e non è stato in grado di fermarsi a un semaforo rosso per far passare un pedone.
Non credo neppure che l'essere non autosufficiente è inchiodato in un letto sia una sorta di espiazione per l'errore commesso. È un dato di fatto, una realtà immutabile, tutto qui, per me.
Ciò che trovo intollerabile è che quel ragazzo sia costretto a protrarre indefinitamente una vita di sofferenza perché qualcuno ha deciso che la sua vita è degna di essere vissuta in quanto parte di un piano di Dio. Se lui non ci crede, perché gli deve essere imposto un imperativo di una fede non sua?
Per contro, se quel ragazzo fosse credente e convinto di vivere tutti i giorni che Dio gli concede, non cercherei certo di convincerlo del contrario.
Mi ha sempre colpito il fatto che molti credenti lamentino mancanza di rispetto da parte di chi credente non è, quando invece, sovente, è chi crede a voler imporre la sua visione della vita agli altri. Si pensi al divorzio, all'ivg, alle unioni civili e all'omosessualità, o anche al cosiddetto gender.
E non ultimo la religione cattolica in una scuola pubblica che dovrebbe essere laica
Vero che posso scegliere di non farla, però sarebbe l'unico lascio perdere
Re: Perché non possiamo decidere della nostra vita?
Non è il mio caso .. credimi sono credente ma nn vorrei ne voglio imporre il mio modo di vedere la religione ..anche perché io credo in molte cose che la chiesa nn ha mai accettato ..divorzio ,omosessualità eccTrilli ha scritto:Mai pensato che Dio abbia a che fare con ciò che di doloroso accade nel mondo.Lory P ha scritto:Il discorso è molto amplio e complesso per racchiuderlo in poche righe ..comunque non mi hai offeso .trovo soltanto uh po brutto dare la colpa a Dio quando le cose nn vanno bene ,o quando accadono le malattie ..sai Paola per quanto io sia credente e mi affido a Dio come a una guida o supporto nei momenti di difficoltà c è stato un momento nella mia vita in cui ,ero arrabbiata con Dio ,in cui ho dubitato della sua esistenza ..ed è stato quando ho abortito a 19 settimane ..però (e lo so 'può sembrare un paradosso )è stato grazie a lui e grazie alla fede che piano piano sono risalta dal tunnel in cui ero caduta ...comunque io rispetto chi non crede,però ecco mi infastidisco uh po quando sento dare la colpa a Dio per tutto ciò che accade nel mondo ..ci sono tante combinazioni ,eventi e coincidenze che accadono indipendentemente da lui a parer mio....Pol&son ha scritto: Ma per me non esiste un Dio, non è che voglio sminuirla.
Mi spiace davvero che tu ti senta offesa e mi scuso
Ma non riesco proprio a capire perché la mia vita e la sua fine dipenda da Dio e e questo Dio peró non possa intervenire su (per esempio) una sposa bambina
Le "regole" in base alle quali dovrebbe intervenire sono troppo lontane da me per capirle e accettarle
Tu ci riesci con la fede, lo so
Io no, non ci riesco e non ne sento il bisogno
Allo stesso modo però penso anche che, se esiste Dio è davvero mi ha permesso in qualche modo di venire al mondo, mi abbia anche lasciato la libertà di vivere questa vita nel bene e nel male.
Nello specifico, quel ragazzo mio ex alunno è diventato tetraplegico non certo perché Dio avesse in mente questo destino per lui, ma banalmente perché correva troppo veloce con un motorino truccato e non è stato in grado di fermarsi a un semaforo rosso per far passare un pedone.
Non credo neppure che l'essere non autosufficiente è inchiodato in un letto sia una sorta di espiazione per l'errore commesso. È un dato di fatto, una realtà immutabile, tutto qui, per me.
Ciò che trovo intollerabile è che quel ragazzo sia costretto a protrarre indefinitamente una vita di sofferenza perché qualcuno ha deciso che la sua vita è degna di essere vissuta in quanto parte di un piano di Dio. Se lui non ci crede, perché gli deve essere imposto un imperativo di una fede non sua?
Per contro, se quel ragazzo fosse credente e convinto di vivere tutti i giorni che Dio gli concede, non cercherei certo di convincerlo del contrario.
Mi ha sempre colpito il fatto che molti credenti lamentino mancanza di rispetto da parte di chi credente non è, quando invece, sovente, è chi crede a voler imporre la sua visione della vita agli altri. Si pensi al divorzio, all'ivg, alle unioni civili e all'omosessualità, o anche al cosiddetto gender.